Rizoartrosi: cos’è, sintomi, cause e cure

01. Cos’è la rizoartrosi?
La rizoartrosi [10][3], o rizartrosi, è una forma di artrosi che interessa il pollice della mano, più precisamente l’articolazione trapezio-metacarpale. Questa articolazione si trova alla base del pollice, tra l’osso trapezio del carpo e il primo metacarpo [1], e gli permette di effettuare i movimenti di flessione, estensione e opposizione alle altre dita. Tale patologia è un processo degenerativo che provoca l’usura e l’infiammazione della cartilagine che riveste le superfici articolari, causando dolore, rigidità e limitazione funzionale del pollice.
È una forma di artrosi molto comune e può avere un impatto negativo sulla qualità della vita, in quanto può compromettere la capacità di svolgere le normali attività quotidiane che richiedono l’uso del pollice, come scrivere, cucire, aprire una bottiglia o una scatola.
Qual è la differenza tra l’artrosi e la rizoartrosi?
L’artrosi [2] è il termine generico che indica la degenerazione della cartilagine articolare dovuta all’invecchiamento, al sovraccarico o al trauma, e può colpire qualsiasi articolazione del corpo umano. Tuttavia è più frequente a livello delle articolazioni che sopportano maggiori carichi o sollecitazioni, come le ginocchia, le anche, la colonna vertebrale e le mani.
La rizoartrosi è una forma specifica di artrosi che interessa il pollice della mano, più precisamente l’articolazione trapezio-metacarpale. Questa articolazione è particolarmente esposta all’usura per la sua anatomia e per il suo ruolo funzionale. Infatti, il pollice è il dito più mobile e versatile della mano, in grado di compiere movimenti complessi e delicati che richiedono una grande stabilità e precisione dell’articolazione.
02. Quali sono i sintomi della rizoartrosi al pollice?
I sintomi [3][4][5] della rizoartrosi sono:
- dolore alla base del pollice, che si accentua con i movimenti di flessione, estensione o opposizione del dito, può irradiarsi verso il palmo o il dorso della mano e può essere accompagnato da formicolii o intorpidimenti;
- rigidità dell’articolazione trapezio-metacarpale, che limita l’ampiezza e la qualità del movimento del pollice, può essere più evidente al mattino o dopo un periodo di inattività e può migliorare con il movimento;
- gonfiore e arrossamento della zona interessata dall’infiammazione. Il gonfiore può essere visibile o palpabile e può causare una sensazione di calore o di tensione;
- deformità dell’articolazione trapezio-metacarpale, dovuta alla perdita di spessore e di elasticità della cartilagine e alla formazione di escrescenze ossee ai margini delle articolazioni (osteofiti). La deformità può provocare una deviazione del pollice verso l’esterno (pollice a Z) o verso l’interno (pollice a C);
- rumori articolari, come scricchiolii o crepitii, dovuti all’attrito tra le superfici ossee o alla presenza di frammenti di cartilagine liberi nell’articolazione.
I sintomi della rizoartrosi al pollice possono variare nel tempo e in relazione ai fattori scatenanti, come il carico, il clima o lo stress, possono anche essere influenzati da fattori individuali, come l’età, il sesso, lo stile di vita o le condizioni generali di salute.
03. Quali sono le cause della rizoartrosi?
Le cause [9] della rizoartrosi sono ancora oggetto di studio, ma si ritiene che siano multifattoriali, cioè dovute a una combinazione di fattori genetici, ambientali e meccanici.
Tra i principali fattori di rischio per la rizoartrosi ci sono:
- l’età avanzata, che comporta una riduzione della capacità di rigenerazione e di resistenza della cartilagine articolare. Si stima che i casi di rizoartrosi aumentano dal 6,6% negli individui tra i 40 e 49 anni, al 36,4% negli individui di 80 anni [4];
- il sesso femminile, che è più predisposto alla rizoartrosi per motivi ormonali, anatomici e biomeccanici. Infatti, le donne hanno una cartilagine più sottile e meno elastica degli uomini, l’articolazione trapezio-metacarpale più larga e meno stabile e un pollice più lungo e più mobile. L’incidenza di rizoartrosi nel sesso femminile è del 15%, mentre in quello maschile è del 1,4% nei pazienti over 35 [5];
- la menopausa, che determina una diminuzione degli estrogeni, gli ormoni femminili che hanno un’azione protettiva sulla cartilagine articolare, determinando un’incidenza di rizoartrosi del 25% nelle donne [5];
- la familiarità, che indica una possibile componente genetica nella predisposizione alla rizoartrosi;
- il sovraccarico funzionale o professionale del pollice, che può derivare da attività che richiedono movimenti ripetitivi o intensi del dito, come scrivere, digitare, cucire, suonare uno strumento musicale o praticare alcuni sport;
- il trauma diretto o indiretto sul pollice, che può causare lesioni della cartilagine o delle altre strutture dell’articolazione trapezio-metacarpale;
- le malformazioni congenite o acquisite del pollice o dell’articolazione trapezio-metacarpale, che possono alterare la biomeccanica e la congruenza dell’articolazione;
- le malattie infiammatorie o metaboliche che possono interessare l’articolazione trapezio-metacarpale, come l’artrite reumatoide, la gotta o il diabete.
04. Come si diagnostica la rizoartrosi?
La diagnosi [3][4][9] della rizoartrosi si basa su una valutazione clinica che comprende l’anamnesi, ovvero la raccolta dei dati relativi alla storia personale e familiare del paziente, e l’esame obiettivo, ovvero la verifica dei segni clinici presenti mediante l’ispezione visiva, la palpazione e la valutazione della mobilità articolare.
L’esame obiettivo può includere anche dei test specifici per valutare la funzionalità e l’integrità delle strutture coinvolte, come il test di Crank e Grind per la cartilagine o il test di Froment (paralisi del nervo ulnare che innerva il muscolo adduttore del pollice per diagnosi differenziale) [3]. La lesione del collaterale ulnare è traumatica (pollice sciatore). In entrambi i test si esercitano movimenti di flesso-estensione e rotazione sul pollice per valutare la presenza di dolore o movimenti anomali nell’articolazione che potrebbero indicare, appunto, rizoartrosi.
Gli esami strumentali, come radiografia, ecografia e risonanza magnetica, ovvero degli esami di imaging, permettono di visualizzare il pollice e le sue strutture in modo dettagliato e non invasivo.
La diagnosi della rizoartrosi può essere completata effettuando altri esami di laboratorio per escludere possibili cause alternative per il dolore e la degenerazione articolare.
Tra questi esami, ci sono:
- emocromo con formula leucocitaria, per valutare la presenza di infezioni o alterazioni del sangue;
- elettroforesi delle proteine sieriche, per rilevare eventuali anomalie delle proteine nel siero, come nel caso di mieloma multiplo o amiloidosi;
- creatinina, per verificare la funzionalità renale e il livello di filtrazione glomerulare;
- paratormone, per misurare l’ormone che regola il metabolismo del calcio e del fosforo e che può influire sulla salute delle ossa;
- vitamina D 25-OH, per controllare il livello di vitamina D nel sangue, essenziale per l’assorbimento del calcio e la prevenzione dell’osteoporosi;
- fosfato inorganico, per monitorare il bilancio del fosforo nell’organismo e la sua relazione con il calcio;
- TSH reflex, per valutare la funzione tiroidea e la produzione di ormoni tiroidei, che possono avere un ruolo nell’artrosi;
- calcio, per verificare il livello di calcio nel sangue e la sua correlazione con il paratormone.
In alcuni casi, può essere necessaria anche una biopsia articolare, ovvero il prelievo di un campione di tessuto dall’articolazione interessata, per esaminarlo al microscopio e cercare eventuali segni di infiammazione, infezione o tumore.
Rizoartrosi e Legge 104
La rizoartrosi è una patologia invalidante che può compromettere la capacità di svolgere le normali attività quotidiane e lavorative. Per questo motivo, i pazienti affetti da rizoartrosi possono beneficiare di alcune agevolazioni previste dalla Legge 104/1992, che tutela i diritti delle persone con disabilità.
Per poter accedere ai benefici previsti dalla legge, come i permessi lavorativi retribuiti o le agevolazioni fiscali, è necessario che la rizoartrosi sia accertata e riconosciuta da una commissione medica dell’INPS, che valuta il grado di invalidità civile in base a criteri medico-legali.
Non tutte le forme di rizoartrosi sono uguali: alcune sono più lievi e altre più gravi. Solo queste ultime possono dare diritto al riconoscimento dell’invalidità civile.
Non esiste una tabella ufficiale che stabilisca il punteggio di invalidità per la rizoartrosi, ma si può fare riferimento a delle linee guida elaborate da alcune società scientifiche, come la Società Italiana di Reumatologia o la Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa.
Secondo queste linee guida [11], la rizoartrosi può essere classificata in quattro stadi, in base alla gravità della lesione cartilaginea e alla presenza di deformità ossee:
- stadio I: lesione cartilaginea superficiale o parziale, senza deformità ossee. Punteggio di invalidità: 0-5%;
- stadio II: lesione cartilaginea totale o quasi totale, con lieve deformità ossea. Punteggio di invalidità: 6-15%;
- stadio III: lesione cartilaginea totale o quasi totale, con moderata deformità ossea e sublussazione dell’articolazione. Punteggio di invalidità: 16-25%;
- stadio IV: lesione cartilaginea totale o quasi totale, con grave deformità ossea e lussazione dell’articolazione. Punteggio di invalidità: 26-35%.
Per avere diritto ai benefici della legge 104/1992, è necessario avere un punteggio di invalidità pari o superiore al 46%, oppure avere una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 67%. Pertanto, la rizoartrosi può rientrare tra le patologie invalidanti indicate dalla legge solo se associata ad altre condizioni che ne aumentino il grado di invalidità.
Per ottenere una delle certificazioni di disabilità previste dalla Legge 104/1992, il paziente affetto da rizoartrosi deve presentare una domanda presso l’ASL (Azienda Sanitaria Locale) di competenza territoriale, allegando la documentazione medica che attesti la diagnosi e la gravità della patologia.
La domanda sarà valutata da una commissione medica dell’INPS che stabilirà il grado di disabilità e i relativi benefici spettanti.
05. Quali rischi comporta la rizoartrosi?
La rizoartrosi è una patologia cronica e progressiva, che tende a peggiorare nel tempo se non trattata adeguatamente. Essa può avere diverse conseguenze sulla salute e sulla qualità della vita del paziente, tra cui:
- il peggioramento dei sintomi, con aumento del dolore, della rigidità, del gonfiore e della limitazione della mobilità articolare;
- la progressione della lesione cartilaginea e ossea, con perdita di funzionalità e deformità dell’articolazione;
- l’impossibilità di svolgere normalmente le attività quotidiane e lavorative, con conseguente riduzione della produttività, del reddito e della soddisfazione personale.
06. Come si cura la rizoartrosi?
La cura della rizoartrosi dipende dalla causa, dalla sede e dalla gravità della patologia sottostante. In generale, si preferisce un approccio conservativo, basato su terapie farmacologiche e non farmacologiche, riservando la chirurgia ai casi più gravi o refrattari.
Per quanto riguarda le terapie non farmacologiche [3], queste prevedono il riposo, l’applicazione di ghiaccio, l’utilizzo di un tutore e sessioni di fisioterapia.
Terapia farmacologica
La terapia farmacologica [3][7] ha lo scopo di ridurre il dolore e l’infiammazione causati dalla patologia del pollice.
I farmaci più usati per la terapia farmacologica della rizoartrosi sono:
- gli antinfiammatori non steroidei (FANS), come l’ibuprofene, il naprossene o il ketoprofene, che hanno un’azione analgesica e antinfiammatoria. Si assumono per via orale o si applicano in forma di gel o cerotti sulla zona dolorante;
- infiltrazioni [5] di corticosteroidi, come il prednisone o il metilprednisolone, che hanno un’azione antinfiammatoria più potente dei FANS, ma anche maggiori effetti collaterali, o di acido ialuronico per migliorare la funzionalità dell’articolazione;
- gli analgesici oppioidi, come il tramadolo, la codeina o la morfina, che hanno un’azione analgesica molto forte, ma anche un alto rischio di dipendenza e tolleranza.
La terapia farmacologica deve essere sempre prescritta e monitorata dal medico, che valuterà la dose, la durata e gli eventuali effetti collaterali dei farmaci.
Terapia chirurgica
La terapia chirurgica è indicata nei casi di rizoartrosi con sintomi gravi o invalidanti, che non rispondono alla terapia conservativa, o con complicazioni come la lesione del legamento collaterale ulnare o dell’osteocondrite dissecante.
L’intervento chirurgico consiste nel ripristinare la funzionalità dell’articolazione trapezio-metacarpale mediante diverse tecniche, tra cui [3][8][10]:
- l’artroplastica, che consiste nella ricostruzione dell’articolazione con l’uso di protesi artificiali in metallo e plastica, che sostituiscono le superfici articolari danneggiate. Questa tecnica permette di preservare il movimento dell’articolazione e di ridurre il dolore, ma richiede una lunga riabilitazione e presenta il rischio di usura o lussazione della protesi nel tempo;
- l’artrodesi, che consiste nella fusione delle ossa articolari trapezio e primo metacarpo, mediante l’uso di viti o placche metalliche. Questa tecnica elimina il dolore e stabilizza l’articolazione, ma comporta la perdita definitiva del movimento del pollice e può causare un aumento dello stress sulle altre articolazioni della mano;
- l’artroscopia, che consiste nella rimozione di una parte dell’osso carpale trapezio mediante una piccola telecamera inserita attraverso una piccola incisione sulla pelle. Questa tecnica riduce il dolore e il gonfiore dell’articolazione, ma non ne ripristina completamente la funzione e può richiedere interventi successivi;
- l’asportazione del solo trapezio con interposizione di spaziatori in Pirocarbone o altri materiali sintetici. Questa tecnica consiste nella rimozione dell’osso trapezio e nella creazione di uno spazio tra le ossa adiacenti mediante l’inserimento di un materiale biocompatibile che funge da cuscinetto. Questa tecnica allevia il dolore e mantiene una certa mobilità dell’articolazione, ma può causare una riduzione della forza del pollice;
- la trapeziectomia o emitrapeziectomia più artroplastica con tenosospensione. Questa tecnica prevede la rimozione totale o parziale del trapezio e l’interposizione di uno spaziatore ricavato da un tendine omologo arrotolato. Il tendine viene fissato al primo metacarpo mediante una sutura che ne permette la sospensione. Questa tecnica consente di eliminare il dolore e di preservare il movimento e la forza del pollice, ma richiede una lunga riabilitazione.
L’intervento chirurgico ha lo scopo di alleviare i sintomi e migliorare la funzionalità dell’articolazione trapezio-metacarpale. Tuttavia, comporta anche dei rischi, tra cui l’infezione, l’emorragia, il danno nervoso, la trombosi venosa profonda, l’embolia polmonare o la lussazione o l’usura della protesi.
07. Come prevenire la rizoartrosi?
La prevenzione [3][6] della rizoartrosi si basa su alcune semplici regole che hanno lo scopo di preservare la salute del pollice e delle sue strutture.
Tra queste buone pratiche ci sono:
- evitare esercizi che comportano sollecitazioni eccessive o ripetitive sul pollice;
- distribuire il peso in modo uniforme sul pollice durante sforzi localizzati per non creare punti di pressione sulla cartilagine;
- usare entrambe le mani quando si sollevano oggetti pesanti, afferrare l’oggetto mantenendo il pollice in linea con le altre dita ed evitando di piegarlo o di ruotarlo.
Anche l’utilizzo di un tutore [3] durante il giorno, in particolare durante attività a rischio, può aiutare a prevenire la rizoartrosi. Questo tutore deve stabilizzare l’articolazione trapezio metacarpica permettendo al contempo la normale funzionalità della mano.
In sintesi
La rizoartrosi è una forma di artrosi che colpisce l’articolazione trapezio-metacarpale del pollice, causando dolore, rigidità e limitazione funzionale. Questa condizione può avere un impatto significativo sulla qualità della vita, compromettendo la capacità di svolgere le normali attività quotidiane. La rizoartrosi è causata da una combinazione di fattori genetici, ambientali e meccanici, e i sintomi possono variare nel tempo e in relazione ai fattori scatenanti.
La diagnosi si basa su una valutazione clinica che comprende l’anamnesi e l’esame obiettivo, e può essere supportata da esami strumentali come radiografia, ecografia e risonanza magnetica. I pazienti affetti da rizoartrosi possono beneficiare di alcune agevolazioni previste dalla Legge 104/1992, a condizione che la patologia sia accertata e riconosciuta da una commissione medica dell’INPS.
La terapia per la rizoartrosi può includere farmaci come antinfiammatori non steroidei (FANS), corticosteroidi o analgesici oppioidi, così come terapie non farmacologiche come il riposo, l’applicazione di ghiaccio, l’utilizzo di un tutore e sessioni di fisioterapia. In casi gravi o invalidanti che non rispondono alla terapia conservativa, può essere indicata la terapia chirurgica.
La rizoartrosi è una patologia cronica e progressiva che può peggiorare nel tempo se non trattata adeguatamente. La prevenzione della rizoartrosi si basa su alcune buone pratiche volte a non sottoporre a sforzo e movimenti dannosi l’articolazione del pollice e sull’utilizzo di un tutore per stabilizzarne le strutture.
Il contenuto fornito è solo a scopo informativo e non deve essere considerato un sostituto della diagnosi o del trattamento medico da parte di un professionista. Si sconsiglia l’autodiagnosi o il trattamento.
Fonti e bibliografia
- Artrosi della mano (2022, MSD Manuals)
- Artrosi (2022, MSD Manuals)
- Rizoartrosi cos’è e come si cura (2021, Valparma Hospital)
- Rizoartrosi (2018, Medici Italia)
- Corticosteroids injections versus corticosteroids with hyaluronic acid injections in rhizarthrosis: the randomised multicentre RHIZ’ART trial study protocol (2019, National Library if Medicine)
- Rhizarthrosis (2023, Physiopedia)
- Rizoartrosi: cos’è l’artrosi del pollice e come si cura (2020, Gruppo San Donato
- Surgical treatment for rhizarthrosis: a systematic review of the last 10 years (2022, National Library of Medicine)
- Causes remedies for thumb arthritis (2022, Mayo Clinic)
- Basal joint arthritis (2019, Dartmouth-Hitchcock)
- Raccomandazioni della Società Italiana di Reumatologia sulla gestione del paziente affetto da artrosi della mano (2013, Reumatologia)