Come funziona il registro donatori di organi e tessuti

18/03/2025

16 min

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Revisione scientifica dei contenuti a cura del dottor Luca Manganiello.

Come funziona il Registro donatori di organi e tessuti
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01. Introduzione

La donazione di organi e tessuti dopo la morte è un atto volontario, anonimo e gratuito. Il cuore della gestione dei trapianti in Italia è il registro donatori, che rappresenta un elemento cruciale del Sistema Sanitario Nazionale (in collegamento costante con l’estero). Si occupa della raccolta, della gestione e la diffusione delle dichiarazioni di volontà dei cittadini riguardo alla donazione di organi e tessuti dopo la morte. Questo strumento, istituito per garantire trasparenza e tracciabilità, è essenziale non solo per facilitare il processo di assegnazione degli organi ai pazienti in lista d’attesa, ma anche per promuovere una cultura della solidarietà e dell’altruismo

In Italia, la disciplina della donazione e del trapianto è regolata dalla Legge n. 91 del 1° aprile 1999, che ha posto le basi per il Nuovo Sistema Informativo Sanitario e per il successivo Sistema Informativo Trapianti (SIT) [1]. Il SIT raccoglie i dati relativi alle dichiarazioni di volontà, ai prelievi, ai trapianti e ai follow-up post-trapianto, garantendo così la massima efficienza e sicurezza nell’intero iter. 

Oltre agli aspetti legali e organizzativi, il registro donatori si avvale della collaborazione di enti come il Centro Nazionale Trapianti e di numerose associazioni e fondazioni, come l’AIDO (Associazione Italiana Donatori Organi), che svolgono un ruolo fondamentale nell’educazione del pubblico e nella promozione della donazione, sensibilizzando la popolazione e diffondendo il valore della solidarietà. Queste realtà, insieme alle istituzioni sanitarie, lavorano per ampliare l’adesione al registro, migliorare i tassi di donazione e garantire che ogni donatore possa dare il proprio contributo per salvare vite umane.

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02. Donatori in Italia: dati e statistiche

I dati relativi ai donatori in Italia mostrano un quadro in evoluzione, con un progressivo aumento delle adesioni al registro e dei trapianti effettuati. Secondo gli ultimi report del Sistema Informativo Trapianti, il numero di donatori deceduti e viventi è in costante crescita, anche grazie alle campagne di sensibilizzazione promosse da enti pubblici e privati.

Dal 2002 al 14 marzo 2025 il Sit (Sistema Informativo Trapianti) ha registrato oltre 22 milioni di dichiarazioni di volontà, cioè di cittadini che hanno espresso la loro preferenza rispetto alla donazione: in questo documento ufficiale, ciascun individuo può compilare e consegnare alla propria ASL di appartenenza o presso il proprio Comune di residenza indicando se si autorizza o no al trapianto dei propri organi [4].

Se si analizzano i dati più da vicino, la maggior parte delle dichiarazioni sono di Consenso rispetto alla procedura (il 77,2% di circa 20,5 milioni di dichiarazioni) a cui si sommano gli iscritti all’Aido, automaticamente favorevoli (circa un milione e mezzo di persone) [5].

Le statistiche indicano inoltre che ogni anno in Italia vengono eseguiti migliaia di trapianti (dal 2002 sono stati più di 80mila), con un impatto significativo sulla vita dei pazienti. A livello internazionale, l’Italia si colloca tra i Paesi con i tassi di donazione più elevati, grazie a una cultura radicata della solidarietà e a normative favorevoli che ne supportano lo sviluppo. In particolare, il nostro Paese è al secondo posto in Europa con un tasso di 28,2 donatori ogni milione di abitanti, dietro alla Spagna (leader mondiale con 48.9) ma davanti a Francia (26,3), Regno Unito (21,3) e Germania (11,4) [6].

03. Tipologie di donazioni

Come evidenziato in precedenza, la donazione è (e deve necessariamente essere) un atto libero, volontario, gratuito e anonimo, come stabilito dalla legge che non consente la compravendita di organi e tutela la privacy sia dei donatori che dei riceventi. È possibile donare organi, tessuti, sangue e midollo osseo.

Gli organi che possono essere donati sono: il cuore, i polmoni, il fegato, i reni, il pancreas e l’intestino.

Tra i tessuti è possibile donare la pelle, le ossa, i tendini, le cartilagini, le cornee, le valvole cardiache e i vasi sanguigni. La legge vieta espressamente la donazione del cervello e delle gonadi (ovvero le ghiandole sessuali: testicoli e ovaie) [7].

Questi tipi di donazioni avvengono da cadavere a vivente, spesso per decessi avvenuti ospedale nelle unità di rianimazione, a causa di una lesione irreversibile al cervello o di un prolungato arresto cardiaco, accertato tramite elettrocardiogramma per almeno 20 minuti, in questi casi viene certificata la morte irreversibile per completa cessazione dell’attività cerebrale o del cuore [8].

Per alcuni organi è possibile la donazione da vivente a vivente (reni e parti di fegato) ma è necessario che tra donatore e ricevente vi sia un vincolo di familiarità (parenti di primo grado) o di affettività (marito e moglie) [8].

Tra le altre donazioni da vivente inoltre, il registro si estende a quelle di cellule staminali e di midollo osseo, fondamentale per il trattamento di patologie ematologiche come la leucemia. 

Per quanto riguarda le cellule staminali che possono essere donate e utilizzate a scopo di trapianto sono quelle emopoietiche, capaci di generare globuli bianchi, globuli rossi e piastrine. Sono in grado di autorinnovarsi (cioè di riprodurre cellule uguali a sé stesse) e di dare origine ad altre cellule specializzate, che costituiscono i vari tessuti e organi [8]. Queste donazioni sono altrettanto vitali e possono fare la differenza nella vita di migliaia di pazienti, grazie alla capacità rigenerativa delle cellule staminali e alla possibilità di ricostruire il midollo osseo compromesso da malattie gravi.

Ricordiamo inoltre che è anche possibile donare il sangue anche in questo caso da vivente, senza alcun rischio per il donatore, per saperne di più su quest’ultimo tema consultare il sito dell’AVIS, Associazione Volontari Italiani del Sangue

04. Quali sono i trapianti più richiesti?

In Italia il numero di trapianti è in costante crescita. 

Nel 2024 si è toccato il record di 4.692 trapianti, +5,1% rispetto all’anno precedente, di pari passo sono cresciute le donazioni, +2,7% [9].

Circa la metà del totale dei trapianti (2.393) sono di rene (+6,6% rispetto al 2023); quelli di cuore sono stati 418 (+13%). In aumento anche i trapianti di fegato 1.732 (+1,8%), mentre sono in lieve calo quelli di polmone (passati da 188 a 174); stabili quelli di pancreas (36).

Ottimi numeri anche per le donazioni (410) e i trapianti (1.095) di cellule staminali ematopoietiche da non consanguinei, con una crescita anche dei potenziali donatori di midollo osseo che per la prima volta hanno superato il mezzo milione [9]. 

Ma a chi vengono assegnati gli organi disponibili? 

È il Centro Nazionale Trapianti, CNT, a individuare i criteri e le procedure per l’assegnazione secondo le priorità, secondo norme nazionali ed europee che dal 2000 in poi hanno regolato questo settore [10]. Il CNT insieme alle diverse altre strutture collegate, funziona come una vera e propria centrale operativa, attiva 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. La funzionalità del sistema è attestata guardando ai dati degli ultimi 10 anni: dal 2012 al 2022 la crescita ha avuto una spinta raggiungendo il 38% di incremento per le donazioni e il 25% per i trapianti [10].  

05. Chi può diventare un donatore?

La possibilità di diventare donatore di organi e tessuti è aperta a tutti i cittadini maggiorenni, a prescindere dall’età, purché siano in possesso di buone condizioni di salute generale e non vi siano controindicazioni mediche.

I requisiti per essere donatori includono un’adeguata funzionalità degli organi vitali e l’assenza di malattie trasmissibili che possano compromettere la sicurezza del trapianto. Inoltre, è importante che il donatore esprima in maniera chiara e consapevole la propria volontà di donare, attraverso la compilazione di appositi moduli e la registrazione nel Sistema Informativo Trapianti. 

Le normative italiane stabiliscono limiti minimi e massimi per alcune tipologie di donazione, come nel caso dei donatori viventi, che devono essere attentamente valutati per garantire che la donazione non comporti rischi eccessivi per il donatore stesso. Anche le condizioni di salute, come il controllo di eventuali malattie croniche, sono fondamentali per determinare l’idoneità alla donazione [2].

Donazione di midollo osseo e di cellule staminali emopoietiche

Per quanto riguarda la donazione di midollo osseo e di cellule staminali emopoietiche occorre rivolgersi a uno dei centri donatori sparsi sull’intero territorio nazionale o, rivolgersi alle associazioni di settore come l’Associazione Donatori di Midollo Osseo (Admo) e la Federazione italiana associazioni donatori cellule staminali emopoietiche (Adoces), che potranno indicare la struttura più vicina da raggiungere. È possibile effettuare una preiscrizione online, attraverso il sito del registro italiano donatori di midollo osseo.

Il processo inizia con un colloquio medico e la firma del consenso informato, seguito da un prelievo di sangue o saliva per la tipizzazione genetica. I dati vengono inseriti nel registro nazionale, collegato ai registri internazionali. Possono donare solo persone in buona salute, escluse in caso di patologie cardiovascolari, respiratorie, gastrointestinali, autoimmuni, neurologiche, oncologiche, ematologiche o psichiatriche. Anche gravidanza, alcolismo e uso di droghe sono fattori di esclusione. Si viene contattati solo in caso di compatibilità con un paziente e possono essere effettuati ulteriori esami per confermare l’idoneità, con la possibilità di ritirarsi in qualsiasi momento.

La donazione è anonima, gratuita e può avvenire anche a livello internazionale. Si può essere chiamati fino ai 55 anni, se iscritti tra i 18 e i 35. Il prelievo avviene dal midollo osseo, tramite un intervento in anestesia, o dal sangue periferico, previa somministrazione di fattori di crescita. Il donatore ha diritto a un’assenza retribuita dal lavoro per tutta la procedura. Per legge, non può conoscere l’identità del ricevente, ma può ricevere informazioni generali [12]. 

Donazione di sangue

Diventare donatore di sangue è ancora più facile: bisogna avere un’età compresa tra i 18 e i 60 anni, pesare più di 50 kg e avere uno stile di vita sano ed equilibrato. A ogni donazione vengono eseguiti gratuitamente anche tutti gli esami per la salute generale e alla ricerca di infezioni come HIV o epatite.

Basta prendere un appuntamento con il centro Avis più vicino [13].

06. Come iscriversi al registro donatori in Italia

Il modo più facile e diretto per diventare donatore in Italia è quello di iscriversi al registro donatori, i cittadini devono seguire una procedura relativamente semplice, che può essere effettuata in diversi modi. È possibile registrarsi presso gli uffici anagrafe dei Comuni al momento del rilascio o del rinnovo della carta d’identità, oppure compilando il modulo dedicato presso le sedi dell’AIDO o tramite il sito web istituzionale del Ministero della Salute, o presso la propria AUSL di appartenenza [11].

Durante la procedura, il cittadino deve fornire alcuni dati anagrafici e informazioni sulla propria volontà di donare, che verranno poi registrati nel Sistema Informativo Trapianti (SIT). Il consenso informato, che attesta la decisione volontaria e consapevole, viene quindi compilato e conservato insieme alla carta del donatore. È possibile modificare o revocare la propria decisione in qualsiasi momento, poiché l’ultima dichiarazione resa in ordine cronologico è quella che ha valore legale.

Vi sono poi altri metodi ritenuti altrettanto validi a norma di legge: compilando il tesserino del CNT o la “donor card” distribuite dalle associazioni di settore, in questo caso la tessera debitamente compilata deve essere conservata tra i propri documenti personali ed è opportuno comunicare questa scelta ai propri familiari. Anche riportare la propria volontà su un semplice foglio bianco comprensivo di data e firma è ritenuto un consenso valido secondo la legge. Anche in questo caso la dichiarazione deve essere portata sempre con sé tra i documenti personali [11].

07. I registri internazionali

Oltre al registro nazionale, esistono registri internazionali che permettono di coordinare i trapianti a livello globale. Questi sistemi, come il Collaborative Transplant Study (CTS) dell’Università di Heidelberg e l’International Society for Heart and Lung Transplantation, facilitano lo scambio di informazioni tra paesi e migliorano la compatibilità tra donatori e riceventi [1]. Le differenze tra i registri internazionali e quello italiano risiedono principalmente nelle normative locali, nelle procedure di assegnazione e nella gestione dei dati, ma tutti condividono l’obiettivo comune di aumentare il numero di trapianti e migliorare i risultati clinici.

La gestione dei registri internazionali e lo scambio di dati tra paesi avvengono a livello istituzionale, non del privato cittadino. La possibilità di donare a livello internazionale rappresenta inoltre un’opportunità per chi desidera ampliare il proprio contributo e aiutare pazienti in altri paesi, sempre nel rispetto delle normative e delle procedure stabilite a livello mondiale.

08. Cosa succede dopo la donazione?

Il percorso della donazione prosegue con il prelievo degli organi o tessuti e il successivo trapianto nei pazienti in lista d’attesa. Il processo inizia con l’identificazione del donatore e la raccolta delle dichiarazioni di volontà tramite il SIT.

Dopo la conferma della morte, nel caso della donazione da cadavere, si procede con il prelievo degli organi in ambiente controllato, seguendo rigorosi protocolli sanitari per preservare la qualità degli organi. I trapianti vengono assegnati in base a criteri di urgenza, compatibilità clinica e immunologica, garantendo un’assegnazione equa e trasparente. Successivamente, i pazienti ricevono gli organi tramite procedure chirurgiche, che sono state migliorate notevolmente grazie all’innovazione tecnologica e all’esperienza dei centri trapianti. Il follow-up post-trapianto è fondamentale per monitorare l’efficacia dell’intervento, gestire le terapie immunosoppressive e prevenire eventuali complicanze, assicurando così il miglior risultato possibile per il paziente [7]. Per quanto riguarda il donatore deceduto, la salma viene dignitosamente ricomposta così da poterla affidare ai familiari. Ciò che si vedrà saranno solo le cicatrici all’altezza dei punti di prelievo [7]. 

09. Conclusioni

Il registro donatori è un pilastro fondamentale per il sistema dei trapianti in Italia e rappresenta un esempio concreto di come la solidarietà e la volontà individuale possano tradursi in salvezza per migliaia di persone.

Attraverso una combinazione di normative rigorose, tecnologie avanzate e una crescente cultura della donazione, l’Italia è riuscita a creare un sistema efficiente e trasparente che facilita il collegamento tra donatori e riceventi. L’incremento delle adesioni al registro, supportato da campagne di sensibilizzazione e dalla collaborazione di associazioni e fondazioni, ha portato a un significativo aumento dei trapianti, contribuendo a migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Con l’evoluzione delle tecnologie e la crescente cooperazione internazionale, il futuro del sistema trapianti appare promettente, offrendo nuove opportunità per salvare vite umane e garantire il benessere di intere famiglie. La donazione di organi e tessuti, un atto di altruismo che si traduce in speranza, continua a rappresentare uno dei tratti distintivi della nostra società, evidenziando come si possa costruire insieme un futuro in cui la solidarietà diventa il motore del cambiamento.

In sintesi

La donazione di organi è un gesto di altruismo che può salvare vite.

In Italia, chiunque può esprimere la propria volontà iscrivendosi al registro donatori, sia al rinnovo della carta d’identità che tramite l’AIDO.

I dati confermano una crescita costante: dal 2002 sono state registrate oltre 22 milioni di dichiarazioni di volontà, con il 77% favorevole alla donazione.

Il processo è regolato dalla legge 91/1999 e garantisce trasparenza, mentre l’assegnazione degli organi avviene secondo criteri di urgenza e compatibilità, gestiti dal Sistema Informativo Trapianti.

Le donazioni riguardano organi, tessuti, sangue e midollo osseo e anche chi è in vita può donare, come nel caso di rene e fegato tra parenti.

Nel 2024 si è registrato un record con 4.692 trapianti, con un incremento del 5,1% rispetto all’anno precedente. L’Italia è tra i Paesi con il più alto tasso di donazione in Europa, seconda solo alla Spagna.

Ogni donatore rappresenta una speranza di vita per chi è in attesa.

Il contenuto fornito è solo a scopo informativo e non deve essere considerato un sostituto della diagnosi o del trattamento medico da parte di un professionista. Si sconsiglia l’autodiagnosi o il trattamento.

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Sull'autore

Christian Toscano

Giornalista professionista

Christian Toscano, nel mondo della comunicazione da quasi 20 anni, Giornalista Professionista dal 2011. Si è occupato a lungo di medicina e salute intervistando centinaia tra i più importanti medici italiani. Per sette anni conduttore di "Primo Tempo", trasmissione medica in onda su Class Tv. Ha scritto per le diverse pubblicazioni del gruppo Nutri&Previeni, Island Viaggi, Popular Science e QuotidianoSanità.it. Seppur oggi sia attivo anche in altri settori, non ha mai abbandonato la passione per l’ambito sanitario in cui l’attenzione e le regole di deontologia sono più sfidanti.