Cifosi: cause, sintomi, cure e prevenzione

01. Cos’è la cifosi?
Quando si parla di “cifosi” si fa riferimento alla curvatura naturale della parte superiore della colonna vertebrale, che si sviluppa in senso antero-posteriore con una concavità rivolta anteriormente, situata nella regione della cassa toracica. Questo fenomeno è comunemente associato alla curvatura della schiena, nota anche come “gobba“. Mentre una leggera curvatura nella parte superiore della schiena è considerata fisiologica, il termine “cifosi” viene generalmente utilizzato per indicare una curvatura eccessiva e, dunque, patologica.
Si tratta di una condizione medica abbastanza comune, che solitamente colpisce adolescenti e adulti, e le cui cause primarie possono essere ricondotte ad anomalie della colonna vertebrale, una cattiva postura o debolezza legata all’età.
Nei casi più gravi, l’ipercifosi può interessare anche polmoni, nervi e altri tessuti, andando a causare dolore e complicazioni [1].
Le cifosi patologiche possono essere suddivise principalmente in tre categorie:
- 01cifosi congenita: questa condizione si manifesta, già in età fetale, come uno sviluppo anomalo della colonna vertebrale, e può peggiorare con l’età;
- 02cifosi infantile: causata da un deficit dell’apparato muscolare;
- 03cifosi posturale (o strutturale): è frequente tra gli adolescenti ed è spesso il risultato di una postura scorretta che porta a uno sviluppo anomalo della colonna vertebrale e dei muscoli. Questa è la forma più comune di ipercifosi;
- 04cifosi di Scheuermann: si tratta di una forma congenita di cifosi che si verifica durante l’adolescenza ed è più grave rispetto alla cifosi posturale. Questa condizione è causata dalla malattia di Scheuermann (alterazioni delle vertebre che hanno come conseguenza dei disallineamenti della colonna vertebrale), che può portare a sintomi come il mal di schiena cronico e alterazioni delle vertebre nella regione dorsale;
- 05cifosi acquisita: a seguito di un infiammazione o un trauma;
- 06cifosi idiopatica: ossia quella che causa la deformazione del dorso.
02. Quali sono i sintomi della cifosi?
I sintomi associati all’ipercifosi variano in base alla gravità della patologia.
Generalmente, il sintomo principale è la formazione di una curvatura anomala (curva in avanti) nella parte superiore della colonna vertebrale. La schiena appare tondeggiante, con le spalle arrotondate e sporgenti.
Nei casi più lievi, non sempre la curva spinale è così evidente.
In generale, la cifosi può causare [2]:
- mal di schiena;
- rigidità nella parte superiore della schiena;
- schiena arrotondata;
- retrazione tendini del ginocchio;
- stanchezza;
- affaticamento;
- intorpidimento e formicolio nelle gambe;
- mancanza di respiro o altri problemi respiratori (dovuti alla pressione della colonna vertebrale contro le vie respiratorie);
- problemi di equilibrio;
- incontinenza vescicale;
- incontinenza intestinale.
03. Quali sono le cause della cifosi?
Si parla di cifosi quando le vertebre collocate nella parte superiore della schiena – ossia la regione toracica – subiscono una compressione assumendo la forma di un cuneo. Ciò fa sì che la colonna vertebrale si curvi in avanti in modo anomalo.
Questa condizione può essere di natura congenita, dovuta a malformazioni delle vertebre, oppure acquisita, spesso in seguito a processi patologici.
Tra le cause della cifosi troviamo:
- cattiva postura;
- sedentarietà;
- questioni legate allo sviluppo;
- età avanzata;
- forma anomala delle vertebre;
- morbo di Scheuermann (o cifosi osteocondrosica);
- lesioni alla colonna vertebrale;
- osteoporosi: uno studio dall’American Family Physician [3] ha evidenziato l’impatto di questa patologia sul livello funzionale dei pazienti;
- presenza di tumori alla colonna vertebrale;
- degenerazione dei dischi invertebrali, dovute all’età o a traumi ripetuti nel tempo;
- trattamenti anti-tumorali;
- rachitismo (malattia ossea che colpisce bambini e neonati, provocata dalla carenza di vitamina D).
04. Come si diagnostica la cifosi?
La diagnosi di cifosi patologica richiede innanzitutto un esame obiettivo effettuato da uno specialista, come un fisiatra o un ortopedico. Quest’ultimo valuterà lo stato del paziente esaminando la colonna vertebrale e sottoponendolo a test specifici che prevedono il piegamento in avanti, a piedi uniti, ginocchia dritte e braccia libere. Questo tipo di test aiuta l’operatore sanitario a vedere eventuali incongruenze nella colonna vertebrale.
Tuttavia, per ottenere una conferma definitiva, possono essere utilizzati esami strumentali tra cui:
- radiografia: questo esame permette di valutare con precisione l’entità della curvatura e di rilevare eventuali deformità della colonna vertebrale;
- tomografia computerizzata (TAC): la TAC fornisce immagini dettagliate della colonna vertebrale da angolazioni diverse, consentendo una visione più approfondita della sua struttura;
- risonanza magnetica: nel caso in cui ci sia il sospetto di infezioni o tumori;
- test sui nervi: se si dovessero riscontrare debolezza muscolare o intorpidimento, per comprendere la risposta del corpo agli impulsi nervosi che viaggiano tra gli arti e il midollo spinale;
- test sulla funzionalità polmonare: per escludere problemi respiratori.
05. Qual è la differenza tra cifosi e scoliosi?
Altra patologia che coinvolge lo sviluppo della colonna vertebrale è la scoliosi, condizione che si manifesta come una complessa deformità strutturale. Può comparire in età infantile, puberale o adolescenziale, tendendo ad aumentare gradualmente di anno in anno.
A differenza della cifosi, la cui presenza è osservabile con una visione laterale della colonna vertebrale – trattandosi di una convessità posteriore – la deformità della scoliosi coinvolge tutti i piani dello spazio, risultando in una rotazione vertebrale nel piano orizzontale e una deviazione laterale della colonna nel piano frontale.
Ciò si traduce in una curvatura visibile quando si osserva la colonna da dietro o da davanti, mai lateralmente, e si presenta come una vera e propria curva a forma di “C” che può avere una convessità verso la destra o verso la sinistra.
06. Quali rischi comporta la cifosi?
In base alla gravità della condizione, questa patologia può avere conseguenze più o meno invalidanti per il paziente affetto.
I principali rischi della cifosi sono:
- mal di schiena persistente;
- costante sensazione di debolezza o intorpidimento delle gambe e delle braccia;
- perdita di controllo della vescica;
- difficoltà respiratorie;
- conseguenze neurologiche.
07. Come si corregge la cifosi?
Il trattamento per la cifosi può variare in base alla sua gravità e alle manifestazione sintomatologiche. L’atteggiamento cifotico, solitamente, può essere affrontato efficacemente attraverso esercizi posturali, senza la necessità di utilizzare corsetti o busti correttivi, ottenendo risultati positivi. In presenza di cifosi strutturata, invece, potrebbe essere necessario l’uso di corsetti e, nei casi più gravi, si potrebbe dover ricorrere all’intervento chirurgico per la correzione.
In ogni caso, l’individuazione del trattamento più corretto avviene in base alla valutazione di più fattori, come l’età del paziente, la sua storia medica, il tipo di cifosi e la gravità della curva.
L’obiettivo del trattamento è quello di impedire il peggioramento della curvatura.
A questo scopo, il medico può raccomandare trattamenti non invasivi (nel caso di una cifosi posturale con curva inferiore ai 75°) o trattamenti chirurgici in presenza di condizioni gravi.
Terapia farmacologica
Se la cifosi riscontrata dal professionista è di tipo posturale e non versa in condizioni gravi, si opta per un trattamento non invasivo con il supporto di una terapia farmacologica.
Le opzioni del trattamento includono:
- radiografie regolari, per tenere sotto controllo l’andamento della curva;
- fisioterapia, per rafforzare i muscoli addominali e della schiena tramite esercizi mirati, alleviare il dolore e migliorare la postura, allungare i muscoli posteriori della coscia e rafforzare altre aree del corpo;
- somministrazione di antidolorifici, per ridurre il dolore;
- somministrazione di farmaci per l’osteoporosi;
- utilizzo di un tutore per la schiena (questo viene consigliato soprattutto ai bambini in fase di crescita e in presenza di diagnosi di cifosi di Scheuermann).
Terapia chirurgica
Se la cifosi provoca dolore intenso o si riscontrano altri sintomi che possono interferire con la vita privata, è necessario ricorrere alla chirurgia.
Un trattamento chirurgico può ridurre la curvatura della schiena per alleviare i sintomi.
In generale, l’operazione alla schiena è consigliata per le persone con:
- cifosi congenita;
- cifosi di Scheuermann con una curva superiore a 75°;
- mal di schiena cronico a seguito di trattamenti non chirurgici.
L’intervento più comune per cifosi è quello di fusione spinale, durante il quale vengono allineate le vertebre affinché queste ultime guariscano e si fondano insieme, al fine di ridurre la gravità della curva e sostenere meglio il corpo [2].
08. Come prevenire la cifosi?
In presenza di cifosi posturale (non congenita), si possono applicare una serie di accorgimenti per prevenire questa condizione, ancor prima di dover intervenire con i trattamenti sopra elencati.
Uno stile di vita sano e degli esercizi mirati sono alla base della prevenzione della cifosi.
Più nello specifico, si può evitare la comparsa di questa patologia:
- mantenendo una buona postura;
- rafforzando i muscoli addominali della schiena con esercizi posturali;
- mantenendo un peso equilibrato;
- trasportando pesi come i libri in zaini robusti e adeguati alla propria corporatura;
- svolgendo esercizi di rafforzamento e flessibilità;
- evitando di sottoporre la colonna vertebrale a continui traumi.
Tra gli esercizi che è possibile svolgere sia per prevenire la forma patologica della cifosi sia per mitigarne i sintomi, troviamo:
- spostamento delle ginocchia: inizia sdraiandoti a terra con le ginocchia piegate e i piedi appoggiati sul pavimento. Successivamente, muovi lentamente le ginocchia da un lato all’altro fino a percepire una leggera tensione nella zona dorsale;
- trazione al petto delle ginocchia: mantieniti sempre in posizione distesa. Porta gradualmente le ginocchia verso il petto aiutandoti con le mani. Quando hai raggiunto la posizione desiderata, mantienila per alcuni secondi.
Questi esercizi possono contribuire a migliorare la flessibilità e la postura della schiena, fornendo un potenziale beneficio sia per alleviare i sintomi della cifosi che per prevenirne la forma patologica.
Come dormire con la cifosi?
Una corretta postura durante il sonno può contribuire a mantenere la cifosi nella sua conformazione naturale. Per favorire una posizione più adeguata della cifosi e della lordosi, è consigliabile dormire lateralmente, in posizione fetale, con le ginocchia leggermente piegate. In alternativa, si può optare per la posizione supina, a pancia in sù.
In sintesi
La cifosi (o ipercifosi, se patologica) è una condizione medica che colpisce la parte superiore della colonna vertebrale, chiamata zona toracica, e che può avere natura congenita, posturale o traumatica. Colpisce più comunemente adolescenti e adulti, ma non mancano casi di cifosi infantile o in età più avanzata.
I sintomi della cifosi sono riconoscibili a occhio nudo: prima di tutto si nota una protuberanza della schiena (definita anche “gobba”) se osservata lateralmente e, a seconda della gravità della condizione, possono aggiungersi dolore cronico alla schiena, intorpidimento di braccia e gambe, rigidità della parte superiore della schiena, stanchezza, affaticamento, incontinenza vescicale o intestinale e problemi respiratori o neurologici.
Le cause della comparsa della cifosi – a seconda della sua natura – sono riconducibili a una postura scorretta, anomalie della colonna vertebrale, età avanzata del paziente, sedentarietà o osteoporosi.
Il trattamento della cifosi cambia a seconda della gravità e della manifestazione sintomatologica. La maggior parte dei casi, se diagnosticata per tempo, può essere trattata in forma non invasiva con esercizi posturali, stretching, fisioterapia e somministrazione di farmaci antidolorifici. Nei casi più gravi, invece, è necessario ricorrere all’intervento chirurgico di separazione e fusione delle vertebre, al fine di ridurre la curvatura e attenuare il dolore.
La cifosi può ripresentarsi anche dopo un trattamento, è per questo che risulta necessario adottare misure per mantenere la flessibilità della colonna vertebrale e rafforzare i muscoli della schiena.
Il contenuto fornito è solo a scopo informativo e non deve essere considerato un sostituto della diagnosi o del trattamento medico da parte di un professionista. Si sconsiglia l’autodiagnosi o il trattamento.
Fonti e bibliografia
- What to know about kyphosis (2023, Medical News Today)
- Kyphosis (2020, Cleveland Clinic)
- Physical Function, Mobility and Development of Kyphosis (1998, American Family Physician)