Dispareunia: cos’è, sintomi, cause, trattamenti

27/12/2022

11 min

Ginecologia

Revisione scientifica dei contenuti a cura della dottoressa Fernanda Gentile.

Dispareunia: cos'è, sintomi, cause, trattamenti
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È una patologia complessa che coinvolge fattori fisici e psicologici. A lungo andare può essere fonte di grave disagio e malessere, oltre a compromettere la salute e l’intimità di coppia.

01. Cos’è e come si classifica la dispareunia?

Dispareunia è il termine medico con cui si indica un dolore genitale persistente o ricorrente che si verifica poco prima, durante o dopo un rapporto sessuale. È una condizione frequente che si manifesta maggiormente nelle donne, con una prevalenza pari al 12-15% nell’età fertile fino ad arrivare al 45,3% in post-menopausa [1]. 

La dispareunia è una forma di dolore che può presentarsi sia in donne (principalmente) sia in uomini di ogni età. Non sempre si manifesta con le stesse modalità o con lo stesso grado di intensità, può essere localizzata a livello genitale (vaginale per le donne), o a livello pelvico (avvertito nella parte bassa dell’addome).

In base alla localizzazione del dolore possiamo distinguere tipologie diverse di dispareunia [2,3]:

  • superficiale (introitale o mediovaginale): il dolore è localizzato a livello dell’orifizio vaginale o nel tratto iniziale della vagina e avvertito all’inizio del rapporto sessuale, alcuni fattori scatenanti possono essere lesioni, infezioni o una mancata lubrificazione; 
  • profonda: si verifica a seguito della penetrazione vaginale completa e si avverte maggiormente nella zona vaginale profonda o nell’addome inferiore, spesso è associata al dolore pelvico cronico, all’endometriosi o alla malattia infiammatoria pelvica.

Il disturbo, inoltre, si può classificare anche in base all’esordio e alla frequenza:

  • dispareunia primaria: si verifica in seguito alla prima esperienza sessuale;
  • dispareunia secondaria: si manifesta successivamente a un periodo di normale funzionamento sessuale;
  • generalizzata: i sintomi si manifestano a ogni rapporto anche con partner diversi e con qualsiasi tipo di penetrazione, si presenta anche inserendo un assorbente interno durante il ciclo mestruale;
  • situazionale: è presente solo in alcune determinate situazioni (posizioni o stimolazioni) o solo con determinati partner.

02. Quali sono i sintomi della dispareunia?

Il fastidio avvertito durante il rapporto sessuale può avere diverse manifestazioni ed essere avvertito in maniera differente.

I sintomi più comuni e condivisi sono [4,5]:

  • bruciore;
  • dolore acuto, crampiforme o pulsante che dura anche ore dopo un rapporto;
  • crampi pelvici, simili ai dolori mestruali;
  • tensione muscolare o spasmi;
  • prurito intimo;
  • sensazione di disagio o pressione nel basso addome.

La dispareunia di solito non provoca sanguinamento. Qualsiasi perdita di sangue che si verifica durante un rapporto sessuale è probabilmente provocata da un problema medico sottostante: l’emorragia potrebbe essere causata dallo stesso problema che sta originando il dolore stesso [3]. 

03. Quali sono le cause della dispareunia?

Il dolore sessuale è una sindrome molto complessa che viene provocata da molti fattori, sia nell’uomo sia nella donna; questo problema trae origine da condizioni fisiche (come le malattie genito-urinarie) e/o psicologiche [6].

Tra le condizioni fisiche che causano dispareunia nella donna troviamo [7, 8]:

  • secchezza vaginale, dovuta a lubrificazione inadeguata, preliminari insufficienti, una riduzione dell’interesse sessuale o carenza di estrogeni;
  • infezioni vaginali, tra cui micosi come la candida o altre malattie a trasmissione sessuale, come la clamidia, la gonorrea o l’herpes genitale;
  • infezioni urinarie;
  • endometriosi, patologia cronica caratterizzata dalla presenza dell’endometrio (tessuto dell’utero) all’esterno dell’utero;
  • vaginismo, contrazioni muscolari involontarie della vagina che ostacolano o impediscono la penetrazione;
  • vulvodinia, patologia che causa bruciore e dolore persistente all’area vulvare e vaginale;
  • gravidanza ectopica, quando un ovulo fecondato si sviluppa al di fuori dell’utero;
  • reazione allergica a schiume o gel contraccettivi o ai preservativi in lattice;
  • lesioni nella zona genitale, possono includere lacerazioni causate dal parto, esiti di interventi chirurgici o il taglio del perineo (episiotomia praticata tra la vagina e l’ano) effettuato durante il travaglio;
  • atrofia vaginale, condizione che si sviluppa di solito nelle donne in post-menopausa a causa di livelli decrescenti di estrogeni, comporta secchezza e perdita di elasticità vaginale;
  • menopausa;
  • allattamento, può causare secchezza vaginale perché i livelli di estrogeni sono bassi;
  • presenza di fibromi uterini;
  • malattia infiammatoria pelvica, infezione alla cervice, all’utero o alle tube di Falloppio, può provocare la formazione di raccolte di pus (ascessi) nella pelvi;
  • neoformazioni nella pelvi (come tumori o cisti ovariche);
  • anomalie genetiche, come una divisione anomala nella vagina o un imene che interferisce con l’ingresso del pene;
  • vaginosi batterica, un’infezione caratterizzata dall’alterazione del normale ecosistema e del pH vaginale;
  • vestibolite vulvare, caratterizzata da dolore acuto a livello del vestibolo vaginale (ingresso della vagina);
  • farmaci, come antistaminici, decongestionanti o FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) che causano temporaneamente secchezza vaginale;
  • condizioni dermatologiche, come l’eczema, il lichen sclerosus o il lichen planus;
  • rapporti sessuali precoci post parto o dopo interventi chirurgici.

Negli uomini invece i fattori che causano dolore sono [3,7]:

  • irritazione o infiammazione del prepuzio (pelle che copre la testa del pene), causata da sfregamento o lacerazione;
  • infezioni a trasmissione sessuale e da lieviti;
  • malattia di Peyronie, è un ispessimento fibroso che retrae e deforma il pene, alterandone la forma durante l’erezione;
  • erezioni dolorose, come nel caso del priapismo, una condizione patologica in cui il pene resta involontariamente in erezione per un periodo di tempo superiore alle quattro ore;
  • infiammazione della ghiandola prostatica (prostatite);
  • frattura del pene, è un raro trauma dell’organo sessuale maschile caratterizzato dall’improvvisa e dolorosa rottura della tonaca albuginea dei corpi cavernosi (tessuti spugnosi che, irrorati dal sangue, determinano l’erezione);
  • infiammazione dell’uretra (uretrite);
  • cistiti interstiziali;
  • patologie della pelle come l’eczema.

La sfera emotiva è profondamente connessa all’attività sessuale, infatti i fattori psicologici possono avere un ruolo fondamentale nella manifestazione del dolore. Il disturbo può essere conseguente a [4]:

  • problemi psicologici, come ansia, depressione e bassa autostima che inibiscono l’eccitazione sessuale;
  • stress, in risposta al quale i muscoli del pavimento pelvico tendono a stringersi causando dolore durante il rapporto sessuale;
  • traumi legati a esperienze sessuali e abusi, con conseguente paura della penetrazione e difficoltà a rilassarsi;
  • dinamiche relazionali negative e problematiche con il partner;
  • immaturità psicosessuale (caratteristico dei pazienti più giovani).

04. Come si diagnostica la dispareunia?

La diagnosi della dispareunia è legata a un’accurata anamnesi da parte del ginecologo. Si basa innanzitutto sulla descrizione del problema da parte della donna, incluse tempistica e localizzazione del dolore, nonché sui risultati di un esame pelvico che serve a rilevare o escludere anomalie fisiche. Lo specialista esamina l’area interna ed esterna all’orifizio vaginale con delicatezza ma a fondo, per individuare possibili cause, come segni di infiammazione o anomalie. In quest’ultima evenienza, preleva un campione da esaminare al microscopio (biopsia). Per determinare il punto in cui ha origine il dolore, il medico può usare un bastoncino di ovatta per toccare diverse zone intorno e/o all’interno della vagina. Attraverso la valutazione bimanuale (introduzione di due dita nella vagina e pressione dell’addome inferiore con l’altra mano), il ginecologo controlla eventuali anomalie dell’utero, delle ovaie, dell’uretra e della vescica e valuta la contrazione dei muscoli pelvici. Se il disturbo lo richiede, può procedere anche a un esame rettale [5].

05. Quali sono i trattamenti della dispareunia?

Ogni paziente affetto da dispareunia necessita di una terapia personalizzata: la cura, infatti, non è univoca, dovendo affrontare diverse cause e comprendendo anche la sfera psicologica. Il trattamento, inoltre, può richiedere un’équipe di operatori sanitari per avere una maggiore efficacia, come medici, fisioterapisti e terapisti sessuali.

Adozione di comportamenti adeguati

Alcuni trattamenti non necessitano un intervento medico, riguardano solo l’adozione di alcune misure generali o comportamenti adeguati a una sana vita sessuale, tra questi troviamo [2,5,9]:

  • indossare biancheria intima di cotone durante il giorno;
  • lavarsi con un sapone delicato ed evitare irrigazioni vaginali e deodoranti vaginali senza prescrizione;
  • utilizzare lubrificanti a base acquosa prima e durante i rapporti sessuali;
  • dedicare più tempo ai preliminari;
  • imparare tecniche di rilassamento (come esercizi di respirazione o il training autogeno, un metodo di rilassamento di interesse psicofisiologico, usato in ambito clinico nella gestione dello stress e delle emozioni) e adottare uno stile di vita più salutare;
  • attendere almeno sei settimane dopo il parto prima di tentare un rapporto;
  • sperimentare diverse posizioni sessuali per trovare quella più adatta alle esigenze della coppia.

Terapia psicologica

Molto utile è la terapia psicologica, i pazienti traggono beneficio dalla psicoterapia, la terapia cognitivo-comportamentale e la terapia cognitiva basata sulla consapevolezza di sé. Questi approcci aiutano a gestire la paura e l’ansia per il dolore durante il rapporto sessuale. In caso di problemi intimi di coppia, rivolgersi a un terapista sessuale può essere di aiuto [4,5].

Fisioterapia

La fisioterapia è molto efficace per le pazienti che presentano problemi ai muscoli pelvici. È fondamentale per il dolore superficiale, perché la contrazione involontaria dei muscoli circostanti l’orifizio vaginale è spesso parte del problema. Include l’allenamento dei muscoli del pavimento pelvico, a volte con biofeedback (trattamento non farmacologico che consente di imparare a controllare funzioni corporee normalmente involontarie, come in questo caso, la tensione muscolare), per insegnare alle donne come rilassare consciamente questi muscoli. Molto utile può essere anche la terapia desensibilizzante, che prevede esercizi che abituano la paziente a toccare l’orifizio vaginale ed a farlo toccare al/alla partner [5].

Terapia ormonale, farmacologica e chirurgica

Alcuni disturbi necessitano invece di una terapia ormonale, farmacologica o chirurgica, come nei seguenti casi [5,8]:

  • infezioni: terapia con antibiotici o antimicotici;
  • assottigliamento e secchezza vaginale dopo la menopausa: vengono trattate con creme, compresse o anelli (simili al diaframma) agli estrogeni da inserire in vagina. L’uso topico di estrogeni può alleviare i sintomi che interessano la vagina e le vie urinarie;
  • dolore durante la penetrazione: farmaci o creme analgesiche, come gli anticonvulsivanti gabapentin e pregabalin e gli antidepressivi amitriptilina e nortriptilina;
  • stress e irrigidimento del pavimento pelvico: la tossina botulinica di tipo A può essere iniettata nei muscoli per rilassarli, ma può essere utilizzata solo per un breve periodo;
  • cisti o ascessi: asportati chirurgicamente;
  • imene rigido o altre anomalie congenite: correzione chirurgica.

La vestibulectomia (asportazione della zona intorno all’orifizio vaginale) viene eseguita di rado. Di solito è utilizzata nelle donne che non hanno mai avuto rapporti sessuali indolori.

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In sintesi

La dispareunia è una patologia, presente in entrambi i sessi ma soprattutto tra le donne, che può compromettere significativamente la qualità di vita e il rapporto di coppia dei pazienti affetti. Provare dolore durante i rapporti sessuali è un disturbo che non deve essere ignorato: si tratta di un sintomo provocato da molteplici fattori, con componenti sia fisiche sia psicologiche. In caso di dispareunia è, dunque, necessario sottoporsi a una visita ginecologica: identificando la causa e trattandola in modo opportuno è possibile risolvere il problema. Il ginecologo, dopo la diagnosi, potrà consigliare l’applicazione di misure generali per una sana vita sessuale e proporre altri trattamenti specifici: psicoterapia, fisioterapia, terapie farmacologiche (ormonali, antimicrobiche) o interventi chirurgici a seconda dell’eziologia del dolore.

Il contenuto fornito è solo a scopo informativo e non deve essere considerato un sostituto della diagnosi o del trattamento medico da parte di un professionista. Si sconsiglia l’autodiagnosi o il trattamento.

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Fonti e bibliografia

  1. Il dolore sessuale: dispareunia e vaginismo, neuroinfiammazione (2015, Alessandra Graziottin e Dania Gambini)
  2. Dyspareunia in gynaecological practice (2009, Sambit Mukhopadhyay, Edward Morris)
  3. Dyspareunia (Painful Intercourse) (2021, by a Cleveland Clinic medical professional)
  4. Painful intercourse (dyspareunia) (2022, By Mayo Clinic Staff)
  5. Disturbo del dolore genitopelvico/disturbo della penetrazione (2021, Allison Conn, Kelly R. Hodges, Manuale MSD)
  6. Evaluation and Differential Diagnosis of Dyspareunia (2001, Lori j. Heim)
  7. Why does sex hurt? (2021, NHS)
  8. Painful sex in women (2011, Amanda Oakley, Jennifer Bradford, DermNet)
  9. Dyspareunia (2022, Muhammad Tayyeb; Vikas Gupta)