Disidrosi (eczema disidrosico): cause e trattamenti

15/12/2022

8 min

Dermatologia

Revisione scientifica dei contenuti a cura della dottoressa Sara Barbieri.

Disidrosi (eczema disidrosico): cause e trattamenti
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01. Che cos’è la disidrosi?

La disidrosi, nota anche come eczema disidrosico è una malattia cronica poco comune della pelle che provoca la formazione di piccole vesciche piene di liquido sieroso trasparente, solitamente lungo i lati delle dita. Occasionalmente possono essere coinvolti anche il palmo delle mani e la pianta dei piedi [1].

Le dimensioni delle vesciche sono circa di un millimetro e il decorso della patologia ha una durata, generalmente, di circa tre settimane. Le lesioni sono solitamente pruriginose, associate a xerosi (eccessiva e cronica disidratazione) della cute circostante e spesso soggette a una fessurazione sulla punta e ai lati delle dita [1]. Quando le vesciche della disidrosi si asciugano, la pelle sottostante può apparire squamosa. Sovente nuove vesciche si presentano prima che la pelle guarisca completamente dalle precedenti [2].

L’eczema disidrosico è più comune nei giovani adulti, in genere tra i 20 e i 40 anni, ed è due volte più comune nelle donne che negli uomini [3]; può manifestarsi una sola volta nella vita, ma più frequentemente è una condizione recidivante. Sebbene la causa effettiva non sia nota, è più comune nelle persone che soffrono di altre forme di eczema e tende a presentarsi in famiglia, suggerendo una componente eziologica genetica [4]. Seppur più raramente, la disidrosi può colpire anche i bambini [5].

02. Quali sono i sintomi della disidrosi?

La sintomatologia primaria della disidrosi è la comparsa delle vesciche sui lati delle dita, palmi della mano o in altre zone meno comuni, come pianta dei piedi [5].

Nei casi più gravi, queste piccole bolle possono unirsi per formare vesciche più grandi, note come ponfolice. La zona arrossata può essere dolorosa e molto pruriginosa. Le vesciche si asciugano e desquamano in circa tre settimane. La disidrosi tende a ripresentarsi abbastanza regolarmente per mesi o anni [5].

Nessun esame di laboratorio può confermare in modo specifico la diagnosi di disidrosi, ma il medico può suggerire esami o una biopsia cutanea per escludere altre cause, come un’infezione da funghi o la psoriasi.

La principale complicazione dell’eczema disidrosico è solitamente il disagio dovuto al prurito e al dolore provocato dalle vesciche. Questo disturbo fisico può talvolta diventare così grave da limitare l’uso delle mani e persino la deambulazione nelle attività giornaliere, compromettendo il benessere dell’individuo. Inoltre, se il prurito o il dolore sono intensi, il sonno può essere disturbato. C’è anche la possibilità di contrarre un’infezione batterica a causa dell’eccessivo grattamento dell’area soggetta all’eruzione. Tale complicanza non va sottovalutata poiché richiederebbe una terapia antibiotica [2].

03. Quali sono le cause della disidrosi?

La causa esatta della disidrosi non è nota. Può essere associata a un disturbo cutaneo simile chiamato dermatite allergica da contatto. Spesso queste eruzioni cutanee possono essere dovute alla stagione, soprattutto nelle persone che soffrono di rinite per reazione allergica (febbre da fieno) [2].

Probabili fattori di rischio per la disidrosi includono:

  • stress: la disidrosi sembra essere più comune nei periodi di stress emotivo o fisico;
  • cambiamenti climatici: alcune persone manifestano la patologia quando fuori è caldo e umido (e i raggi UVA sono forti), mentre altre sperimentano le infiammazioni quando la temperatura scende e fa freddo [5];
  • esposizione a determinati metalli: questi includono il cobalto e il nichel, di solito presenti in ambienti industriali e in diversi elementi naturali ed alimenti (noci del Brasile, semi di lino, ceci, cereali, tè, frutta secca).

Il sospetto che l’eczema disidrosico sia riconducibile a un’allergia al nichel o al cobalto, rende necessaria una dieta a basso contenuto di questi elementi [5]:

  • pelle sensibile: le persone che sviluppano un’eruzione cutanea dopo il contatto con alcune sostanze irritanti hanno maggiori probabilità di soffrire di disidrosi;
  • ingrediente specifico di un prodotto per la cura della persona, come un sapone, un gel o crema idratante che può dare origine ad allergie;
  • dermatite atopica: alcune persone affette da questa condizione possono sviluppare un eczema disidrosico.

04. Come si diagnostica la disidrosi?

La diagnosi è in genere esclusivamente clinica, basata cioè sulla valutazione visiva delle lesioni della cute e dell’anamnesi del soggetto a opera del dermatologo. Raramente sono richiesti test di laboratorio, se non per escludere differenti eziologie.

La disidrosi non è una malattia contagiosa, quindi non trasmissibile in alcun modo.

05. Quali sono i trattamenti per la disidrosi?

Nonostante la disidrosi sia considerata una patologia cronica, le vescicole presentano una remissione spontanea nell’arco di qualche settimana. I trattamenti disponibili, pertanto, sono mirati a controllarne i sintomi e limitarne la gravità e l’impatto sulla qualità della vita del paziente.

Negli episodi di disidrosi lieve il dermatologo può consigliare rimedi non farmacologici  o unguenti emollienti (come la vaselina) per aiutare ad alleviare la secchezza cutanea, preferibilmente applicati sulla pelle umida [5]. È importante che siano privi di alcol, profumi o sostanze chimiche quali il cobalto, il nichel e cromo [6].

La terapia fotodinamica con raggi UV, combinata con farmaci che aiutano a rendere la pelle più ricettiva agli effetti dell’esposizione alla luce, può agevolare la guarigione [6]. In caso di forte prurito è possibile assumere farmaci antistaminici secondo parere medico.

Nei casi di disidrosi più difficili, il medico può prescrivere l’uso di pomate corticosteroidi, come il prednisone per accelerare la scomparsa delle vesciche [1], combinati con l’applicazione di impacchi freddo-umidi sulle aree interessate. Questi medicinali non vanno somministrati per periodi prolungati, poiché possono causare gravi conseguenze [6].

La prescrizione di creme immunosoppressive, come il tacrolimus, il pimecrolimus, la ciclosporina, il micofenolato o il metotressato per iniezione sono alternative agli steroidi [5]. Tuttavia, un effetto collaterale di questi farmaci è un aumento del rischio di infezioni batteriche che possono ritardare o impedire la guarigione. 

Questa circostanza richiede un trattamento a base di antibiotici [4] [6].

Occasionalmente, si ricorre a iniezioni di tossina botulinica per controllare la sudorazione di mani e piedi che può scatenare le condizioni più gravi [4].

06. Come prevenire la disidrosi?

Poiché la causa della disidrosi è generalmente sconosciuta, non esiste una profilassi specifica volta a evitare l’insorgere di questa condizione. Una buona prevenzione è limitare le condizioni di stress ed evitando l’esposizione ai metalli, come il cobalto e il nichel.

Anche le buone pratiche di cura della pelle possono aiutare a proteggerla: 

  • lavare l’area interessata con detergenti delicati e asciugarla delicatamente, soprattutto dopo essere entrati in contatto con un potenziale fattore scatenante. Togliere anelli e altri gioielli quando ci si lava le mani, in modo che l’acqua non rimanga sulla cute;
  • applicare una crema ricca con ingredienti come le ceramidi (lipidi presenti nelle cellule del derma) [7] per aiutare a riparare la barriera cutanea;
  • indossare guanti protettivi con fodere di cotone ogni volta che le mani sono in acqua, come quando si lavano i piatti;
  • tenere le unghie corte per evitare che i graffi possano lesionare gli strati superficiali della pelle.

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In sintesi

L’eczema disidrosico è un tipo di dermatite caratterizzata da vesciche intensamente pruriginose che si sviluppano sul corpo. 

Per la maggior parte delle persone affette da disidrosi, si tratta solo di un fastidioso prurito. Per altri, il dolore e il prurito possono limitare l’uso delle mani o dei piedi. Lo sfregarsi intensamente può aumentare il rischio di sviluppare un’infezione batterica.

In genere, le manifestazioni di eczema disidrosico scompaiono in poche settimane senza complicazioni.

Sebbene tale condizione possa guarire completamente, può anche recidivare. Collaborare con il dermatologo per elaborare un piano di trattamento personalizzato, a breve o a lungo termine, è il modo migliore per evitare che questa patologia cutanea disturbi la vita quotidiana.

Il contenuto fornito è solo a scopo informativo e non deve essere considerato un sostituto della diagnosi o del trattamento medico da parte di un professionista. Si sconsiglia l’autodiagnosi o il trattamento.

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Fonti e bibliografia

  1. Dyshidrosis (2012, Goldman’s Henry W. Lim, Cecil Medicine)
  2. Dyshidrotic (Dyshidrosis) Eczema (2021, Healthline, Susan Bard MD)
  3. Dyshidrotic Eczema (2020, Stephanie Watson, WebMD)
  4. Dyshidrotic (2021, National Eczema Association)
  5. Dyshidrosis (2021, Mayo Clinic)
  6. Dermatite della mano e del piede (2021, Thomas M. Ruenger, MD, PhD, MSDManuals)
  7. What to Know About Ceramides for Skin (2021, Roma Kunde, WebMD)