Astenozoospermia: sintomi, cause e cure

Sommario
01.
Che cos’è l’astenozoospermia?
02.
Quali sono le tipologie dell’astenozoospermia?
03.
Quali sono i sintomi dell’astenozoospermia?
04.
Quali sono le cause dell’astenozoospermia?
05.
Quali sono i fattori di rischio per l’astenozoospermia?
06.
Come si diagnostica l’astenozoospermia?
07.
Si può curare l’astenozoospermia?
08.
Come prevenire l’astenozoospermia?
09.
Come si vive con l’astenozoospermia?
01. Che cos’è l’astenozoospermia?
Con il termine astenozoospermia viene indicata la condizione patologica presente negli uomini caratterizzata da una scarsa concentrazione di spermatozoi mobili all’interno del liquido seminale. La presenza di un adeguato contenuto di gameti maschili mobili nello sperma è un fattore di primaria importanza per valutare la fertilità del paziente: gli altri due aspetti che vengono valutati per determinare la fecondità di un individuo riguardano il numero di spermatozoi prodotti e l’eventuale presenza di anomalie nella loro conformazione [1].
Definizione di astenozoospermia
Nel linguaggio medico professionale, l’astenozoospermia viene descritta come la “presenza di spermatozoi poco vitali nello sperma”, oppure con l’espressione equivalente di “ridotta mobilità degli spermatozoi”.
In alcuni manuali scientifici, il termine non gode di una dicitura propria, ma viene inserito all’interno del significato di sterilità, con particolare riferimento alla nozione di motilità progressiva, che nei casi di astenozoospermia risulta inferiore al 40% [2].
Anatomia del sistema riproduttivo maschile
Quando si parla di spermatozoi ci si riferisce ai cosiddetti gameti maschili, ossia alle cellule deputate alla funzione riproduttiva. Vengono prodotti dai testicoli – detti anche gonadi maschili – durante il processo conosciuto con il termine di spermatogenesi. In particolare, la formazione degli spermatozoi avviene durante la fase di divisione cellulare nota come meiosi, al termine della quale si ottengono piccole cellule dotate di metà dei cromosomi presenti nelle altre cellule dell’organismo [3].
La produzione di spermatozoi risulta particolarmente elevata a partire dall’età della pubertà, mentre si affievolisce in maniera graduale con il trascorrere del tempo. La dimensione cellulare dei gameti maschili risulta particolarmente ridotta, ma la loro struttura è unica all’interno dell’organismo umano. Nello specifico, lo spermatozoo è formato dalle tre parti elencate di seguito:
- la testa, al cui interno si trovano i cromosomi;
- la porzione intermedia, di forma lunga e affusolata;
- la coda o flagello, ossia la parte che determina proprio la mobilità dello spermatozoo.
02. Quali sono le tipologie dell’astenozoospermia?
Per delineare le diverse tipologie di astenozoospermia si fa riferimento alla nozione di motilità totale degli spermatozoi. Nello specifico, questo parametro viene calcolato sommando i valori di altri due valori, ossia quello di motilità progressiva e quello di motilità non progressiva dei gameti.
- 01Motilità progressiva: capacità degli spermatozoi di muoversi in linea retta; un’elevata concentrazione di spermatozoi con motilità progressiva all’interno del liquido spermatico è una condizione ritenuta positiva per determinare la fertilità di un paziente.
- 02Motilità non progressiva: capacità degli spermatozoi di muoversi, ma non in linea retta, bensì con cambi di direzione e inclinazione non prevedibili; ai fini della fertilità del paziente, l’elevata presenza di gameti con motilità non progressiva è una condizione ritenuta svantaggiosa.
Calcolando la somma dei due valori di motilità progressiva e di motilità non progressiva, si ottiene la percentuale di motilità totale di un individuo.
Sulla base del quadro descritto, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha formulato una serie di considerazioni per determinare le diverse tipologie del disturbo, riassumibili in tre categorie. Difatti si parla di astenozoospermia lieve, moderata e grave [4].
Astenozoospermia lieve
Quando la concentrazione di spermatozoi mobili rimane al di sopra del 30% del quantitativo totale, si tende a parlare di astenozoospermia lieve. Questa però non è una considerazione definitiva, in quanto occorre valutare anche la motilità totale dei gameti: qualora venga riscontrata un’alta presenza di spermatozoi che si muovono in linea retta, l’astenozoospermia rimane di entità lieve, mentre viene classificata nelle categorie più gravi se la motilità totale risulta inferiore al 50%.
In sostanza, non basta avere un’elevata concentrazione di spermatozoi mobili per ritenersi estranei alle forme più gravi di astenozoospermia, ma occorre anche che la maggior parte dei gameti si muova seguendo una linea retta.
Astenozoospermia moderata
Si parla di astenozoospermia moderata quando la concentrazione di spermatozoi mobili all’interno del liquido spermatico si assesta tra il 20% e il 30% del quantitativo totale. Anche in questo caso occorre comunque osservare pure il valore della motilità totale: qualora la sua percentuale sia inferiore al 50%, si parla sempre di astenozoospermia moderata anche se la concentrazione di gameti mobili nello sperma risulta superiore al 40%.
Astenozoospermia grave
Quando il valore della motilità totale sia inferiore al 50% e, contemporaneamente, la concentrazione di spermatozoi mobili nel liquido seminale risulti al di sotto del 20%, il paziente viene informato della presenza di astenozoospermia grave. Infatti, la compresenza di percentuali minime per entrambi i parametri in oggetto viene ritenuta una prova sufficientemente valida per decretare la presenza di una condizione patologica pesante nell’individuo.
03. Quali sono i sintomi dell’astenozoospermia?
A livello generale, l’astenozoospermia non presenta sintomi fisici riscontrabili in maniera evidente: difatti, la condizione che spinge un paziente a svolgere accertamenti sul suo grado di fertilità è correlata alla sua incapacità di avere figli.
Parallelamente, esistono dei disturbi fisici che possono insorgere nei casi di astenozoospermia, anche se non vengono considerati come sintomi direttamente legati alla scarsa concentrazione di spermatozoi mobili nello sperma.
Sono i seguenti:
- dolore sordo ai testicoli: una delle avvisaglie che possono portare il paziente a svolgere accertamenti riguarda la comparsa di intense ma fugaci fitte di dolore a uno o a entrambi i testicoli, specialmente a seguito dell’eiaculazione;
- gonfiore del testicolo: proprio come le fitte di dolore, anche il gonfiore a uno o a entrambi i testicoli nella fase successiva alla consumazione del rapporto sessuale può spingere il paziente a rivolgersi al medico per verificare la possibile presenza di astenozoospermia;
- fastidio a livello inguinale: qualora il paziente riscontri la comparsa di una sensazione di fastidio intermittente nella zona dell’inguine e nell’area anteriore della coscia, il medico curante può indicare lo svolgimento di esami specialistici per verificare la presenza di astenozoospermia.
04. Quali sono le cause dell’astenozoospermia?
Medici e specialisti che si occupano di analizzare l’astenozoospermia inseriscono tra le possibili cause del disturbo fattori anche molto diversi tra loro, che possono essere suddivisi in due tipologie di condizioni, ossia quelle genetiche e quelle ambientali.
Cause genetiche
La più ricorrente tra le cause genetiche concerne la presenza dei cosiddetti anticorpi antispermatozoo all’interno dell’organismo: nello specifico, ci si riferisce a particolari immunoglobuline presenti all’interno del liquido spermatico che attaccano i gameti maschili, ostacolandone la normale mobilità [5].
Più in generale, la concentrazione di spermatozoi mobili all’interno del liquido seminale tende a diminuire in maniera progressiva con il raggiungimento dei 45 anni di età. Allo stesso modo, il graduale invecchiamento dell’individuo può portare alla comparsa di vene dilatate nel cordone spermatico e nello scroto, una condizione conosciuta con il nome di varicocele e che può contribuire alla comparsa dell’astenozoospermia.
Infine, la presenza di infezioni all’apparato genitale può portare all’insorgenza del disturbo: nello specifico, la comunità scientifica indica tra i fattori di rischio le infiammazioni agli organi in cui scorre abitualmente il liquido seminale, ossia prostata, uretra, epididimo e vescicole seminali.
Cause ambientali
Tra le cosiddette cause ambientali rientrano tutti quei fattori che riguardano il contesto in cui l’individuo si muove nello svolgimento delle attività quotidiane, ma anche la possibile esposizione a fattori di rischio e le sue attitudini comportamentali. In particolare, contribuiscono all’abbassamento della motilità spermatica le seguenti condizioni:
- esposizione ad agenti tossici: il contatto diretto e l’inalazione reiterata da parte del paziente di fertilizzanti, solventi chimici e tossine da inquinamento atmosferico possono compromettere la sua fertilità, influendo sulla concentrazione di spermatozoi mobili nel liquido seminale;
- stile di vita poco sano: in particolare, l’assunzione regolare di alcool, tabacco e droghe può portare a una drastica diminuzione di gameti maschili mobili nello sperma, tale da determinare la comparsa di forme di astenozoospermia grave anche negli individui di età più giovane;
- esposizione al calore: il contatto diretto e prolungato dell’apparato genitale maschile con fonti di calore troppo intenso può pregiudicare la fertilità del paziente, riducendo la motilità totale degli spermatozoi;
- cattiva alimentazione: seguire un regime alimentare povero di fibre e vitamine può contribuire in maniera determinante all’abbassamento della mobilità degli spermatozoi; nello specifico, è bene cibarsi spesso con agrumi, verdure, ortaggi a foglia verde, bacche, frutta secca, uova, pesce e latticini scremati, mentre vanno evitati il caffè, la carne rossa e l’aglio [6].
Più in generale, medici e specialisti consigliano lo svolgimento di una regolare attività fisica per mantenere elevata la presenza di spermatozoi mobili all’interno del liquido spermatico.
05. Quali sono i fattori di rischio per l’astenozoospermia?
Contrariamente a quanto si sarebbe portati a pensare, l’astenozoospermia non è correlata a casi di impotenza e disfunzione erettile: infatti, nonostante la scarsa concentrazione di spermatozoi mobili nello sperma, nel paziente non diminuisce il numero di erezioni spontanee. Di conseguenza, come già accennato in precedenza, l’unico rischio riscontrabile tra i pazienti che soffrono di astenozoospermia è quello relativo alla condizione di infertilità e impossibilità di avere figli [7].
06. Come si diagnostica l’astenozoospermia?
In un primo momento, al paziente in cui si sospetta la presenza di astenozoospermia viene indicato lo svolgimento del cosiddetto spermiogramma o seminogramma, che prende in considerazione diversi parametri specifici per valutare lo stato di salute del liquido seminale dell’individuo. Solo nel caso in cui vengano riscontrati valori preoccupanti relativi a uno o più parametri, il paziente viene invitato dallo specialista a svolgere altri test diagnostici specifici.
Esame del liquido seminale
Lo spermiogramma o seminogramma è un esame diagnostico tramite cui viene analizzato il liquido seminale per valutare la qualità degli spermatozoi, il loro numero, la loro forma e, per l’appunto, la motilità.
Inoltre, in linea generale, l’obiettivo dello spermiogramma è anche quello di prevenire la comparsa di patologie cardiovascolari, metaboliche e tumorali, la cui comparsa a livello dell’apparato riproduttore maschile può essere correlata alla totale o parziale mancanza di gameti maschili nello sperma.
La preparazione indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per un corretto svolgimento dello spermiogramma prevede l’adempimento di due passaggi specifici prima dell’esecuzione dell’esame:
- totale astinenza sessuale: nel periodo che comprende i cinque giorni precedenti allo svolgimento dell’esame;
- sospensione di eventuali terapie farmacologiche: questo passaggio è da concordare con lo specialista e il medico di medicina generale, in quanto ad alcuni pazienti non è consentito interrompere determinate tipologie di cure particolarmente invasive; in generale, se si tratta di farmaci antinfiammatori e antibiotici, viene consigliato di svolgere l’esame a distanza di almeno sei giorni dall’ultima assunzione.
Una volta giunti in sede ambulatoriale per sottoporsi allo spermiogramma, occorre raccogliere un campione di liquido seminale in un contenitore sterile, facendo attenzione affinché non venga disperso materiale fuori dal recipiente: in particolare, la stragrande maggioranza degli spermatozoi è contenuta nella prima parte dello sperma.
È bene consegnare la provetta contenente il liquido nei minuti immediatamente successivi alla sua produzione, accertandosi che il contenitore non venga esposto a variazioni importanti di temperatura che potrebbero compromettere i risultati dell’esame.
Infine, per poter valutare i risultati in maniera organica e scongiurare la comparsa di referti fallaci, occorre specificare che lo spermiogramma va ripetuto almeno due volte, con una distanza di almeno tre mesi tra la prima e la seconda occasione. La procedura descritta per lo svolgimento dell’esame va ripetuta in ogni sua parte, al fine di poter effettuare un confronto attendibile tra i valori riscontrati nei due spermiogramma [8].
Test diagnostici
Se lo specialista ritiene opportuno indicare lo svolgimento di altri test diagnostici specifici, gli esami possibili per un approfondimento maggiore sono due.
- 01Spermiocoltura: lo stesso campione di liquido seminale utilizzato per lo spermiogramma viene analizzato in laboratorio per accertare l’eventuale presenza di infezioni responsabili di prostatite o uretrite che possono essere tra le cause di una bassa concentrazione di spermatozoi mobili.
- 02Test di capacitazione: con questa tipologia di esame viene valutato il potenziale fertilizzante maschile del paziente, ossia il parametro che viene preso in considerazione per scegliere il percorso migliore per chi decide di intraprendere il percorso di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) [9].
07. Si può curare l’astenozoospermia?
La cura dell’astenozoospermia si basa su un processo di eliminazione del fattore scatenante. Questo può avvenire quando le cause sono riconducibili a fattori genetici, mentre per quelli ambientali non esiste una terapia che consenta di aumentare la concentrazione degli spermatozoi mobili all’interno del liquido seminale.
Aldilà della terapia farmacologica descritta di seguito, gli uomini che intendono avere figli nonostante la presenza della patologia possono ricorrere alla cosiddetta Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), conosciuta anche con il nome di iniezione intracitoplasmatica. Questa pratica prevede l’isolamento di alcuni spermatozoi dotati di motilità progressiva da un campione di liquido spermatico e la loro inoculazione in vitro in una cellula uovo [10].
Terapia farmacologica
Nei casi di varicocele, la terapia farmacologica sarà quella prevista per il trattamento delle vene dilatate, che prevede l’assunzione di medicinali flebotonici per l’irrobustimento della parete venosa. Allo stesso modo, le infezioni presenti a livello dell’apparato riproduttore maschile possono essere debellate tramite l’assunzione di farmaci antinfiammatori o attraverso il ricorso agli antibiotici.
Infine, qualora venga riscontrata la presenza di anticorpi antispermatozoo, lo specialista indicherà al paziente l’assunzione di farmaci steroidei che vadano a sopprimere la risposta immunitaria di queste particolari immunoglobuline: nello specifico, il farmaco più utilizzato nei casi di astenozoospermia derivante dall’azione di questi anticorpi è il cortisone.
08. Come prevenire l’astenozoospermia?
Al netto dei casi di astenozoospermia causati da fattori genetici (per i quali si fa riferimento alle cure terapeutiche descritte), medici e specialisti consigliano di praticare uno stile di vita sano per limitare gli effetti della patologia ed evitare un progressivo abbassamento della concentrazione di spermatozoi mobili nello sperma. In particolare, praticare attività sportiva ogni giorno per almeno 30 minuti, evitare l’assunzione di alcool, tabacco e droghe e impostare un regime alimentare ricco di fibre, zinco e vitamine sono comportamenti che consentono al paziente di rallentare la progressione del disturbo.
09. Come si vive con l’astenozoospermia?
Trascurando i sintomi occasionali presenti a livello dell’apparato riproduttore, l’astenozoospermia non ha alcun tipo di ripercussione sullo svolgimento delle attività quotidiane del paziente. Le complicazioni della patologia riguardano l’ambito psicologico, in particolare negli individui che desiderano raggiungere la paternità.
Supporto psicologico
La scarsa fertilità e le difficoltà nell’avere figli correlate alla presenza dell’astenozoospermia possono causare un grave disagio psicologico nel paziente, che spesso prova un sentimento di forte vergogna nei confronti del partner per l’incapacità di procreare. Anche a livello di stigma sociale, la scarsa presenza di spermatozoi mobili all’interno del liquido seminale molto spesso viene vista come una condizione di inferiorità dell’individuo, che subisce le conseguenze di questo giudizio diffuso.
Per questo è importante rivolgersi a uno specialista di salute mentale per affrontare l’astenozoospermia e le sue conseguenze senza ripercussioni sulla stabilità psicologica. Allo stesso tempo, un percorso di analisi con uno specialista può aiutare anche a preservare la stabilità del rapporto con il partner.
In sintesi
L’astenozoospermia è una condizione patologica presente negli uomini caratterizzata da una scarsa concentrazione di spermatozoi mobili all’interno del liquido seminale.
È tra le cause più comuni di infertilità: viene considerata grave quando la presenza di gameti mobili nello sperma risulta inferiore al 20%, con una motilità totale al di sotto del 50%.
Gli unici sintomi della patologia riguardano l’apparato genitale maschile e concernono il dolore e il gonfiore ai testicoli e il fastidio all’inguine.
Le cause possono essere di origine genetica – quando nell’individuo sono presenti gli anticorpi antispermatozoo, o quando sussistono infezioni o infiammazioni all’organo riproduttore – o legate a uno stile di vita poco sano.
Le ripercussioni più gravi dell’astenozoospermia sul paziente sono di natura psicologica, legate al disagio generato dalla possibile incapacità di procreare, un problema che spesso viene risolto tramite il ricorso alla Procreazione Medicalmente Assistita.
La patologia viene individuata attraverso lo svolgimento di uno spermiogramma, a cui possono seguire altri esami diagnostici indicati dallo specialista.
Il contenuto fornito è solo a scopo informativo e non deve essere considerato un sostituto della diagnosi o del trattamento medico da parte di un professionista. Si sconsiglia l’autodiagnosi o il trattamento.
Doctolib è disponibile in:
Fonti e bibliografia
- Policlinico Sant’Orsola – Università degli Studi di Bologna. Oligo-asteno-tetraspermia (01.10.2022)
- Dizionario Treccani – Universo del corpo. Sterilità (18.05.2022)
- IRCCS Humanitas Research Hospital. Spermatozoo (12.07.2020)
- Organizzazione Mondiale della Sanità. Infertilità (10.12.2019)
- IRCCS Humanitas Research Hospital. Anticorpi antispermatozoo (12.07.2018)
- Fondazione Umberto Veronesi. Dieta mediterranea e attività fisica migliorano la fertilità maschile (18.03.2021)
- IRCCS Humanitas Research Hospital. Disfunzione erettile (17.10.2020)
- IRCCS Ospedale San Raffaele – Gruppo San Donato. Spermiogramma: cos’è e a cosa serve (27.12.2021)
- Humanitas Medical Care. Diagnosi di infertilità maschile, quali sono gli esami da fare (21.07.2021)
- Ministero della Salute. Procreazione medicalmente assistita (28.02.2023)