Dott. Gianluca Gabbrielli

Sono il Dott. Gianluca Gabbrielli, sono uno psicologo clinico esperto di pre-adolescenza, adolescenza, psicologia scolastica e forense. Da anni, lavoro come formatore in progetti di prevenzione in ambito scolastico finalizzati all'educazione all'affettività e alla sessualità, alle buone relazioni, alla prevenzione ai bullismi e ai cyber-bullismi. Negli ultimi due anni mi sono anche occupato del servizio di sportello di ascolto rivolto ad alunni e alunne, ai loro genitori ed agli insegnanti in un'istituto comprensivo del comasco. Sono specializzando in psicoterapia psicoanalitica dell'adolescenza e del giovane adulto. Mi sono formato come tirocinante presso la neuropsichiatria infantile dell'Ospedale Niguarda, dove ho maturato un'importante esperienza sia con bimbi che con adolescenti. Svolgo colloqui clinici rivolti ad adulti e a minori, sia individuali che per coppie di genitori che desiderano comprendere al meglio le fasi evolutive dei propri figli e le crisi ad esse connesse. Alcuni focus tematici più importanti della mia attività con preadolescenti e adolescenti sono: -L'identità digitale; -I blocchi evolutivi; -Situazioni di crisi come: cutting, ritiro sociale, attacchi d'ansia, scarsa autostima, abbandono scolastico. Con gli adulti la mia esperienza clinica incontra spesso pazienti che soffrono di attacchi di panico, bassa autostima, depressione. Fornisco inoltre sostegno a genitori bisognosi di comprendere dinamiche complesse intra - coppia e genitoriali. Da anni inoltre mi occupo di ogni forma di violenza e delle ripercussioni cliniche che drammaticamente si evidenziano nell'individuo. Ho collaborato con un Centro Antiviolenza e trovo fondamentale riconoscere fenomeni come lo stalking, la violenza domestica, l'abuso sessuale per affrontarli e mettere in campo resilienza e strategie per poterne uscire. La mia esperienza clinica mi porta ad ascoltare, comprendere e affrontare con estrema cura e attenzione la situazione di crisi che spesso si evidenzia con sintomi non immediatamente comprensibili da parte del paziente. Credo, quindi, che sia fondamentale dare un nuovo valore evolutivo alla crisi e al sintomo come motore di un cambiamento.