Cisti di Bartolini: cosa sono, come riconoscere i sintomi e curarli

31/07/2023

10 min

Ginecologia

Revisione scientifica dei contenuti a cura della dottoressa Elisabetta Colonese.

Cisti di Bartolini: cosa sono, come riconoscere i sintomi e curarli
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01. Cos’è la cisti di Bartolini (o cisti delle ghiandole di Bartolini)?

La cisti di Bartolini, nota anche come cisti delle ghiandole di Bartolini o bartolinite, è una condizione medica che coinvolge le ghiandole di Bartolini: queste sono piccole strutture presenti nella regione vulvare femminile, situate ai lati dell’apertura della vagina [1]. Sono responsabili della produzione di secrezioni che aiutano a lubrificare la vagina.

La cisti di Bartolini si forma quando una di queste ghiandole si ostruisce o si blocca, impedendo alla secrezione di fluire normalmente. Di conseguenza, la secrezione intrappolata si accumula nella ghiandola, formando una cisti. Le cisti di Bartolini rischiano di diventare molto grandi e causare disagio o dolore. In questi casi vengono avvertite come una massa o una protuberanza nella zona vulvare.

La cisti di Bartolini è un tumore?

La cisti di Bartolini non è un tumore: si tratta piuttosto di una condizione benigna, non cancerosa, che consiste in un sacco contenente liquido o materiale semi-solido che si forma a causa dell’ostruzione delle ghiandole di Bartolini. Esse possono ingrossarsi, infiammarsi o infettarsi causando dolore e disagio. 

02. Quali sono i sintomi della cisti di Bartolini?

I sintomi della cisti di Bartolini possono variare a seconda delle dimensioni, della posizione e dello stato della cisti [2]. In alcuni casi, la cisti può anche essere asintomatica e non causare alcun fastidio. Tuttavia, quando si verificano sintomi, i più comuni includono:

  • presenza di una massa o protuberanza nella zona vulvare, dovuta alla cisti che si forma a causa dell’accumulo di liquido o di materiale all’interno di una delle ghiandole di Bartolini. Quando si verifica un’infezione all’interno della cisti, può accumularsi del pus, portando a un aumento del gonfiore, del rossore e del dolore nella zona circostante;
  • dolore o fastidio, in particolare se la cisti è ingrossata o infiammata. Il dolore può essere più evidente durante l’attività sessuale o durante la camminata;
  • gonfiore e arrossamento, accompagnato da sensazione di pressione o pesantezza;
  • secrezione vaginale anomala;
  • febbre, quando la cisti si infetta.

È bene sottolineare che i sintomi della cisti di Bartolini possono essere simili a quelli di altre condizioni ginecologiche: è quindi fondamentale consultare un medico o un ginecologo per una valutazione accurata.

03. Quali sono le cause della cisti di Bartolini?

Le cause esatte della cisti di Bartolini non sono chiare [3], ma è possibile individuare alcuni fattori che possono contribuire all’ostruzione delle ghiandole in questione:

  • infezioni delle vie genitali causate da batteri o virus, che possono irritare o infiammare le ghiandole e rendere più probabile l’ostruzione;
  • blocco fisico o meccanico delle ghiandole di Bartolini a causa di traumi o lesioni nella regione vulvare;
  • stasi delle secrezioni o una scarso drenaggio delle ghiandole; 
  • alterazioni ormonali.

In alcuni casi, più rari, le caratteristiche anatomiche individuali possono predisporre alcune donne a una maggiore probabilità di sviluppare cisti di Bartolini. 

04. Come si diagnostica la cisti delle ghiandole di Bartolini?

La diagnosi della cisti di Bartolini coinvolge una serie di passaggi, inclusa l’anamnesi medica, l’esame fisico e, se necessario, alcuni esami strumentali. Durante l’anamnesi il medico domanda alla paziente i sintomi, il momento in cui sono iniziati, la loro gravità ed eventuali fattori scatenanti, oltre alla storia clinica. Procede poi con l’esame fisico, esaminando la zona vulvare: per rilevare la presenza di una cisti potrebbe essere necessaria la palpazione ai lati dell’apertura della vagina.

In alcuni casi, il medico potrebbe richiedere ulteriori esami per confermare la diagnosi o escludere altre condizioni. I più comuni includono l’ecografia transvaginale (che consente di osservare in modo sicuro e veloce utero, ovaie e tube di Falloppio) [4] o la risonanza magnetica (RM), che permettono di ottenere immagini dettagliate della zona pelvica, aiutando il medico a valutare le dimensioni e la natura della cisti.

05. Quali rischi comporta la cisti di Bartolini?

La cisti di Bartolini è una condizione benigna e non comporta rischi gravi per la salute. Tuttavia, in alcuni casi, possono verificarsi complicazioni che richiedono attenzione medica. I più comuni includono:

  • infezioni dovute a un accumulo di pus all’interno della cisti. Questa condizione causa gonfiore, arrossamento e dolore nella zona circostante;
  • rottura della cisti, con conseguente rilascio del suo contenuto nella zona circostante e dolore temporaneo.

Complicazioni ulteriori sono da ricondursi perlopiù alla fase post-trattamento: come la possibilità di una recidiva [5], ossia il rischio che la cisti possa ricomparire in futuro dopo il trattamento o il drenaggio.

Cisti di Bartolini e gravidanza

Le cisti di Bartolini non rappresentano in genere un rischio significativo per la gravidanza. Se  restano asintomatiche, non causano alcun problema. Tuttavia l’ingrossamento di una cisti o la comparsa di sintomi (dolore, infiammazione) possono generare preoccupazione e stress.

Due fattori [6], in particolare, sembrano correlati  in gravidanza alla probabilità di sviluppare cisti di Bartolini:

  • cambiamenti ormonali che possono influenzare le ghiandole e contribuire alla produzione di secrezioni;
  • infezioni delle vie genitali, comuni durante la gravidanza, da trattare – su consiglio del medico – con antibiotici sicuri.

06. La cisti delle ghiandole di Bartolini si sgonfia da sola?

In molti casi la cisti delle ghiandole di Bartolini può sgonfiarsi da sola senza alcun trattamento specifico, soprattutto se si tratta di una manifestazione di piccole dimensioni e asintomatica. Poichè la cisti è il risultato di una temporanea ostruzione delle ghiandole, una volta superato il blocco questa può svuotarsi e diminuire di dimensioni. Alcune volte, però, le cisti di Bartolini non si sgonfiano e con il passare del tempo ingrandiscono o causano dolore o infiammazione. In questi casi, potrebbe essere necessario un intervento medico.

07. Come si cura la cisti di Bartolini?

La decisione di trattare una cisti di Bartolini dipende dalle dimensioni, dalla gravità dei sintomi e dalla preferenza della paziente. Se la cisti è piccola e non causa sintomi, il medico potrebbe decidere di limitarsi a monitorarla nel tempo per valutare eventuali cambiamenti. In caso di infiammazione o infezione, in genere si prescrive una cura farmacologica. Se la cisti è grande, recidivante o causa problemi persistenti, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per rimuoverla.

Terapia farmacologica

Quando la cisti è infiammata, ingrossata o causa dolore, è raccomandata la terapia farmacologica.

Queste può includere:

  • antibiotici, se la cisti di Bartolini si è infettata o è accompagnata da segni di infezione (gonfiore, arrossamento e sensibilità); 
  • anti-infiammatori (FANS, farmaci anti-infiammatori non steroidei) [7] come ibuprofene o naprossene, utili per ridurre il gonfiore e alleviare il dolore associato alla cisti infiammata;
  • analgesici, per dare sollievo dal dolore alla paziente;
  • antipiretici, se la cisti infetta provoca febbre.

Se la cisti è asintomatica e non causa problemi potrebbe non essere necessario alcun trattamento farmacologico specifico.

Terapia chirurgica

La terapia chirurgica per la cisti di Bartolini può essere considerata quando la cisti è di dimensioni significative, sintomatica, si infetta frequentemente o causa dolore alla paziente. L’intervento è consigliato anche se la cisti non risponde ai trattamenti farmacologici.

Sono due gli approcci chirurgici:

  • drenaggio [8],  se la cisti è infiammata o infetta, ma non molto grande. Questa procedura consiste nel praticare un’incisione nella cisti per permettere il deflusso del liquido o del pus accumulati al suo interno. L’intervento può essere eseguito con minima  anestesia locale, in studio o in ambulatorio;
  • marsupializzazione [9], se la cisti è grande o tende a riempirsi di liquido ripetutamente. Durante la marsupializzazione il medico crea una piccola apertura nella parete della cisti e la sutura alla parete della vagina, creando una sorta di “sacca” permanente attraverso cui il liquido può defluire continuamente. Viene eseguita in anestesia locale o generale, a seconda del caso.

L’intervento chirurgico per la cisti di Bartolini è generalmente associato a bassi rischi. Tuttavia, come con qualsiasi procedura chirurgica, potrebbero verificarsi complicazioni come infezioni, sanguinamento o dolore post-operatorio. Il chirurgo valuterà attentamente la situazione della paziente e deciderà il miglior approccio chirurgico in base alla gravità della cisti e alle caratteristiche individuali. 

08. Come prevenire la cisti delle ghiandole di Bartolini?

La prevenzione specifica della cisti delle ghiandole di Bartolini può essere difficile poiché le cause esatte della sua formazione non sono sempre chiare. Tuttavia, ci sono alcune misure che possono essere adottate per ridurre il rischio di sviluppare questa condizione o per evitare complicazioni. Queste sono:

  • mantenere un’igiene personale appropriata nella zona genitale, per prevenire l’insorgenza di infezioni e irritazioni che potrebbero contribuire alla formazione della cisti di Bartolini. Si consiglia di lavare la zona con acqua e un sapone delicato e di evitare l’uso di prodotti troppo aggressivi;
  • proteggere la zona vulvare da traumi o lesioni, per esempio durante l’attività sessuale;
  • praticare rapporti sessuali protetti, utilizzando il preservativo per ridurre il rischio di infezioni sessualmente trasmissibili.

Se si è soggetti a cisti di Bartolini ricorrenti o se si notano cambiamenti nella zona vulvare, è importante sottoporsi a controlli regolari dal ginecologo per una valutazione e gestione adeguata.

In sintesi

La cisti di Bartolini (o bartolinite) è un’infiammazione delle ghiandole di Bartolini, che hanno sede nella regione vulvare, tra le grandi labbra, in prossimità dell’orifizio vaginale, dove contribuiscono alla normale lubrificazione della vagina, soprattutto durante i rapporti sessuali. Non è un tumore, ma consiste in una condizione benigna spesso asintomatica.

Quando manifesta segni e sintomi essi sono: presenza di una massa o protuberanza nella zona vulvare;  dolore o fastidio; gonfiore e arrossamento; secrezione vaginale anomala; febbre. Tra i fattori che possono contribuire all’ostruzione delle ghiandole ci sono infezioni delle vie genitali, blocco fisico o meccanico delle ghiandole di Bartolini a causa di traumi o lesioni nella regione vulvare, scarso drenaggio delle ghiandole, alterazioni ormonali.

La diagnosi avviene durante la visita ginecologica: per rilevare la presenza di una cisti potrebbe essere necessaria la palpazione ai lati dell’apertura della vagina. In alcuni casi, il medico potrebbe richiedere ulteriori esami come l’ecografia transvaginale o la risonanza magnetica (RM). L’intervento terapeutico consiste nel ricorso ad antibiotici, antinfiammatori, analgesici e antipiretici. Se la cisti è di dimensioni significative, sintomatica e se non risponde ai trattamenti farmacologici si procede con la chirurgia: la cisti può essere drenata o marsupializzata, a seconda del livello di infiammazione e della grandezza.

Per prevenire la formazione di cisti, si consiglia di mantenere un’igiene personale appropriata, proteggere la zona vulvare da traumi o lesioni (per esempio durante l’attività sessuale) e praticare rapporti sessuali protetti, utilizzando il preservativo.

Il contenuto fornito è solo a scopo informativo e non deve essere considerato un sostituto della diagnosi o del trattamento medico da parte di un professionista. Si sconsiglia l’autodiagnosi o il trattamento.

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Fonti e bibliografia

  1. Cisti alle ghiandole di Bartolini, Baylor College of Medicine, MSD, 2023
  2. Bartolinite, Policlinico Gemelli, 2022
  3. Cisti di Bartolini, Humanitas
  4. Ecografia transvaginale, Humanitas, 2023
  5. Cisti e ascesso delle ghiandole di Bartolini, Medici Italia, 2013
  6. Cisti della Ghiandola di Bartolini, Gravidanza Online, 2019
  7. FANS – Farmaci antinfiammatori non steroidei, ISS Salute, 2019
  8. Cisti di Bartolini, S. Agostino
  9. La marsupializzazione della cisti di Bartolini, Policlinico Gemelli, 2021