Ascesso cutaneo: sintomi, cause, cure e prevenzione

30/11/2023

11 min

Dermatologia

Revisione scientifica dei contenuti a cura del dottor Luca Manganiello.

Ascesso cutaneo: sintomi, cause, cure e prevenzione
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01. Che cos’è l’ascesso cutaneo?

Con ascesso cutaneo si intende una raccolta localizzata di pus presente a livello dei tessuti cutanei e delle ghiandole sottocutanee. Il pus è un materiale composto da detriti cellulari, plasma e globuli bianchi morti, che si origina nel momento in cui compare un’infezione.

L’ascesso cutaneo assume l’aspetto di un rigonfiamento di colore rossastro o violaceo, con la massa al suo interno che si presenta inizialmente compatta, sporgente e di consistenza indurita, per poi diventare sempre più flaccida. Le aree corporee in cui gli ascessi cutanei si sviluppano con maggior frequenza sono gli arti, le ascelle, le spalle, il collo e la testa, ma anche la regione inguinale, quella rettale e coccigea, i glutei e la zona degli organi sessuali.

Il processo infiammatorio che porta alla comparsa di un ascesso cutaneo può avere diverse origini, anche se la presenza di batteri è un elemento costante che accompagna tutti i casi di insorgenza del disturbo. La produzione massiccia di pus può derivare anche dalla presenza sottocutanea di un corpo esterno a seguito di tagli o ferite, mentre raramente l’ascesso viene provocato dall’azione di funghi, virus o altri parassiti. [1] 

02. Quali sono i sintomi dell’ascesso cutaneo?

L’ascesso cutaneo è caratterizzato da una forte sensazione di dolore al tatto nell’area interessata, accompagnata da una condizione di ipersensibilità e da un calore molto intenso, assai maggiore rispetto alle altre zone del corpo. Un altro sintomo comune a tutti gli ascessi cutanei è la presenza di una punta sporgente di colore giallo: è in questa parte del rigonfiamento che il pus si accumula con maggior densità, esercitando una pressione verso l’esterno.

Nei casi in cui l’infiammazione raggiunga una condizione di gravità importante, l’ascesso cutaneo può dare origine a gonfiore e tumefazione anche nelle ghiandole circostanti e nei linfonodi presenti nella stessa zona del corpo. Questa fase più acuta dell’infezione è accompagnata dall’insorgenza di uno stato febbrile – che può durare da un minimo di poche ore fino a diversi giorni consecutivi – e da scariche di brividi lungo tutto il corpo.

Solo in alcune situazioni molto rare, la comparsa di un ascesso cutaneo può causare inappetenza, senso di vomito, aumento della sudorazione corporea, senso di stanchezza e affaticamento reiterato.

03. Quali sono le cause dell’ascesso cutaneo?

La comparsa di un ascesso cutaneo si verifica sempre in concomitanza di un’infezione batterica. Quest’ultima tende a insorgere con maggior frequenza in prossimità di tagli o ferite, ossia di situazioni in cui i microbi normalmente presenti sulla nostra pelle vengono a contatto con il tessuto sottocutaneo, sviluppando l’infiammazione.

Tra i batteri responsabili dell’ascesso cutaneo ci sono i seguenti: 

  • batterio stafilococco: il suo nome scientifico è Staphylococcus aureus ed è caratterizzato da una tipica forma sferica, riconoscibile tramite un esame di laboratorio; si tratta di un batterio aerobio (cioè in grado di vivere solo in presenza di ossigeno) tipicamente presente sulla pelle e nelle cavità nasali;
  • batterio streptococco: anche la sua forma è tipicamente sferica, mentre le aree in cui lo si trova nei soggetti sani sono la mucosa orale, quella faringea, le pareti intestinali e quelle vaginali. La sua caratteristica specifica è quella di essere un batterio anaerobio facoltativo, ossia che può crescere sia in presenza che in assenza di ossigeno (condizione che predilige);
  • batterio gram-positivo: il suo nome deriva da una specificità che lo rende unico nel suo genere, ossia quella di rispondere positivamente alla colorazione da laboratorio, assumendo una tipica tonalità violacea una volta esaminato. La sua presenza diffusa su tutta la superficie cutanea del corpo consente al nostro organismo di difendersi dagli attacchi batterici esterni, che il gram-positivo respinge, mentre provoca l’insorgenza dell’infiammazione una volta a contatto con i tessuti sottocutanei.

Gli altri fattori di rischio che possono portare alla comparsa di un ascesso cutaneo sono i seguenti:

  • scarsa igiene personale: la tendenza a lavarsi poco le mani e i polsi agevola la proliferazioni di batteri sulla pelle e, di conseguenza, la comparsa di ascessi cutanei; per esempio, toccare una ferita o un taglio con le mani sporche, espone la superficie cutanea al contatto con i germi;
  • terapia cronica con cortisonici: l’uso continuativo e reiterato di questi medicinali porta a un abbassamento delle difese immunitarie dell’individuo, che risulta più esposto alla comparsa di infezioni batteriche;
  • trattamento chemioterapico: i pazienti oncologici costretti a ricorrere a cicli di chemioterapia risultano notevolmente più sensibili agli attacchi di germi e batteri a causa della condizione immunodepressa derivante dalla terapia; in questi casi, la probabilità di insorgenza di ascessi cutanei risulta molto più elevata;
  • compresenza di diabete: il malfunzionamento immunitario presente nei soggetti diabetici porta alla comparsa di infiammazioni e infezioni in diverse aree del corpo, con la possibilità che si sviluppino ascessi cutanei nelle zone interessate;
  • compresenza di AIDS: l’esposizione agli attacchi di germi e batteri risulta molto più alta nei soggetti affetti dalla sindrome da immunodeficienza acquisita, in quanto l’organismo non riesce a individuare le possibili situazioni di pericolo, né a predisporre un’adeguata protezione per evitare di incorrere in infezioni e infiammazioni [2].

04. Come si diagnostica l’ascesso cutaneo?

Facilmente riconoscibile dal medico curante tramite la palpazione della zona interessata, l’ascesso cutaneo viene diagnosticato tramite il prelievo di un campione di pus presente all’interno del rigonfiamento. Una volta portato in laboratorio, il materiale viene sottoposto a un esame microbiologico per individuare la presenza dei batteri responsabili dell’infiammazione. Inoltre, viene valutata la loro suscettibilità agli antibiotici attraverso un ulteriore accertamento che prende il nome di antibiogramma.

Qualora l’ascesso cutaneo risultasse poco visibile a occhio nudo, per escludere che si tratti di un’infezione interna, il medico può invitare il paziente a sottoporsi a ulteriori esami specifici quali la TAC (acronimo di tomografia assiale computerizzata) e la risonanza magnetica [3].

05. Quali rischi comporta l’ascesso cutaneo?

Se trascurata e non curata in maniera adeguata, l’infiammazione da cui origina l’ascesso cutaneo può estendersi oltre l’area del rigonfiamento e colpire l’organismo in profondità. Questa situazione porta a un progressivo aggravamento della sintomatologia: nella maggior parte dei casi, il paziente arriva ad accusare un pesante stato di malessere, correlato da una condizione febbricitante prolungata e da un aumento progressivo delle scariche di brividi in tutto il corpo.

Ascesso cutaneo scoppiato

Caso a sé stante è quello in cui l’ascesso cutaneo arrivi a scoppiare in autonomia senza che il paziente venga sottoposto a pratiche chirurgiche o interventi. Questa condizione dev’essere interpretata in modo organico, prendendo in considerazione gli aspetti positivi e quelli negativi. Da un lato, infatti, la spontanea fuoriuscita del pus presente all’interno del rigonfiamento porta a un’immediata riduzione dell’infiammazione e, di conseguenza, anche del calore presente nell’area e del dolore al tatto; dall’altro lato, esiste il rischio concreto di estendere l’infezione nelle zone circostanti qualora l’ascesso venisse trattato con le mani non igienizzate o con l’utilizzo di strumenti non sterilizzati quali forbici, pinze o aghi [4].

06. Come si cura l’ascesso cutaneo?

A seconda della gravità dell’infezione e della zona in cui si origina, l’ascesso cutaneo può essere curato in diversi modi. Per le situazioni meno compromesse, il medico curante tende a prescrivere una terapia farmacologica, a cui spesso vengono affiancate tecniche di riduzione del dolore e  del rigonfiamento.

Qualora l’infezione batterica non venisse debellata tramite l’utilizzo di farmaci e la sintomatologia tendesse ad aggravarsi, il medico può chiedere al paziente di rivolgersi a un chirurgo per procedere con un intervento da svolgersi in sede ambulatoriale.

Terapia farmacologica

I farmaci indicati per la cura dell’ascesso cutaneo sono tutti rivolti a ridurre l’infezione batterica nell’area interessata, evitare la sua propagazione nelle zone circostanti e limitare la comparsa e l’intensità dei sintomi.

Nell’elenco che segue vengono riportati i medicinali di utilizzo comune:

  • terapia antibiotica: questi farmaci sono in grado di curare le infezioni causate dai batteri, uccidendoli e andando a bloccare il loro processo di riproduzione; il loro utilizzo viene consigliato nei casi in cui ci sia un’alta probabilità di contagio dell’infiammazione e porta alla completa guarigione, con il rigonfiamento che tende a ridursi e a scomparire nel giro di pochi giorni, ma il paziente è tenuto a una stretta osservanza delle dosi e del tempo di somministrazione indicati dal medico, per evitare che i germi sviluppino una resistenza al farmaco, rendendolo così inefficace; inoltre, gli antibiotici non possono essere prescritti ai soggetti con deficit immunitario [5]; 
  • farmaci per abbassare la febbre: nei casi in cui l’infiammazione porti a un innalzamento della temperatura corporea associato a un ricorrente stato di malessere, il medico può prescrivere diversi medicinali contenenti paracetamolo e acetaminofene – reperibili in compresse, bustine effervescenti o supposte – da assumere con una frequenza di due o tre volte al giorno per una durata variabile che va dai 4 ai 10 giorni consecutivi;
  • farmaci antidolorifici: da assumere al bisogno, questi farmaci contengono un principio attivo che va ad agire sulla zona infiammata, riducendo la sensazione di dolore e alleviando il rossore presente nell’area interessata.

Le tecniche non farmacologiche più ricorrenti associate alla terapia farmacologica prevedono l’applicazione di calore attraverso impacchi di acqua calda nella zona interessata dall’infezione, utili per ridurre il gonfiore e accelerare la guarigione, così come l’igienizzazione del rigonfiamento cutaneo con acqua calda e sapone per evitare la diffusione di germi e batteri in profondità e in altre aree del corpo.

Terapia chirurgica

Qualora l’approccio farmacologico non avesse l’effetto desiderato, per la cura dell’ascesso cutaneo si rende indispensabile l’incisione chirurgica e il conseguente drenaggio del pus presente all’interno del rigonfiamento. L’intervento viene realizzato in ambulatorio con l’ausilio di strumenti sterilizzati e ricorrendo all’anestesia locale, generalmente dura pochi minuti e porta al completo riassorbimento dell’infezione e alla conseguente scomparsa dei sintomi tipici del disturbo.

Una volta conclusa l’operazione, al paziente viene applicata una fasciatura sulla zona interessata, con l’indicazione di provvedere alla costante e reiterata igienizzazione della stessa – anche diverse volte al giorno – tramite l’utilizzo di spray e creme disinfettanti. Solo nei casi in cui l’incisione dovesse provocare una nuova infiammazione, il medico può prescrivere l’assunzione di antibiotici per un periodo limitato di alcuni giorni.

07. Come prevenire l’ascesso cutaneo?

Mantenere la pelle pulita e igienizzata contribuisce a prevenire la comparsa di ascessi cutanei. La messa in pratica di questa prassi passa attraverso alcune accortezze di grande importanza come lavarsi le mani con regolarità, utilizzare asciugamani personali, disinfettare a fondo eventuali tagli o ferite e non condividere alcuni strumenti di toelettatura personale come i rasoi e gli spazzolini da denti.

In sintesi

L’ascesso cutaneo è un disturbo della pelle che vede l’insorgenza di un rigonfiamento dolorante e di colore rossastro contenente pus e altro materiale cellulare. Il problema si verifica a seguito di un’infiammazione batterica e tende a interessare eventuali tagli o ferite, ma può presentarsi anche in seguito a traumi o in correlazione ad altre patologie. Oltre al rossore e al dolore, gli altri sintomi ricorrenti sono la tumefazione della zona interessata e l’innalzamento della temperatura corporea, accompagnata da un accentuato stato di malessere e da scariche di brividi nei casi più gravi.

Le cause sono di natura batterica e hanno una maggior possibilità di presentarsi quando vengono associate a una scarsa igiene personale.

Il trattamento per la cura dell’ascesso cutaneo è farmacologico e viene somministrato tramite l’assunzione di antibiotici: solo nei casi in cui i farmaci non portano all’effetto desiderato, il paziente viene sottoposto a un intervento chirurgico che prevede l’incisione del rigonfiamento e il conseguente drenaggio del pus.

Se sottovalutata o trascurata, la comparsa di un ascesso cutaneo può debilitare fortemente il paziente tramite l’estensione dell’infiammazione in profondità e nelle zone circostanti l’area interessata.

Il contenuto fornito è solo a scopo informativo e non deve essere considerato un sostituto della diagnosi o del trattamento medico da parte di un professionista. Si sconsiglia l’autodiagnosi o il trattamento.

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Fonti e bibliografia

  1. University of British Columbia. Skin abscess (11.06.2023)
  2. Istituto Superiore di Sanità. Ascesso (11.07.2023)
  3. IRCCS Humanitas Research Hospital. Tac (21.05.2021)
  4. National Health Service. Skin abscess (08.06.2023)
  5. Istituto Superiore di Sanità. Farmaci antibiotici (12.01.2023)