Protesi del ginocchio: a cosa serve, quando si fa, tipologie, tempi di recupero

Sommario
01.
Che cos’è una protesi del ginocchio?
02.
Quando è consigliato l’intervento di protesi del ginocchio?
03.
Quali sono i diversi tipi di protesi del ginocchio?
04.
Come si prepara il paziente all’intervento di protesi del ginocchio?
05.
In che modo viene eseguito l’intervento di protesi del ginocchio?
06.
Cosa aspettarsi durante il recupero post-operatorio?
07.
Quanto tempo occorre per riprendere la normale attività dopo l’intervento?
08.
L’intervento di protesi del ginocchio è doloroso?
09.
Quali sono i materiali utilizzati per le protesi del ginocchio?
10.
Quali sono i rischi e le complicazioni dell’intervento di protesi del ginocchio?
11.
Quali sono le raccomandazioni per la riabilitazione dopo l’intervento di protesi del ginocchio?
12.
Come si può prolungare la durata di una protesi del ginocchio?
01. Che cos’è una protesi del ginocchio?
Una protesi del ginocchio è un impianto artificiale che sostituisce l’articolazione del ginocchio quando questa è danneggiata da patologie come l’artrosi o l’artrite reumatoide o da traumi gravi.
L’intervento di sostituzione protesica viene eseguito per ridurre il dolore, migliorare la mobilità e ripristinare la funzionalità dell’articolazione, permettendo al paziente di tornare alle normali attività quotidiane.
Una protesi totale del ginocchio è composta da tre elementi principali [1]:
- componente femorale, che sostituisce la parte inferiore del femore;
- componente tibiale, che si fissa sulla tibia;
- inserto in polietilene, che funge da cuscinetto tra le altre due componenti, permettendo il movimento.
Alcuni modelli possono includere anche una componente rotulea per sostituire la cartilagine della rotula.
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02. Quando è consigliato l’intervento di protesi del ginocchio?
L’intervento di protesi del ginocchio è una soluzione chirurgica indicata nei casi di grave compromissione dell’articolazione, che comporta dolore intenso e limitazione funzionale significativa. Questa procedura viene presa in considerazione quando altri trattamenti conservativi non sono più efficaci nel migliorare la qualità della vita del paziente.
Può essere suggerita per esempio in caso di osteoartrosi avanzata, artrite reumatoide e altre patologie infiammatorie, necrosi avascolare, deformità articolari gravi e a seguito di traumi o fratture articolari [2].
- Osteoartrosi avanzata: l’osteoartrosi è la causa più comune di protesizzazione del ginocchio ed è caratterizzata da una progressiva degenerazione della cartilagine articolare, che porta a dolore cronico, rigidità e difficoltà nei movimenti quotidiani, come camminare o salire le scale.
- Artrite reumatoide e altre patologie infiammatorie: le condizioni di natura infiammatoria possono distruggere gradualmente la cartilagine e le strutture articolari. Nei casi avanzati, l’inserimento di una protesi è necessario per ridurre il dolore e ripristinare la mobilità.
- Necrosi avascolare: una condizione in cui l’osso subisce una perdita di afflusso sanguigno, portando a una degenerazione dell’articolazione. Nei casi avanzati, la sostituzione con una protesi è l’unica opzione per alleviare il dolore.
- Deformità articolari gravi: che siano congenite o acquisite, come il ginocchio varo o valgo in fase avanzata, possono rendere necessaria la protesi per correggere l’alterazione anatomica e ripristinare il normale allineamento della gamba.
- Traumi o fratture articolari: fratture gravi del ginocchio o danni post-traumatici possono alterare l’anatomia dell’articolazione e favorire l’insorgenza di artrosi secondaria, rendendo necessaria la protesi.
03. Quali sono i diversi tipi di protesi del ginocchio?
Esistono diversi tipi di protesi del ginocchio, che vengono scelti in base alla gravità del danno articolare, all’età del paziente, al livello di attività fisica e alla presenza di eventuali deformità o condizioni preesistenti.
Protesi totale del ginocchio (PTG)
La protesi totale del ginocchio (nota anche come PTG) è indicata quando l’intera articolazione è gravemente compromessa. Durante l’intervento, vengono sostituite le superfici articolari del femore, della tibia e, in alcuni casi, della rotula con componenti artificiali in metallo e plastica ad alta resistenza.
Questo tipo di protesi allevia il dolore e migliora la mobilità, è adatta a pazienti con artrosi avanzata o artrite infiammatoria diffusa e garantisce una maggiore durata nel tempo rispetto alle protesi parziali. L’intervento risulta però più invasivo, con tempi di recupero più lunghi rispetto agli altri tipi di protesi e può causare una perdita di sensibilità.
Protesi monocompartimentale (PMG)
La protesi monocompartimentale (o PMG) è indicata quando l’usura articolare è limitata a un solo compartimento del ginocchio (mediale o laterale) [3]. Questo intervento è meno invasivo rispetto alla protesi totale, prevede tempi di recupero più rapidi e preserva gran parte delle strutture naturali e sane del ginocchio, garantendo una maggiore sensibilità naturale dell’area. Inoltre, l’intervento è caratterizzato da una minore perdita ematica e un ridotto rischio di complicanze post-operatorie.
Questa protesi non è però adatta a pazienti con artrosi diffusa in più compartimenti e ha un maggiore rischio di necessità di una revisione protesica nel tempo.
Protesi del ginocchio con conservazione del legamento crociato posteriore
Questa tipologia di protesi totale è progettata per preservare il legamento crociato posteriore, che aiuta a mantenere la stabilità del ginocchio. È indicata per pazienti con una buona funzionalità legamentosa e un’articolazione relativamente stabile, garantendo una maggiore sensazione di stabilità e movimento più naturale e una minore usura delle componenti protesiche.
Non è però indicata per pazienti con legamenti già danneggiati e prevede una maggiore complessità dell’intervento chirurgico.
Protesi del ginocchio vincolata (o semi-vincolata)
La protesi del ginocchio vincolata (o semi-vincolata) è utilizzata quando i legamenti del ginocchio sono gravemente danneggiati o assenti, come in pazienti con gravi deformità.
Ha un design che garantisce una maggiore stabilità articolare, grazie a componenti che si incastrano tra loro, ma può provocare una riduzione della mobilità rispetto ad altri tipi di protesi ed è soggetta a una maggiore usura nel tempo.
Protesi di revisione
Quando una protesi del ginocchio precedentemente impiantata si usura o presenta complicanze (come infezioni o instabilità), è necessario un intervento di revisione per sostituire la protesi originale con una nuova.
Queste protesi hanno una struttura più complessa per garantire maggiore stabilità e sono progettate per durare a lungo anche in condizioni articolari compromesse. L’intervento risulta però complesso e con tempi di recupero più lunghi. Inoltre, intervenendo in un’area già sottoposta a stress, c’è un maggiore rischio di complicanze rispetto al primo impianto.
04. Come si prepara il paziente all’intervento di protesi del ginocchio?
La preparazione pre-operatoria per un intervento di protesi del ginocchio è essenziale per garantire il successo dell’operazione e una riabilitazione ottimale. Si basa su una valutazione pre-operatoria, sulla preparazione fisica e farmacologica del paziente e sull’organizzazione delle fasi post-operatorie [4].
Valutazione pre-operatoria
Prima di sottoporsi all’intervento, il paziente viene sottoposto a una serie di esami e visite per valutare il suo stato di salute generale e ridurre al minimo i rischi chirurgici.
Tra gli accertamenti più comuni figurano:
- esami del sangue e delle urine, per verificare la funzionalità renale, epatica e il livello di emoglobina;
- radiografie o risonanza magnetica del ginocchio, per confermare l’indicazione chirurgica e pianificare l’intervento;
- elettrocardiogramma (ECG) e visita cardiologica, per escludere problemi cardiaci che potrebbero complicare l’anestesia;
- visita anestesiologica, per valutare il tipo di anestesia più adatto (spinale o generale);
- valutazione ortopedica e fisioterapica, per impostare un percorso di riabilitazione pre e post-operatorio.
Preparazione fisica e farmacologica
Un paziente in buona forma fisica prima dell’intervento ha maggiori probabilità di recuperare più velocemente.
Per questo motivo, il medico può consigliare:
- esercizi di rinforzo muscolare, soprattutto per i muscoli della coscia (quadricipite) e della gamba, al fine di migliorare il supporto al ginocchio dopo l’intervento;
- controllo del peso, poiché un eccesso di peso aumenta lo stress sulla nuova articolazione e può rallentare la guarigione;
- sospensione del fumo, poiché il tabacco rallenta la guarigione e aumenta il rischio di infezioni.
Inoltre, se il paziente assume farmaci anticoagulanti, il medico potrebbe modificarne temporaneamente l’assunzione per ridurre il rischio di sanguinamento eccessivo durante l’intervento. In questa fase lo specialista potrebbe anche prescrivere integratori di ferro, se il paziente ha livelli bassi di emoglobina, e l’assunzione di antibiotici, per prevenire infezioni.
Organizzazione del post-operatorio
Poiché dopo l’intervento il paziente avrà una mobilità ridotta, è utile preparare l’ambiente domestico per il ritorno a casa.
Alcuni accorgimenti includono:
- eliminare ostacoli o tappeti per prevenire cadute;
- predisporre un letto e una sedia con altezza adeguata per facilitare i movimenti;
- procurarsi ausili come stampelle o deambulatore.
05. In che modo viene eseguito l’intervento di protesi del ginocchio?
Dopo il ricovero e la preparazione pre-operatoria, il paziente viene trasferito in sala operatoria, dove il team medico si occuperà di metterlo in posizione supina con la gamba da operare ben stabilizzata e di eseguire l’anestesia, come concordato in fase pre-operatoria.
Il chirurgo ortopedico effettua quindi l’incisione sulla parte anteriore del ginocchio, generalmente di 10-20 centimetri, per accedere all’articolazione. Successivamente:
- scolla e solleva la rotula, spostandola lateralmente per esporre le superfici articolari danneggiate;
- rimuove i tessuti ossei e cartilaginei danneggiati, utilizzando strumenti di precisione per modellare le estremità ossee in modo che possano accogliere la protesi;
- allinea correttamente il ginocchio per garantire un corretto movimento e stabilità dopo l’impianto della protesi;
- posiziona la protesi, verificandone la stabilità, la mobilità e l’allineamento ed effettuando movimenti di flessione ed estensione per garantire una funzionalità ottimale.
Una volta completato l’impianto della protesi, il team medico riposiziona la rotula nella sua sede naturale, sutura i tessuti muscolari e la pelle con punti di sutura o graffe metalliche, applica un drenaggio per evitare l’accumulo di liquidi nella zona operata e copre la ferita con una medicazione sterile.
06. Cosa aspettarsi durante il recupero post-operatorio?
Dopo l’intervento, il paziente viene trasferito in sala di risveglio o nella sua stanza in caso di anestesia spinale o locale e monitorato per alcune ore.
Durante questa fase:
- si controllano i parametri vitali e l’eventuale presenza di sanguinamenti;
- vengono somministrati antidolorifici e anticoagulanti per prevenire dolore e trombosi venosa profonda;
- il paziente viene incoraggiato a muovere il piede e la caviglia per favorire la circolazione sanguigna.
Già entro 24 o 48 ore dall’intervento, il paziente può iniziare un programma di fisioterapia con esercizi mirati per recuperare gradualmente la mobilità e la forza muscolare.
07. Quanto tempo occorre per riprendere la normale attività dopo l’intervento?
Il recupero dopo un intervento di protesi del ginocchio varia da paziente a paziente e dipende da diversi fattori, tra cui l’età, lo stato di salute generale, la qualità della riabilitazione e l’impegno nel seguire gli esercizi prescritti.
In generale, il ritorno alle normali attività quotidiane richiede da alcune settimane a diversi mesi. In particolare:
- prima settimana: il paziente viene incoraggiato a muovere il ginocchio già nelle prime 24 ore con l’aiuto di un fisioterapista, dopo 2 o 3 giorni inizia a camminare con l’ausilio di stampelle o un deambulatore e dopo 3 o 5 giorni viene dimesso;
- prime 4 o 6 settimane: il paziente prosegue la riabilitazione a casa o in un centro specializzato, con esercizi per migliorare la flessione e l’estensione del ginocchio, è possibile riprendere attività leggere, come camminare in casa e svolgere semplici compiti quotidiani;
- 2 o 3 mesi: ritorno alle normali attività quotidiane, come guidare o svolgere lavori poco impegnativi dal punto di vista fisico;
- tra 3 e 6 mesi: il paziente riprende gradualmente attività più intense, come salire le scale o fare lunghe passeggiate, è inoltre possibile tornare a lavori che richiedono più movimento, ma senza eccessivo sforzo, e praticare sport a basso impatto, come nuoto, ciclismo o camminata veloce;
- tra 6 e 12 mesi: recupero definitivo e ritorno a una vita attiva, ma gli sport ad alto impatto, come corsa, sci o sport di contatto, sono ancora sconsigliati per evitare l’usura precoce della protesi.
08. L’intervento di protesi del ginocchio è doloroso?
L’intervento di protesi del ginocchio è una procedura chirurgica invasiva e il dolore è una delle principali preoccupazioni per i pazienti che vi si sottopongono.
Tuttavia, grazie ai progressi nelle tecniche anestesiologiche e nei protocolli di gestione del dolore, il disagio può essere controllato in modo efficace sia in fase di intervento, attraverso l’anestesia, che nella fase post-operatoria, attraverso:
- antidolorifici (FANS, oppioidi o analgesici locali);
- blocco nervoso periferico, una tecnica anestesiologica che riduce la percezione del dolore per diverse ore o giorni;
- terapie non farmacologiche, come il ghiaccio per ridurre il gonfiore e tecniche di rilassamento.
Dopo due o tre settimane, il dolore inizia a ridursi significativamente, soprattutto se il paziente segue il programma di riabilitazione. Alcuni individui avvertono ancora fastidi o rigidità per diverse settimane o mesi, ma questi sintomi tendono a migliorare con il tempo.
Dopo tre o sei mesi, la maggior parte dei pazienti riferisce una riduzione drastica del dolore rispetto a prima dell’intervento, con un recupero quasi completo della funzionalità del ginocchio.
09. Quali sono i materiali utilizzati per le protesi del ginocchio?
Le protesi del ginocchio sono dispositivi medici progettati per sostituire le superfici articolari danneggiate e la scelta dei materiali è fondamentale per garantire durabilità, biocompatibilità e resistenza agli stress meccanici.
Tra le soluzioni usate figurano i metalli, il polietilene ad alta densità e i materiali ceramici [5].
- Metalli: vengono utilizzati per la componente femorale e tibiale, poiché devono garantire resistenza, durata e compatibilità con l’osso. Tra i più usati ci sono le leghe di cobalto-cromo (utilizzate soprattutto per la componente femorale), il titanio o le leghe di titanio (utilizzati per la componente tibiale) e l’acciaio inox, meno utilizzato rispetto ai precedenti, ma comunque resistente alla corrosione.
- Polietilene ad alta densità: l’inserto in polietilene ha il compito di agire come cuscinetto tra le componenti metalliche, riducendo l’attrito e migliorando la mobilità. Per aumentare la sua resistenza, alcuni modelli utilizzano polietilene cross-linkato, un materiale modificato per ridurre l’usura e aumentare la longevità della protesi.
- Materiali ceramici: le ceramiche, sebbene meno comuni rispetto ai metalli e al polietilene, vengono utilizzate per alcune componenti della protesi poiché non rilasciano ioni metallici nel corpo, riducendo così il rischio di reazioni allergiche. Inoltre, hanno una superficie liscia, riducendo l’attrito con il polietilene. Tuttavia, la ceramica può essere più fragile rispetto ai metalli e viene usata solo in casi specifici.
Protesi cementate e non-cementate
Oltre ai materiali usati per sostituire le componenti articolari danneggiate, ci sono anche quelli utilizzati per fissare i diversi elementi all’osso.
In questo caso le protesi si distinguono tra:
- protesi cementate: utilizzano un cemento osseo acrilico (polimetilmetacrilato – PMMA) per fissare la componente all’osso, è la tecnica più comune e offre stabilità immediata;
- protesi non cementate: rivestite con materiali porosi (come per esempio il titanio poroso o l’idrossiapatite) che favoriscono la crescita dell’osso sulla superficie della protesi, garantendo un’adesione naturale nel tempo.
10. Quali sono i rischi e le complicazioni dell’intervento di protesi del ginocchio?
L’intervento di protesi del ginocchio è una procedura sicura ed efficace, con un alto tasso di successo. Tuttavia, come ogni intervento chirurgico, comporta rischi e possibili complicazioni, che possono verificarsi durante o dopo l’operazione.
Tra questi figurano:
- infezioni: possono verificarsi a livello della ferita chirurgica (superficiale) o coinvolgere la protesi (profonda) e presentano sintomi quali rossore, gonfiore e dolore persistente, febbre e secrezioni della ferita;
- tromboembolia: l’immobilità post-operatoria può favorire la formazione di coaguli di sangue nelle vene profonde delle gambe (trombosi venosa profonda), che possono staccarsi e raggiungere i polmoni, causando per esempio un’embolia polmonare, una complicazione potenzialmente fatale;
- problemi legati all’anestesia: durante l’intervento, in rari casi si possono verificare reazioni allergiche ai farmaci o problemi respiratori o cardiaci, ma la valutazione anestesiologica pre-operatoria aiuta a ridurre al minimo questi rischi;
- rigidità articolare e difficoltà nel movimento: dopo l’intervento, alcuni pazienti possono avere difficoltà nel piegare o estendere il ginocchio, soprattutto se non seguono un adeguato programma di riabilitazione;
- lussazione della protesi o instabilità: se le componenti della protesi non si stabilizzano correttamente, il ginocchio può risultare instabile o, in rari casi, la protesi può dislocarsi, questo può essere causato dal non corretto posizionamento della protesi, debolezza muscolare post-operatoria o eccessiva sollecitazione dell’articolazione nel periodo di recupero;
- fratture periprotesiche: in alcuni casi, soprattutto in pazienti con osteoporosi o in seguito a traumi, l’osso attorno alla protesi può fratturarsi e questo può richiedere un nuovo intervento per stabilizzare l’articolazione o sostituire la protesi;
- dolore cronico post-operatorio: alcuni pazienti continuano a provare dolore anche dopo la guarigione della ferita, questo può essere dovuto all’infiammazione dei tessuti circostanti, a problemi con l’allineamento della protesi o a un’elevata sensibilità ai materiali della protesi, se il dolore persiste oltre 6-12 mesi, è necessaria una valutazione specialistica per identificare la causa e stabilire il trattamento più adeguato.
11. Quali sono le raccomandazioni per la riabilitazione dopo l’intervento di protesi del ginocchio?
La riabilitazione dopo un intervento di protesi del ginocchio è fondamentale per garantire un recupero ottimale, migliorare la funzionalità dell’articolazione e ridurre il rischio di complicazioni.
In questa fase è consigliato:
- seguire scrupolosamente il piano riabilitativo indicato dal fisioterapista;
- mantenere un peso corporeo adeguato per ridurre lo stress sulla protesi;
- evitare movimenti bruschi o torsioni del ginocchio, specialmente nei primi mesi;
- non trascurare il dolore o gonfiore persistente, segnalandolo al medico;
- usare calzature adeguate, evitando tacchi alti o scarpe instabili.
12. Come si può prolungare la durata di una protesi del ginocchio?
La protesi del ginocchio ha una durata limitata nel tempo, che generalmente varia tra i 15 e i 25 anni, a seconda dei materiali utilizzati e dello stile di vita del paziente.
Per prolungare la vita della protesi, ridurre il rischio di usura precoce o complicazioni che potrebbero richiedere un nuovo intervento di sostituzione, è possibile mettere in atto strategie come:
- mantenere un peso corporeo adeguato: l’eccesso di peso aumenta il carico sulla protesi, accelerando l’usura dei materiali;
- evitare movimenti eccessivi o sport ad alto impatto: attività come la corsa, il salto o gli sport di contatto possono accelerare il deterioramento della protesi, causando instabilità o usura precoce;
- adottare precauzioni nella vita quotidiana: come usare scarpe comode con suola ammortizzata, evitare di inginocchiarsi frequentemente o stare seduti troppo a lungo con il ginocchio piegato, posizionare tappeti antiscivolo in casa per prevenire cadute o usare corrimano e sedie con braccioli per facilitare il movimento;
- seguire un programma di esercizi mirati: il rafforzamento muscolare aiuta a stabilizzare il ginocchio e a distribuire meglio il carico sull’articolazione, riducendo lo stress sulla protesi;
- sottoporsi a controlli periodici: per monitorare lo stato della protesi e individuare eventuali problemi in fase precoce, prima che diventino gravi;
- prevenire infiammazioni e infezioni: possono compromettere la stabilità della protesi e richiedere un intervento di revisione.
In sintesi
La protesi del ginocchio è un impianto artificiale utilizzato per sostituire l’articolazione danneggiata a causa di artrosi, artrite reumatoide o traumi, con l’obiettivo di ridurre il dolore e migliorare la mobilità. Esistono diversi tipi di protesi: totale, monocompartimentale, con conservazione del legamento crociato posteriore, vincolata e di revisione, scelte in base alla gravità del danno e alle condizioni del paziente.
L’intervento è consigliato quando la funzionalità del ginocchio è gravemente compromessa e i trattamenti conservativi non sono più efficaci. La procedura prevede un’attenta preparazione pre-operatoria, con esami clinici, valutazione anestesiologica e un programma di rafforzamento muscolare. Durante l’operazione, il chirurgo rimuove le parti danneggiate e impianta la protesi, garantendone la stabilità e il corretto allineamento.
Il recupero varia da paziente a paziente: già nelle prime 24 ore si inizia la fisioterapia e in pochi giorni si può tornare a casa. La riabilitazione continua per mesi, con miglioramenti graduali fino al recupero completo, che può richiedere fino a un anno. Il dolore post-operatorio è gestibile con farmaci e terapie mirate, e con il tempo si riduce significativamente.
Le protesi sono realizzate con materiali resistenti e biocompatibili, come leghe metalliche, polietilene e ceramica, e possono essere fissate con cemento osseo o integrate naturalmente con l’osso. L’intervento è generalmente sicuro, ma presenta rischi come infezioni, rigidità articolare e usura della protesi nel tempo.
Il contenuto fornito è solo a scopo informativo e non deve essere considerato un sostituto della diagnosi o del trattamento medico da parte di un professionista. Si sconsiglia l’autodiagnosi o il trattamento.
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Fonti e bibliografia
- Knee replacement implants – American Academy of Orthopaedic Surgeons
- Protesi di ginocchio – Policlinico Universitario Campus Bio-Medico
- Protesi monocompartimentale di ginocchio: tecnica chirurgica mininvasiva (2023) – ScienceDirect
- Protesi di ginocchio – Policlinico Universitario Campus Bio-Medico
- 4 types of knee implants (2019) – Harvard Health