HPV test: cos’è, a cosa serve, come si svolge

01. Cos’è l’HPV?
L’HPV (Human Papilloma Virus) è una comune infezione a trasmissione sessuale causata da un virus a DNA (ovvero il cui genoma è costituito da acido desossiribonucleico che si replica attraverso polimerasi del DNA), il Papillomaviridae, di cui, a oggi, sono state isolate e sequenziate oltre 100 varianti (o tipi), 40 delle quali sono associate a patologie, benigne o maligne, del tratto ano-genitale [1].
Le infezioni causate dal Papillomavirus possono essere responsabili del tumore del collo dell’utero [2] e i diversi tipi (ceppi) di HPV vengono differenziati in ceppi ad alto e basso rischio di trasformazione neoplastica. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha confermato l’evidenza oncogena (ovvero cancerosa) per 12 varianti di HPV [3], mentre quelli a basso rischio sono associati a lesioni benigne come i condilomi genitali [6].
Alcune infezioni da HPV a basso rischio possono provocare verruche su braccia, mani, piedi o nell’area toracica. Queste manifestazioni cutanee non comportano alcun problema di salute grave. A volte regrediscono spontaneamente oppure possono essere rimosse dagli specialisti con una semplice procedura ambulatoriale [7].
Che cos’è il Pap test?
Il Pap test, un esame di primaria importanza nella diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero. Viene raccomandato alle pazienti che hanno ottenuto un esito anormale (positivo) del Pap test e, insieme alla vaccinazione, si inserisce nel quadro delle strategie di prevenzione e di trattamento delle lesioni benigne prima della loro eventuale degenerazione in tumore.
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02. Qual è la modalità di trasmissione dell’HPV?
L’infezione da HPV è piuttosto frequente – secondo i dati dell’Istituto Superiore della Sanità [1] l’80% delle donne sessualmente attive contrae l’HPV – si trasmette soprattutto attraverso il contatto di cute o mucose durante i rapporti sessuali non protetti.
Anche i microtraumi che avvengono durante i rapporti sessuali potrebbero favorire la trasmissione.
La giovane età al momento del primo rapporto sessuale e il numero dei partner sono fattori di rischio più rilevanti per l’acquisizione dell’infezione da HPV, mentre il fumo di sigaretta, l’uso di contraccettivi orali, l’elevato numero di parti, la presenza di altre malattie sessualmente trasmissibili possono essere considerati cofattori nella carcinogenesi cervicale [1], e favoriscono la progressione da infezione a lesioni preneoplastiche.
03. Quali sono i sintomi dell’HPV?
La maggior parte delle infezioni da HPV è asintomatica e transitoria. Quando l’infezione è persistente, può manifestarsi con una serie di lesioni della pelle e delle mucose differenti a seconda del ceppo di HPV coinvolto.
04. Vaccinazione e HPV
Il ruolo dell’HPV nell’insorgenza dei tumori al collo dell’utero ha aperto la strada alla prevenzione primaria attraverso la vaccinazione.
Al momento sono disponibili due vaccini contro l’HPV: il vaccino quadrivalente e il vaccino bivalente. Entrambi i vaccini sono indicati contro le lesioni genitali precancerose della cervice uterina, della vulva e della vagina e del cancro della cervice uterina causati da HPV 16 e HPV 18. Il vaccino quadrivalente è indicato anche per la protezione contro le lesioni pre-invasive e invasive dell’ano da HPV 16 e 18 e protegge contro HPV 6 e HPV 11, responsabili del 90% dei condilomi genitali [1].
I vaccini sono stati valutati nei ragazzi a partire dai nove anni di età e inducono una risposta immune in oltre il 90% dei soggetti vaccinati, mostrando un alto livello di sicurezza. Per ambedue i vaccini ci sono studi che indicano la persistenza di anticorpi fino a nove anni dopo la somministrazione; pertanto, a oggi non è richiesta la prescrizione di una dose di richiamo [1].
In Italia la vaccinazione è offerta attivamente e gratuitamente alle ragazze nel dodicesimo anno di vita a partire dal 2007 (con un’adesione di circa il 70%) all’interno del “Piano di strategie per l’offerta attiva del vaccino contro l’infezione da HPV” [5].
05. A cosa serve il test dell’HPV?
Il test HPV (o DNA HPV test) è un esame citologico che consiste nel prelievo di una piccola quantità di materiale formato da muco e cellule dalle pareti della cervice uterina (collo dell’utero). Le cellule, prelevate attraverso una piccola spatola, vengono successivamente analizzate in laboratorio per verificare la presenza di Papillomavirus.
Il test HPV è uno strumento di screening che ricerca il DNA dei ceppi HPV ad alto rischio oncogeno, e si inserisce nell’ambito delle linee guida di prevenzione del cervicocarcinoma.
Prima della sua introduzione, l’unico esame di prevenzione del carcinoma cervicale era il Pap test: uno screening citologico cervicale che permette agli specialisti di identificare le lesioni precancerose e di intervenire con trattamenti tempestivi prima che evolvano in carcinoma.
I programmi di screening del cervicocarcinoma basati sul Pap test sono tuttora in atto e raccomandano l’esecuzione periodica del test per le donne dai 25 ai 64 anni. Si stima che il Pap test eseguito a intervalli regolari di tre-cinque anni riduca il rischio di sviluppare un tumore cervicale invasivo di almeno il 70% [1]; esistono evidenze scientifiche che dimostrano che lo screening primario con test clinicamente validati per il DNA di HPV oncogeni, basato su un protocollo appropriato, può essere più efficace dello screening con il Pap test nel prevenire i tumori invasivi del collo dell’utero [4].
06. Come si svolge il test dell’HPV?
Le modalità di esecuzione dell’esame sono analoghe a quelle del Pap test: durante una normale visita ginecologica, la paziente si distende sul lettino in posizione ginecologica (con le gambe divaricate e posizionate su staffe). Lo specialista in ginecologia applica quindi lo speculum nel canale vaginale dilatandolo per raccogliere, con l’ausilio di una spatola, piccole quantità di cellule sia dal collo dell’utero sia dal canale cervicale [2].
Il test HPV non richiede un’importante preparazione da parte della donna ma non può essere eseguito durante il periodo di flusso mestruale.
Nei due giorni che precedono l’esame è opportuno evitare [7]:
- i rapporti sessuali;
- le lavande e gli ovuli vaginali;
- l’utilizzo del tampone vaginale;
- l’impiego di schiume contraccettive;
- l’uso di farmaci vaginali.
L’esito del test HPV può essere:
- negativo (nella norma), quando non vengono riscontrate infezioni ad alto rischio. Il ginecologo in questo caso invita la donna a eseguire i controlli dopo cinque anni;
- positivo (non nella norma) quando è stata rilevata un’infezione da HPV ad alto rischio. Il medico in questo caso può prescrivere ulteriori esami, tra cui la colposcopia (esame di osservazione della cervice e della vagina attraverso uno strumento chiamato colposcopio) e la biopsia cervicale (prelievo di un campione di tessuto della cervice per analisi al microscopio dopo apposite colorazioni).
Un’anomalia delle cellule cervicali potrebbe non provocare sintomi e impiegare decenni prima di evolvere in cancro: il risultato del test positivo non equivale quindi a una diagnosi della malattia ma serve a individuare l’alterazione cellulare da trattare prima che diventi maligna [7].
07. Quando è necessario eseguire il test dell’HPV?
Il test HPV non è ancora un esame di routine inserito nella prevenzione del tumore al collo dell’utero e non deve essere effettuato prima dei 30-35 anni [1].
Può, tuttavia, essere consigliato alle donne di età compresa tra i 30 e i 65 abbinato a un Pap test (co-testing o test combinato, che si effettua ogni tre-cinque anni) ed è invece raccomandato a pazienti che abbiano ottenuto risultati anomali a seguito del Pap test [7].
Sotto i 30 anni, e con esito regolare del Pap test, il test HPV non è consigliato: il tumore alla cervice uterina è infatti piuttosto raro in questa fascia di età, sebbene le infezioni da HPV siano comuni. Gran parte delle infezioni da HPV nelle donne di giovane età si risolve spontaneamente, senza bisogno di cure [7].
In sintesi
Il test HPV rappresenta un ulteriore progresso nella diagnostica dell’infezione genitale da Papilloma Virus e serve a riconoscere il tipo di virus (sierotipo) all’origine del cancro alla cervice uterina. Può essere impiegato insieme al Pap test (esame combinato) nella rilevazione delle anomalie cellulari che causano il tumore della cervice uterina.
Il test HPV può essere raccomandato a donne con Pap test anomalo ma non è ancora impiegato come test di screening. Non è consigliato alle giovani donne con Pap test negativo, quando le infezioni da Papilloma Virus sono frequenti ma tendono a regredire spontaneamente.
Per quanto abbia dimostrato grande attendibilità, il test HPV non sostituisce ancora il Pap test, che ha il vantaggio di evidenziare non solo i virus ma anche infezioni fungine, erpetiche, batteriche, protozoarie, lesioni preneoplastiche e neoplastiche e stati infiammatori.
Il contenuto fornito è solo a scopo informativo e non deve essere considerato un sostituto della diagnosi o del trattamento medico da parte di un professionista. Si sconsiglia l’autodiagnosi o il trattamento.
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Fonti e bibliografia
- Infezioni da hpv e carcinoma (2015, Epicentro Istituto Superiore di Sanità)
- HPV test (2018, AIRC)
- A review of human carcinogens (2009, V.Bouvard, R.Baan, K. Straif, Y.Grosse et al. NIH)
- Ricerca del DNA di papillomavirus umano (HPV) come test primario per lo screening dei precursori del cancro del collo uterino (2012, G:Ronco, A. Biggeri, M. Confortini et al.)
- Strategie per l’offerta attiva del vaccino contro l’infezione da HPV in Italia (2007, Ministero della Salute, Consiglio Superiore da Sanità)
- Forman D, de Martel C, Lacey CJ, et al. Global Burden of Human Papillomavirus and Related Diseases (2012, D. Forman, C. de Martel, C.J. Lacey, NIH)
- Test del papilloma virus umano (HPV) (senza indicazione di data, Manuale MSD)