Intolleranza al glutine: sintomi, cause, cure

Sommario
01.
Cos’è l’intolleranza al glutine?
02.
Quali sono i sintomi dell’intolleranza al glutine?
03.
Come si manifesta l’intolleranza al glutine nei bambini?
04.
Quali alimenti contengono glutine?
05.
Come viene diagnosticata l’intolleranza al glutine?
06.
Esistono cure per l’intolleranza al glutine?
07.
Quali sono le cause dell’intolleranza al glutine?
08.
Come si gestisce la dieta senza glutine?
09.
Quali sono le complicazioni dell’intolleranza al glutine?
10.
Come prevenire i sintomi dell’intolleranza al glutine?
01. Cos’è l’intolleranza al glutine?
L’intolleranza al glutine, nota anche come sensibilità al glutine non celiaca, è un particolare disturbo che può manifestarsi in alcuni pazienti in seguito all’assunzione di glutine, una proteina presente in diversi alimenti. L’intolleranza al glutine può colpire chiunque, ma è più comune tra le pazienti di sesso femminile [1]. In alcuni casi, la predisposizione a questo genere di intolleranza può essere presente sin dalla nascita, mentre altri soggetti possono svilupparla anche in una fase avanzata della propria vita. Gran parte dei pazienti riesce a gestire i sintomi dell’intolleranza attraverso delle sostanziali modifiche alla dieta, che nella maggior parte dei casi dovranno essere adottate per tutta la vita.
Le differenze con la celiachia
È bene sottolineare che l’intolleranza al glutine e la celiachia sono condizioni differenti, e non devono essere mai confuse. Le persone colpite da celiachia si caratterizzano infatti per una risposta autoimmune all’assunzione del glutine, un genere di reazione che può provocare anche un certo grado di infiammazione e potenziali danni al sistema digestivo.
Nei soggetti colpiti da celiachia si osserva inoltre un’elevata presenza di alcuni anticorpi, impiegati dall’organismo proprio per combattere la presenza del glutine. A differenza dell’intolleranza al glutine, con cui condivide comunque una parte della sintomatologia, questo disturbo sarebbe causato dalla presenza di un gene anomalo nell’organismo. A differenza della celiachia, inoltre, l’intolleranza al glutine non può provocare danni permanenti ad alcuni organi, come l’intestino tenue. Questo genere di intolleranza, peraltro, differisce anche dalla condizione nota come allergia al glutine, anch’essa innescata dal sistema immunitario, che in genere si manifesta subito dopo l’assunzione di glutine.
02. Quali sono i sintomi dell’intolleranza al glutine?
Oltre a una generale sensazione di spossatezza o di nausea, l’intolleranza al glutine potrebbe manifestarsi anche attraverso un anomalo gonfiore intestinale. Alcuni sintomi possono continuare a manifestarsi anche nelle ore e nei giorni successivi all’assunzione del glutine, coinvolgendo diverse parti del corpo.
Tra i più comuni ricordiamo:
- dolori addominali;
- diarrea e stitichezza;
- mal di testa;
- dolori articolari;
- eruzioni cutanee;
- depressione;
- difficoltà di concentrazione;
- anemia.
Tra questi, i sintomi più preoccupanti sono senz’altro quelli relativi alla diarrea e al vomito, per i quali si consiglia in genere di rivolgersi a un medico. In molti soggetti colpiti dall’intolleranza al glutine è stata spesso notata la presenza di alcune condizioni concomitanti, come la sindrome dell’intestino irritabile [1].
03. Come si manifesta l’intolleranza al glutine nei bambini?
Nei pazienti in età pediatrica, l’intolleranza al glutine potrebbe manifestarsi attraverso emicranie, vertigini o eruzioni cutanee, ma anche con dolori articolari e sensazioni di annebbiamento mentale. Alcuni bambini potrebbero inoltre manifestare il disturbo attraverso diarrea o costipazione [8].
04. Quali alimenti contengono glutine?
Il glutine può trovarsi in molti alimenti, tra i quali il grano, l’orzo, la segale e la pasta. Questa proteina è comune anche in alcune bevande comuni, come la birra, ma anche in diversi integratori (come quelli a base di vitamine) e in alcune soluzioni farmacologiche.
Tra gli alimenti più comuni che contengono glutine ricordiamo:
- pane;
- cereali;
- biscotti;
- pizza;
- torte;
- cous-cous.
Il glutine viene anche impiegato come sostanza addensante ed emulsionante in alcuni generi alimentari, in particolare negli alimenti trasformati [6].
05. Come viene diagnosticata l’intolleranza al glutine?
In genere, per confermare la diagnosi di intolleranza al glutine, il medico suggerisce alla paziente di assumere cibi contenenti glutine per circa sei settimane, eseguendo nel frattempo regolari esami del sangue (o biopsie intestinali) e accertamenti cutanei per escludere altre condizioni, come la celiachia o l’allergia al grano. Nel caso in cui queste due ipotesi venissero scartate, il medico indicherà al paziente un programma alimentare scevro da glutine, consigliandogli di seguirlo per almeno sei settimane e di tenere ben monitorata ogni eventuale reazione corporea. A questo punto, l’intolleranza al glutine verrà diagnosticata nel caso in cui i sintomi dovessero ripresentarsi, mentre verrebbe esclusa nell’eventualità opposta (ossia nel caso in cui i sintomi dovessero migliorare nel corso di una dieta priva di glutine).
06. Esistono cure per l’intolleranza al glutine?
Non esiste una vera e propria cura per l’intolleranza al glutine [1]. I pazienti hanno comunque la possibilità di tenere sotto controllo i sintomi attraverso una sostanziale modifica delle proprie abitudini alimentari, escludendo il glutine e introducendo altre specifiche sostanze, come i probiotici o alcuni particolari enzimi. Questi ultimi, secondo alcune ipotesi non ancora confermate, potrebbero aiutare il paziente ad assimilare in modo corretto il glutine, mentre i probiotici possono contribuire a ridurre le sensazioni di gonfiore o stitichezza legate alla presenza dell’intolleranza.
Nella pianificazione di un programma alimentare ad hoc, i pazienti potrebbero trarre giovamento dalla collaborazione con alcune figure specializzate, come i nutrizionisti. Per gestire in maniera efficace i sintomi dell’intolleranza al glutine, ai pazienti viene in genere consigliato di sottoporsi con regolarità ad alcuni accertamenti medici, come i test di laboratorio finalizzati all’identificazione dell’anemia, del colesterolo alto o di eventuali carenze nutrizionali.
07. Quali sono le cause dell’intolleranza al glutine?
Le cause scatenanti dell’intolleranza al glutine non sono ancora state confermate in modo definitivo, ma alcune ipotesi suggeriscono che questa condizione potrebbe essere causata dall’incapacità, manifestata da alcuni soggetti, di assorbire in maniera corretta i carboidrati presenti in alcuni alimenti, la cui persistenza nelle viscere darebbe vita a diversi disturbi.
Un’altra ipotesi ha a che vedere con la presunta capacità del grano di agire sulla sottile membrana che riveste il tratto digestivo, consentendo ai batteri di superare questa barriera e di diffondersi nel sangue del paziente, provocando fenomeni infiammatori.
08. Come si gestisce la dieta senza glutine?
Ai pazienti colpiti da intolleranza al glutine, in genere, viene suggerito di seguire una dieta ricca di fibre, cercando di evitare il più possibile i cibi che contengono grassi. Una parte fondamentale, nella gestione dei sintomi di questa intolleranza, è rappresentata inoltre dall’acquisizione di una maggior consapevolezza in merito ai cibi che contengono glutine (così da poterli evitare), imparando anche a prestare più attenzione alle etichette degli alimenti e delle bevande che si consumano in condizioni normali.
I pazienti colpiti da intolleranza al glutine dovrebbero inoltre evitare le preparazioni cotte al forno (come le torte o i biscotti) e le carni lavorate (come gli affettati), prediligendo cereali integrali come riso, miglio e grano saraceno, e incrementando le assunzioni giornaliere di frutta, verdura e carne fresca [6].
09. Quali sono le complicazioni dell’intolleranza al glutine?
Alcune possibili complicazioni riguardano le diete prive di glutine, che in alcuni casi possono dare vita a specifiche condizioni come l’iperglicemia o il diabete di tipo 2, ma anche a diverse carenze nutrizionali.
10. Come prevenire i sintomi dell’intolleranza al glutine?
Non esistono strategie di prevenzione per l’intolleranza al glutine [1]. I pazienti possono comunque sperare di contenerne i sintomi, in particolare attraverso un costante confronto con il proprio medico.
In sintesi
L’intolleranza al glutine è un particolare disturbo che può insorgere in seguito all’assunzione di glutine, una proteina contenuta in diversi generi alimentari (in particolare nella pasta, nel pane e nella pizza, ma anche nei cereali). A differenza della celiachia, con cui condivide una parte dei sintomi, l’intolleranza al glutine non è una condizione autoimmune, e in genere non provoca danni al sistema digestivo.
La sintomatologia più comune, nei pazienti colpiti da intolleranza al glutine, comprende dolori addominali, spossatezza, nausea e difficoltà di concentrazione. Il processo diagnostico, nella maggior parte dei casi, comprende degli specifici test finalizzati all’esclusione di altre condizioni, e in alcuni casi prevede l’esecuzione di biopsie intestinali o esami del sangue.
Non esiste una vera e propria cura per l’intolleranza al glutine: di solito, gli operatori sanitari suggeriscono al paziente di escludere il glutine dalla propria dieta, e di avvalersi del supporto di alcune particolari sostanze (come i probiotici) in grado di favorire una agevole gestione dei sintomi. Al giorno d’oggi, le cause scatenanti dell’intolleranza al glutine non sono ancora state del tutto chiarite.
Il contenuto fornito è solo a scopo informativo e non deve essere considerato un sostituto della diagnosi o del trattamento medico da parte di un professionista. Si sconsiglia l’autodiagnosi o il trattamento.
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Fonti e bibliografia
- Gluten intolerance. Cleveland Clinic (giugno 2021)
- Gluten intolerance. BeyondCeliac.org
- Guten intolerance. Intermountainhealthcare.org
- Gluten intolerance. Celiac.org
- Gluten intolerance. Medlineplus
- Gluten intolerance. Healtxchange.sg
- Intolleranza al glutine. Gastroenterologiaunibo.it
- Gluten intolerance. Chop.edu