Bradicardia: cos’è, tipologie, sintomi, cosa fare

03/03/2023

9 min

Cardiologia

Revisione scientifica dei contenuti a cura del Dottor Lorenzo Benedetti.

Bradicardia: cos’è, tipologie, sintomi, cosa fare
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01. Cos’è la bradicardia?

La bradicardia è un rallentamento della frequenza dei battiti cardiaci. Mentre in un adulto in salute si misurano tra i 60 e i 100 battiti al minuto a riposo, in una persona bradicardica la frequenza cardiaca è inferiore ai 60 battiti al minuto.

In base ai valori dati dalla misurazione della frequenza del battito cardiaco, la condizione può essere classificata in:

  • bradicardia lieve, la frequenza cardiaca è compresa tra 50 e 59 battiti al minuto;
  • bradicardia moderata, la frequenza cardiaca è compresa tra i 40 e i 49 battiti al minuto;
  • bradicardia grave, la frequenza cardiaca è inferiore ai 40 battiti al minuto [2].

Correlazione tra anatomia del cuore e bradicardia

Per capire come si origina il battito cardiaco è utile rifarsi all’anatomia del cuore.

Osservandone la struttura, nell’atrio destro presso lo sbocco della vena cava superiore, è presente un gruppo di cellule che formano un sistema della lunghezza di 15 millimetri e uno spessore di due millimetri chiamato nodo seno-atriale. Questo sistema è in grado, da solo, di produrre gli impulsi elettrici che, passando dalle camere superiori (atri) a quelle inferiori (ventricoli), si propagano in tutto il cuore permettendone e regolandone la contrazione [3].

La frequenza cardiaca è quindi determinata dalla velocità con cui le cellule del nodo seno-atriale inviano segnali elettrici. Segnali elettrici regolari permettono al cuore di contrarsi e pompare il sangue in tutto il corpo, favorendo il funzionamento di tutto il corpo [4]. Se invece i segnali rallentano, tessuti, organi e apparati possono andare in deficit di ossigeno. Le loro funzioni, quindi, possono essere compromesse.

Tuttavia, non sempre una frequenza cardiaca lenta rappresenta un campanello d’allarme: la bradicardia può anche essere definita una condizione “normale” in persone giovani, in chi pratica attività sportiva e durante un naturale processo di invecchiamento [1].

02. Quali tipi di bradicardia esistono?

La bradicardia può manifestarsi in diverse forme:

  • bradicardia sinusale. Il nodo seno-atriale invia impulsi a un ritmo più lento del normale.
  • Pausa sinusale o arresto sinusale. Il battito cardiaco si interrompe brevemente, poiché il nodo seno-atriale non riesce ad attivare del tutto il sistema elettrico cardiaco.
  • La sindrome del seno malato, detta anche malattia del nodo seno-atriale. Spesso è dovuta a danni di tipo cicatriziale alle vie elettriche del tessuto muscolare cardiaco. Le persone affette dalla sindrome possono presentare una serie di anomalie del ritmo cardiaco, come aritmie lente e veloci, oppure una combinazione di esse (sindrome bradicardia-tachicardia).
  • Blocco seno atriale. La bradicardia può verificarsi anche quando i segnali elettrici del cuore non si propagano correttamente dalle camere superiori a quelle inferiori. In questo caso si parla di blocco seno atriale, che può essere di varia entità – dal primo grado, il più lieve, al terzo grado, il più severo [4,5,6,7,8].

Cos’è la bradicardia da stress?

Uno studio condotto su un campione di persone coreane (1.703 uomini e 2.730 donne di età compresa tra i 27 e gli 87 anni) ha dimostrato l’esistenza di una possibile correlazione tra stress e bassa frequenza cardiaca

Il fenomeno richiede un’ulteriore indagine poiché lo studio presenta alcuni limiti. Secondo i risultati ottenuti, tuttavia, sarebbe bene indagare sul livello di stress di persone che manifestano una frequenza cardiaca più bassa del normale [9].

Cos’è la bradicardia sinusale?

Quando la bradicardia è dovuta a una disfunzione del nodo seno-atriale si parla di bradicardia sinusale. Così come qualsiasi altra bradiaritmia, la bradicardia sinusale può essere causata da diversi fattori che possono compromettere il funzionamento del nodo seno-atriale, provocando un’anomalia nella conduzione e nella propagazione degli impulsi elettrici e il manifestarsi di una frequenza cardiaca più lenta del normale. 

L’incidenza della bradicardia sinusale è più alta negli adulti di età superiore ai 65 anni e negli atleti [10].

03. Quali sono i sintomi della bradicardia?

Non tutte le forme di bradicardia sono sintomatiche. Tuttavia possono essere osservati sintomi comuni come: 

  • presincope o sincope (perdita di coscienza o svenimento);
  • vertigini o giramenti di testa;
  • affaticamento;
  • respiro corto;
  • stato confusionale;
  • dolore al petto [11].

Come riconoscere la bradicardia?

Come già menzionato, una frequenza cardiaca a riposo inferiore ai 60 BPM (battiti per minuto) negli adulti si qualifica, in genere, come bradicardia (che può manifestarsi, o meno, congiuntamente ai sintomi sopra citati).

Al paziente che dovesse riscontrare questa frequenza cardiaca è consigliato di rivolgersi al proprio medico curante per una visita cardiologica approfondita e dettagliata.

04. Quali sono le cause della bradicardia?

Le condizioni patologiche collegate alla bradicardia possono manifestarsi all’interno del nodo seno-atriale, nel tessuto nodale atrioventricolare (la struttura situata tra il seno coronarico e una parte della valvola tricuspide) o nel sistema di conduzione di His-Purkinje, la parte terminale del sistema di conduzione cardiaco [1]. Non sempre, però, la causa è di natura patologica.

La bradicardia può essere dovuta a cause intrinseche, quindi correlata a malattie del cuore, o estrinseche, provocata quindi da fattori esterni.

Cause intrinseche

Le cause intrinseche della bradicardia possono essere:

  • sindrome del seno malato;
  • danni al tessuto cardiaco legati all’invecchiamento;
  • danni al tessuto cardiaco dovuti a malattie cardiache o infarti;
  • malattie neuromuscolari;
  • malattia coronarica acuta e cronica;
  • infiammazione del tessuto cardiaco;
  • difetti cardiaci congeniti;
  • familiarità [10].

Cause estrinseche

Le cause estrinseche della bradicardia possono essere:

  • ipersensibilità del seno carotideo (ISC);
  • utilizzo di specifici farmaci narcotici, oppioidi, antidepressivi o farmaci utilizzati per il trattamento dei disturbi del ritmo cardiaco;
  • consumo di cannabinoidi;
  • ipotiroidismo;
  • fenomeni di apnea notturna;
  • carenza di ossigeno a livello dei tessuti dell’organismo (ipossia);
  • stato di ipertensione intracranica;
  • iperkaliemia, ossia livelli troppo elevati di potassio nel sangue;
  • anoressia nervosa [10].

Quando non è possibile risalire alla causa della bradicardia, e questo succede spesso, si parla di sindrome del seno malato [6].

05. Quali sono i soggetti a rischio di bradicardia?

Il rischio di bradicardia aumenta con l’avanzare dell’età. Ci sono soggetti che hanno maggiori probabilità di sviluppare questa condizione, come:

  • pazienti con problemi cardiaci congeniti;
  • chi ha avuto un infarto o soffre di una malattia coronarica;
  • chi è soggetto a episodi di apnea notturna;
  • persone ipotiroidee;
  • atleti di entrambi i sessi;
  • persone diabetiche [6,10,11].

Bradicardia e sport: perché molti sportivi sono bradicardici?

Alcuni atleti possono presentare forme, anche estreme, di bradicardia, con una frequenza cardiaca (a riposo) inferiore ai 30 battiti al minuto, o pause sinusali più lunghe di tre secondi. Si tratta, in questi casi, di un adattamento fisiologico dovuto a un vero e proprio rimodellamento strutturale del nodo seno-atriale.

Nonostante questo adattamento possa anche essere asintomatico e non richiedere per forza la cessazione dell’attività sportiva, è anche vero che chi ha un passato da atleta ha una maggiore probabilità di sviluppare una forma di bradicardia sintomatica, una condizione che generalmente richiede l’impianto di un pacemaker, un dispositivo che stimola i battiti e regola frequenza e ritmo cardiaco. 

In caso di sintomi, comunque, è sempre bene sospendere, almeno temporaneamente, l’attività fisica per capire se questi scompaiono o il problema persiste [12].

06. Cosa fare in caso di bradicardia?

Quando si osserva un rallentamento della frequenza del battito cardiaco, o sintomi che potrebbero essere riconducibili alla bradicardia, è bene consultare il proprio medico di fiducia per avere una diagnosi che potrebbe portare, in alcuni casi, alla prescrizione di specifiche terapie farmacologiche (per esempio atropina [10]) o all’impianto di un pacemaker, temporaneo o permanente.

Come viene diagnosticata la bradicardia

Per arrivare a una diagnosi corretta bisogna indagare tanto i sintomi quanto la storia clinica del paziente. Il medico potrebbe decidere di valutare anche i risultati di:

  • elettrocardiogramma (ECG), che può rilevare la presenza di cardiopatie strutturali, disturbi della conduzione (ritardi o interruzione della propagazione dell’impulso elettrico) o altri disturbi cardiaci che potrebbero predisporre il paziente alla bradicardia.
  • Ecocardiogramma, un esame utile per rilevare eventuali segni di insufficienza cardiaca.
  • Un monitoraggio della frequenza cardiaca nell’arco di una giornata (o più giorni) rilevata tramite dispositivo (holter), che registra nel tempo la frequenza cardiaca e le sue variazioni. 
  • Test fisici sotto sforzo per monitorare l’effetto dell’attività fisica sul ritmo cardiaco [1,11].

Il medico potrebbe ritenere necessario rivedere anche l’elenco dei farmaci assunti dal paziente. Spesso, infatti, le cause scatenanti episodi bradicardici sono legate all’assunzione di determinati farmaci, compresi quelli prescritti per la cura di altre patologie cardiovascolari [10]. In questi casi il medico potrà valutare se sospendere, o sostituire, questi farmaci.

Quando viene impiantato il pacemaker?

Un pacemaker temporaneo potrebbe ritenersi utile se, il paziente con bradicardia sinusale, nonostante il trattamento farmacologico con atropina, non dovesse presentare un miglioramento in termini di sintomi e frequenza cardiaca [10].

Un pacemaker permanente potrebbe ritenersi utile:

  • se la sospensione/sostituzione dei farmaci non fosse possibile, in quanto il paziente presenta condizioni di comorbidità che ne richiedono l’assunzione;
  • se la sospensione/sostituzione dei farmaci fosse possibile, ma i sintomi e la frequenza cardiaca non dovessero ancora migliorare [10].

Se non trattati, i pazienti con bradicardia possono essere a rischio di sincope, fibrillazione atriale e insufficienza cardiaca [1].

La prevenzione delle patologie cardiache

Infine, come già evidenziato, la bradicardia è spesso manifestazione di altre patologie cardiache. Condurre uno stile di vita sano è, quindi, una forma di prevenzione. Per stile di vita sano si intendono tutte quelle abitudini che mantengono in salute il cuore, come:

  • seguire una dieta ricca di verdura, frutta, noci, fagioli, carne magra, pesce e cereali integrali;
  • praticare attività fisica controllata;
  • mantenere sotto controllo il peso;
  • limitare il consumo di alcol, sodio (sale) e zuccheri;
  • non fumare [13].

In sintesi

La bradicardia è la diminuzione della frequenza dei battiti cardiaci. Si parla di bradicardia quando la frequenza cardiaca è al di sotto dei 60 battiti per minuto. Il rallentamento della frequenza può essere provocato da una disfunzione del nodo seno-atriale, in questo caso si parla di bradicardia sinusale.

Le cause della bradicardia possono essere riconducibili a malattie o infiammazioni del cuore, oppure dipendere da fattori esterni, come l’assunzione di specifici farmaci o il consumo di sostanze come i cannabinoidi.

Tra i sintomi più frequenti si osservano stato confusionale, stordimento, facile affaticamento durante l’attività fisica, senso di stanchezza, svenimento.

Una volta accertata una condizione di bradicardia, bisognerà risalire alle cause, attraverso l’anamnesi, un esame clinico del paziente e specifici esami, per valutare il corretto trattamento, con farmaci o con pacemaker.

Il contenuto fornito è solo a scopo informativo e non deve essere considerato un sostituto della diagnosi o del trattamento medico da parte di un professionista. Si sconsiglia l’autodiagnosi o il trattamento.

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Fonti e bibliografia

  1. Evaluating and managing bradycardia (2020, Elsevier, Trends in Cardiovascular Medicine)
  2. Bradicardia (2022, GVM)
  3. ECGMIO-Anatomia via di conduzione e fisiologia (2022, Università di Torino)
  4. Electrical System Of The Heart (2022, New York Prebyterian)
  5. Types Of Bradycardia (2022, New York Prebyterian)
  6. Sinus Node Dysfunction (2023, MD, Libin Cardiovascular Institute of Alberta, University of Calgary)
  7. Sick sinus syndrome (Medline Plus)
  8. Sinus Node Dysfunction (2021, American Family Physician)
  9. Association between stressful life events and resting heart rate (2014, BMC Psychology)
  10. Sinus Bradycardia (2022, StatPearls)
  11. Diagnosing Bradycardia (NYU Langone Health)
  12. Bradycardia in athletes: clinical evaluation and management (2018, Oxford University Press)
  13. Bradycardia (Slow Heart Rate) (2022, New York Prebyterian)