Cistite: cos’è, sintomi, cause e cure
17/10/2022
13 min
GinecologiaRevisione scientifica dei contenuti a cura della dottoressa Fernanda Gentile.

Si ritiene che la maggior parte delle infezioni si verifichi quando i batteri presenti nell’intestino o sulla pelle entrano nella vescica attraverso l’uretra (l’organo a forma di tubo che consente di trasportare l’urina dalla vescica fino all’esterno del corpo) e iniziano a moltiplicarsi.
La cistite è molto più comune nei soggetti di sesso femminile che maschile, probabilmente perché nelle donne l’ano è più vicino all’uretra e quest’ultima risulta più corta; di conseguenza, i batteri possono penetrare più facilmente nella vescica.
Una cistite lieve di solito si risolve da sola nel giro di pochi giorni, anche se a volte può essere necessario assumere antibiotici.
In presenza di sintomi di cistite perduranti, è bene rivolgersi il prima possibile al ginecologo. Questo, oltre a valutare i segni, i sintomi e l’anamnesi, potrà prescrivere alcuni esami specifici.
01. Che cos’è la cistite?
La cistite è un’infiammazione della vescica, nella maggior parte dei casi di origine batterica, che può determinare dolori e fastidi anche importanti. Se trascurata, dalle vie urinarie può diffondersi ai reni, compromettendone la salute [1].
È possibile distinguere tra cistite acuta o interstiziale. La prima si manifesta improvvisamente e può scomparire nel breve periodo, anche naturalmente, mentre la cistite interstiziale è più a lungo termine ed è nota anche come cistite cronica. La causa esatta della cistite interstiziale non è ancora stata individuata, ma è oggetto di ricerche [2].
Meno comunemente, le cistiti possono manifestarsi come reazione ad alcuni farmaci, alla radioterapia o al contatto con sostanze potenzialmente irritanti, come prodotti per l’igiene intima femminile, gel spermicidi o l’uso prolungato di un catetere. La cistite può anche insorgere come complicazione di un’altra malattia [1]. Infine, uno squilibrio a livello dei batteri naturalmente presenti nel corpo può determinare un’infezione vaginale e, di conseguenza, un episodio di cistite [3].
I casi di cistite sono all’origine di oltre 8,1 milioni di visite mediche all’anno. Circa il 60% delle donne e il 12% degli uomini contraggono almeno un’infezione del tratto urinario nel corso della loro vita. Queste infezioni, inoltre, possono presentare recidive: tra il 20% e il 40% delle donne che hanno avuto un’infezione alla vescica, ne sperimenteranno almeno un’altra. Come già accennato, gli uomini hanno meno probabilità di contrarre infezioni alla vescica data la diversa struttura anatomica maschile [4].
Il trattamento abituale per la cistite batterica è basato sull’assunzione di antibiotici.
02. Quali sono i sintomi della cistite?
Il sintomo iniziale della cistite è tendenzialmente una leggera sensazione di pizzicore durante la minzione [3].
L’avanzare dell’infezione determinerà il manifestarsi di altri sintomi, quali:
- frequente necessità di urinare;
- sensazione di bisogno di espellere urina anche subito dopo aver svuotato la vescica;
- urina torbida o di odore acre;
- sangue nelle urine;
- sensazione di pressione a livello del basso ventre o della vagina;
- dolore durante la penetrazione (dispareunia);
- dolori e crampi all’addome o alla schiena;
- febbricola persistente [1].
Se trascurata, la cistite può diffondersi dalle vie urinarie ai reni, una seria complicazione per la salute. Qualora sia subentrata un’infezione ai reni, ai sintomi precedentemente elencati si aggiungeranno i seguenti:
- nausea;
- vomito;
- dolore alla schiena o al fianco;
- febbre alta;
- brividi [3].
Un soggetto può anche sviluppare una batteriuria asintomatica, ovvero presentare flora batterica nelle urine senza che questo determini alcun sintomo di infezione delle vie urinarie. In tal caso, non è solitamente consigliato sottoporsi ad alcun trattamento, a meno che non si rientri in alcune categorie a rischio di complicazioni pericolose per la salute. Tra esse, donne in gravidanza, portatori di trapianto renale, soggetti che assumono farmaci immunosoppressori o immunodepressi e bambini che soffrono di grave reflusso dell’urina dalla vescica all’uretere (il canale tubulare che connette ogni rene alla vescica [3]).
03. Quali sono le cause della cistite?
Il batterio più comune all’origine della cistite è l’Escherichia coli. Tale microrganismo può essere spesso individuato nell’urina in occasione di esami della stessa, quali l’esame microscopico e colturale.
L’Escherichia coli si trova comunemente anche nel tratto digestivo e nell’intestino e in condizioni normali è innocuo. Tuttavia, può insinuarsi nella vescica e, grazie all’ambiente acido presente a lui favorevole, moltiplicarsi e provocare un’infiammazione della parete della vescica.
Esistono diverse tipologie di cistite, distinguibili a seconda delle loro cause. Tra esse:
- cistite interstiziale. La causa di questa infiammazione cronica della vescica, chiamata anche sindrome della vescica dolorosa e per lo più diagnosticata nelle donne, non è ancora nota [5];
- cistite batterica. Si verifica quando i batteri Escherichia coli penetrano nella vescica attraverso l’uretra e ne irritano le pareti [2];
- cistite indotta da farmaci. Alcuni farmaci, quali i chemioterapici, possono irritare la vescica quando vengono espulsi dal corpo tramite l’urina [2];
- cistite da radiazioni. La radioterapia, oltre a ridurre i tumori e uccidere le cellule cancerose, può anche danneggiare le cellule sane. La cistite da radiazioni si verifica in genere dopo una terapia interessante la regione pelvica [2];
- cistite da corpo estraneo. Si verifica a volte in pazienti con catetere o per i quali vengono utilizzati stent o strumenti endoscopici. I batteri possono penetrare nell’uretra nel corso dell’inserimento o della rimozione del catetere o dello stent; anche le abrasioni e piccole ferite provocate da queste azioni sono causa di processi infiammatori [2];
- cistite chimica. Infiammazione della vescica derivante dal contatto con sostanze chimiche potenzialmente irritanti, quali saponi, prodotti spermicidi, gel lubrificanti e coloranti;
- cistite associata ad altre condizioni. La cistite può talvolta manifestarsi come complicazione di altre patologie, quali il diabete, i calcoli renali, l’ingrossamento della prostata o lesioni del midollo spinale.
Altri fattori che favoriscono la cistite sia negli uomini sia nelle donne sono:
- interferenze con il flusso dell’urina. Può verificarsi in condizioni come un calcolo nella vescica o, negli uomini, un ingrossamento della prostata [5];
- alterazioni del sistema immunitario. In presenza di problematiche quali il diabete e l’infezione da HIV e in occasione di un trattamento antitumorale. Un sistema immunitario depresso è più esposto al rischio di infezioni batteriche e, in alcuni casi, virali della vescica [5];
- uso prolungato di cateteri vescicali. L’uso prolungato di cateteri, spesso impiegati in soggetti anziani o con malattie croniche, può comportare una maggiore vulnerabilità alle infezioni batteriche e a danni al tessuto vescicale [5].
Negli uomini che non presentano fattori di rischio, la cistite è rara.
La cistite è stata anche collegata all’uso della ketamina (un farmaco analgesico-dissociativo impiegato come anestetico generale) [3].
04. Qual è la diagnosi della cistite?
Esistono diverse modalità di diagnosi della cistite. Il medico può chiedere al paziente di raccogliere un campione di urina per determinare la causa della cistite tramite esami di laboratorio e verificare la presenza di un’infezione alle vie urinarie. Può anche eseguire una cistoscopia o un esame di diagnostica per immagini per stabilire l’origine dei sintomi.
Qui di seguito vengono riportati maggiori dettagli:
- analisi delle urine. In caso di sospetta infezione della vescica, il medico può far analizzare un campione di urina per determinare la presenza di batteri, sangue o pus nelle stesse. Qualora venga evidenziata un’alterazione, il medico richiede un’urinocoltura con antibiogramma [6];
- cistoscopia. Durante questo esame, il medico inserisce un cistoscopio – un tubo sottile con una fonte luminosa e una telecamera – attraverso l’uretra fino alla vescica per osservare il tratto urinario alla ricerca di segni della malattia. Utilizzando il cistoscopio, il medico può anche prelevare un piccolo campione di tessuto (biopsia) da analizzare in laboratorio. Tuttavia, questo esame non sarà probabilmente necessario la prima volta che si manifestano sintomi di cistite [6];
- imaging. Un esame di diagnostica per immagini di solito non è necessario, ma in alcuni casi, soprattutto quando non si riscontra alcuna prova di infezione, possono essere utili una radiografia o un’ecografia per individuare altre potenziali cause di infiammazione della vescica, come un tumore o un’anomalia strutturale [6].
Se trattate tempestivamente e correttamente, le infezioni della vescica raramente portano a complicazioni; in caso contrario, possono dare origine a problematiche più gravi.
05. Quali sono le complicazioni della cistite?
Le complicazioni della cistite possono includere:
- infezione renale. Un’infezione della vescica non trattata può portare a un coinvolgimento renale, detto anche pielonefrite, con conseguenti potenziali danni permanenti per i reni dovuti alla formazione di cicatrici. I bambini piccoli e gli anziani sono i soggetti più a rischio di danni ai reni successivi a infezioni urinarie, poiché i loro sintomi sono spesso involontariamente trascurati o scambiati per altre patologie [1];
- sangue nelle urine. In caso di cistite, possono essere presenti globuli rossi nelle urine, visibili solo al microscopio (ematuria microscopica), che solitamente scompaiono in seguito a un trattamento farmacologico. In caso contrario, il medico potrebbe consigliare di rivolgersi a uno specialista per determinarne la causa. La presenza di sangue visibile nelle urine (ematuria grossolana) è, invece, rara in caso di cistite batterica tipica, ma diventa più comune nelle infiammazioni indotte da chemioterapia o da trattamenti con radiazioni [1].
Le donne in post-menopausa possono essere particolarmente soggette alla cistite. Come parte del trattamento, il medico può consigliare una crema vaginale agli estrogeni [1].
06. Come si può prevenire la cistite?
È possibile guarire da una infezione lieve se si interviene immediatamente e si comprende cosa fare e quali rimedi utilizzare.
Prima ancora della rapidità di intervento, però, la prevenzione gioca un ruolo chiave per evitare o ridurre al minimo gli episodi di cistite tramite, soprattutto, l’eliminazione di eventuali cattive abitudini.
Si riportano alcuni accorgimenti, indicati soprattutto per le donne, al fine di prevenire questa patologia:
- dopo aver urinato o defecato, pulirsi con un movimento dal davanti all’indietro per evitare la diffusione di batteri dalle feci alla vescica [3];
- prediligere la doccia rispetto al bagno perché l’acqua della vasca potrebbe fungere da mezzo di diffusione dei batteri [3];
- assicurarsi di lavare delicatamente la pelle nella zona genitale [3];
- prima e dopo i rapporti sessuali, effettuare uno svuotamento della vescica e bere acqua [3];
- evitare tutti i prodotti e sostanze potenzialmente irritanti [3];
- bere molta acqua nel corso della giornata, almeno due litri [6];
- assumere un alcalinizzante urinario (chiedere consiglio al farmacista) o un cucchiaino di bicarbonato di sodio diluito in acqua [6];
- controllare l’alimentazione evitando cibi o bevande acide, poiché questi annullano l’effetto degli alcalinizzanti urinari e possono aggravare il bruciore durante la minzione [6].
Le recidive o gli episodi gravi di cistite dovranno essere sottoposti all’attenzione del medico di famiglia, poiché la causa potrebbe risiedere in disturbi quali i calcoli renali o un’infezione ai reni.
Tra le sostanze naturali utili a prevenire la cistite, in passato si riteneva che i mirtilli rossi (sotto forma di succo) svolgessero un importante ruolo protettivo del tratto urinario. Essi, infatti, contengono elevati quantitativi di flavonoidi (noti anche come polifenoli), una sostanza precedentemente considerata utile a formare una barriera all’aggressione delle pareti interne della vescica e delle vie urinarie (urotelio) da parte del batterio Escherichia coli.
Studi recenti hanno tuttavia dimostrato che il succo di mirtillo rosso non presenta benefici significativi nella prevenzione delle infezioni. Si raccomanda, in ogni caso, di comunicare al proprio medico di famiglia l’assunzione di succo di mirtillo, poiché può interferire con l’azione di alcuni antibiotici [7].
Gli antibiotici invece sono la prima linea di trattamento nella cura per la cistite di origine batterica. I farmaci utilizzati e la durata della terapia dipendono dallo stato di salute generale e dai batteri presenti nelle urine.
07. Come si cura la cistite?
I trattamenti variano in base alla tipologia di infezione:
- prima infezione. I sintomi spesso migliorano entro un giorno o poco più dal trattamento antibiotico. Tuttavia, è probabile che si debbano assumere antibiotici per un periodo che va da tre giorni a una settimana, a seconda della gravità dell’infezione. A prescindere dalla durata del trattamento, è necessario seguire l’intero ciclo di antibiotici prescritto dal medico per assicurarsi che l’infezione sia debellata [1];
- infezioni recidive. In caso di infezioni ricorrenti, il medico può consigliare un trattamento antibiotico più lungo o indirizzare il/la paziente a uno specialista in disturbi del tratto urinario (rientrano nella branca dell’urologia o della nefrologia) per una valutazione delle cause [1];
- infezione contratta in ospedale. Le infezioni della vescica contratte in ospedale sono difficili da trattare perché i batteri presenti in questi ambienti sono spesso resistenti agli antibiotici utilizzati per infezioni della vescica sviluppate in contesti extra-ospedalieri. Per questo motivo, possono essere necessari più tipi di antibiotici e molteplici approcci terapeutici [1].
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In sintesi
La cistite è un’infiammazione della vescica che quasi sempre segue (è secondaria) a un’infezione batterica dell’urina. È il tipo più comune di infezione delle vie urinarie (UTI), soprattutto nelle donne.
La vescica è una sacca muscolare che immagazzina l’urina proveniente dai reni, in attesa di essere espulsa dal corpo tramite un condotto chiamato uretra. La cistite si verifica quando i batteri risalgono l’uretra, infettano l’urina e infiammano il rivestimento della vescica.
La maggior parte delle donne soffre di cistite almeno una volta nella vita. Pur dando origine a dolore e fastidio, tale infiammazione non è di per sé pericolosa o contagiosa e non può essere trasmessa al partner durante i rapporti sessuali.
Tuttavia, se non viene trattata, l’infezione può “risalire” dalla vescica verso l’apparato urinario e raggiungere i reni. Un’infezione renale è una problematica grave e richiede un intervento medico tempestivo, poiché può causare danni permanenti ai reni o addirittura insufficienza renale.
Fonti e bibliografia
- Cystitis – Symptoms and causes – Mayo Clinic (2022, Mayo Clinic)
- Cystitis: What is it, symptoms, types, treatment, and diagnosis (medicalnewstoday.com) (2021, Adam Felman/Hana Ames, MedicalNewsToday.com)
- Cystitis: Symptoms, Causes, and Treatments (healthline.com) (2016, Healthline.com)
- Bladder Inflammation (Cystitis): Causes, Symptoms & Treatment (clevelandclinic.org)(2021, Cleveland Clinic)
- Cystitis symptoms & treatments – Illnesses & conditions | NHS inform (2020, National Health Service Scotland)
- Cystitis – Diagnosis and treatment – Mayo Clinic (2022, Mayo Clinic)
- Cystitis – Better Health Channel (2022, Better Health Channel Australia)