Vestibolite vulvare: che cos’è, sintomi e cure
11/07/2023
8 min
GinecologiaRevisione scientifica dei contenuti a cura della dottoressa Elisabetta Colonese.

Sommario
01.
Cos’è la vestibolite vulvare?
02.
Quali sono i sintomi della vestibolite vulvare?
03.
Quali sono le cause della vestibolite vulvare?
04.
Come si diagnostica la vestibolite vulvare?
05.
Quanto può durare la vestibolite vulvare?
06.
Come si cura la vestibolite vulvare?
07.
Come prevenire la vestibolite vulvare?
01. Cos’è la vestibolite vulvare?
La vestibolite vulvare è un’infiammazione dei tessuti del vestibolo, l’area d’accesso alla vagina. Si tratta di una forma di vulvodinia: un dolore cronico alla vulva, senza una chiara scatenante del processo infiammatorio in corso; aspetto, quest’ultimo, che non necessariamente si riscontra nelle varie forme di vulvodinia.
Cionondimeno, vestibolite vulvare e vulvodinia possono coesistere, anzi, processi infiammatori come la vestibolite vulvare, o come l’infezione da candida e le sue recidive, possono andare a esacerbare la sindrome vulvovestibolare (altro nome utilizzato per indicare la vulvodinia).
La vestibolite vulvare si manifesta con arrossamento, dolore e bruciore localizzati al vestibolo, soprattutto durante o dopo i rapporti sessuali [1].
Cos’è il vestibolo vulvare?
Il vestibolo vulvare è l’area dei genitali esterni femminili compresa tra le piccole labbra, delimitata anteriormente dalla clitoride, dal meato dell’uretra e dall’orifizio della vagina.
Il vestibolo vulvare è una parte delicata dell’area genitale femminile, perché contiene le ghiandole di Bartolini e di Skene, che producono il liquido lubrificante durante l’eccitazione sessuale. Inoltre, il vestibolo è ricco di terminazioni nervose sensibili, che trasmettono stimoli tattili e dolorifici.
02. Quali sono i sintomi della vestibolite vulvare?
I sintomi principali della vestibolite vulvare sono [2]:
- dolore acuto o bruciante al vestibolo, che si accentua con la pressione o la penetrazione;
- arrossamento della mucosa del vestibolo;
- contrazione involontaria dei muscoli pelvici (vaginismo);
- secchezza vaginale;
- dispareunia (rapporti sessuali dolorosi);
- difficoltà a inserire tamponi o altri oggetti nella vagina;
- fastidio o dolore quando si sta sedute o si accavallano le gambe;
- irritazione o prurito alla vulva;
- gonfiore o percezione di microlesioni alla vulva.
I sintomi possono variare ed essere influenzati da fattori come il ciclo mestruale, lo stress, le infezioni (vaginite o vaginosi) o l’uso di prodotti irritanti per l’igiene intima. I sintomi possono anche peggiorare nel tempo e coinvolgere altre zone genitali o perianali.
03. Quali sono le cause della vestibolite vulvare?
Le cause della vestibolite vulvare non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che siano multifattoriali e interagenti tra loro.
Tra i possibili fattori scatenanti o predisponenti ci sono [2]:
- un’iperattività di alcune cellule del sistema immunitario (mastociti), che inducono uno stato infiammatorio prolungato;
- un’iperstimolazione delle terminazioni nervose deputate alla percezione del dolore (nocicettori), che diventano più sensibili e reattive agli stimoli;
- una contrazione riflessa dei muscoli pelvici (vaginismo), che aumenta la pressione e il dolore al vestibolo;
- una riduzione del flusso sanguigno e dell’ossigenazione dei tessuti vulvari (ischemia), che favorisce l’infiammazione e la degenerazione nervosa;
- una predisposizione genetica a sviluppare malattie infiammatorie croniche;
- delle infezioni croniche o recidivanti da batteri, funghi o virus (come candida, gardnerella, streptococco, herpes);
- dei microtraumi associati alla secchezza vaginale, all’uso di contraccettivi ormonali, alla depilazione intima o a rapporti sessuali troppo vigorosi;
- l’uso di prodotti per l’igiene intima non appropriati, che alterano il pH e la flora batterica vaginale;
- dei fattori psicologici come ansia, depressione, stress, traumi sessuali o problemi di coppia.
04. Come si diagnostica la vestibolite vulvare?
La diagnosi [5] di vestibolite vulvare si basa sull’anamnesi, cioè sulla raccolta dei dati clinici e personali della paziente, e sull’esame pelvico.
Il medico può anche effettuare lo swab test [6], che consiste nell’ utilizzare un cotton-fioc o un tampone per esercitare una leggera pressione sul vestibolo e individuare le aree dolorose. Inoltre, il medico può richiedere alcuni esami complementari, come:
- tamponi vaginali per escludere la presenza di infezioni;
- biopsia del tessuto vulvare per analizzare le alterazioni cellulari e nervose;
- test allergologici per identificare eventuali sostanze sensibilizzanti;
- esami del sangue per verificare lo stato ormonale e immunitario;
- esami strumentali come ecografia, risonanza magnetica o elettromiografia per valutare la funzionalità dei muscoli pelvici.
05. Quanto può durare la vestibolite vulvare?
La vestibolite vulvare è una condizione cronica, che può durare da mesi a anni, se non viene trattata adeguatamente. La durata dipende da diversi fattori, come la gravità dei sintomi, la risposta alle terapie, la presenza di altre patologie associate e il supporto psicologico. Alcune donne possono avere periodi di remissione spontanea, in cui i sintomi si attenuano o scompaiono, seguiti da periodi di recidiva, in cui i sintomi si ripresentano o si aggravano [2].
06. Come si cura la vestibolite vulvare?
Il trattamento della vestibolite vulvare viene calibrato sulle caratteristiche e le esigenze di ogni donna. L’obiettivo è quello di alleviare i sintomi, ridurre l’infiammazione, ripristinare la funzionalità vaginale e migliorare la qualità della vita sessuale e relazionale. Il trattamento può comprendere diverse misure sul piano medico, riabilitativo e psicosessuale, come [5][3]:
- l’uso di farmaci antinfiammatori, analgesici, antidepressivi o anticonvulsivanti per controllare il dolore e l’infiammazione;
- l’applicazione di creme o gel a base di estrogeni, lidocaina o capsaicina per lubrificare e desensibilizzare la vulva;
- l’esecuzione di esercizi di fisioterapia pelvica per rilassare e rinforzare i muscoli vaginali;
- l’utilizzo di dilatatori vaginali per abituare gradualmente la vagina alla penetrazione;
- la pratica di tecniche di biofeedback o neurostimolazione per modulare l’attività nervosa e muscolare;
- l’adozione di misure igieniche e comportamentali per prevenire le irritazioni e le infezioni vulvari;
- la consulenza psicologica o sessuologica per affrontare gli aspetti emotivi e relazionali legati al disturbo;
- l’intervento chirurgico di vestibulectomia parziale o totale, che consiste nella rimozione del tessuto infiammato del vestibolo, riservato ai casi più gravi e refrattari alle altre terapie.
La vestibolite vulvare può guarire spontaneamente?
La vestibolite vulvare è una malattia complessa e persistente, di cui si conosce ancora poco e che difficilmente può guarire spontaneamente senza un intervento terapeutico adeguato. Tuttavia, alcune donne possono sperimentare una riduzione dei sintomi nel tempo, grazie a fattori come il cambiamento dello stile di vita [7] o l’instaurarsi di una relazione affettiva stabile e soddisfacente.
07. Come prevenire la vestibolite vulvare?
Non esiste una prevenzione specifica per la vestibolite vulvare, ma ci sono alcune accortezze che possono aiutare a ridurre il rischio o a limitare il peggioramento del disturbo. Tra queste ci sono:
- mantenere una buona igiene intima, utilizzando prodotti delicati e a pH neutro o acido, evitando saponi aggressivi, profumi, deodoranti o detersivi irritanti;
- curare l’alimentazione, favorendo cibi poveri di zuccheri e bevendo molta acqua, evitando alimenti ricchi di ossalato di calcio, un derivato dell’acido ossalico che si combina magnesio, ferro e calcio di cui sono ricchi alcuni alimenti (come certe verdure, frutta, cereali, legumi), che favoriscono la formazione di cristalli nelle urine e la frequenza del bisogno di urinare;
- prevenire le infezioni, usando il preservativo nei rapporti sessuali, urinando dopo il rapporto, evitando l’uso prolungato di antibiotici o contraccettivi ormonali;
- lubrificare adeguatamente la vagina prima e durante il rapporto, usando creme o gel idrosolubili, evitando quelli a base di oli o sostanze allergizzanti;
- evitare i rapporti sessuali dolorosi o troppo vigorosi, privilegiando le posizioni che consentono un maggior controllo della penetrazione e una minore pressione sul vestibolo;
- indossare indumenti comodi e traspiranti, evitando jeans stretti, biancheria sintetica o assorbenti interni;
- praticare regolarmente esercizi di rilassamento e respirazione, per ridurre lo stress e la tensione muscolare;
- rivolgersi tempestivamente al medico in caso di sintomi persistenti o ricorrenti, per escludere altre patologie e ricevere un trattamento adeguato.
In sintesi
La vestibolite vulvare è una patologia cronica che rientra tra le forme di vulvodinia: un dolore cronico e senza causa apparente della vulva, legato nello specifico a una infiammazione dei tessuti del vestibolo, l’area d’accesso della vagina.
Proprio questa mancanza di una causa concreta dell’infiammazione e del dolore, spesso le pazienti vivono una condizione di disagio data anche dalla difficoltà di raggiungere tempestivamente una diagnosi accurata. Negli ultimi anni, una maggiore informazione e consapevolezza riguardo a disturbi come la vulvodinia, sta permettendo a sempre più donne di trovare un supporto medico e psicologico adeguato. Le cause possono essere molteplici e spesso sono interdipendenti, con fattori fisici e psicologici. Le pazienti che soffrono di vestibolite vulvare possono incorrere in recidive e vivere una condizione di dolore che si protrae nel tempo, con un impatto significativo sulla qualità della vita, sessuale e relazionale.
Un ascolto attento e scrupoloso della donna durante la visita ginecologica è fondamentale per una diagnosi corretta e un intervento mirato a livello medico e psicologico.
Il contenuto fornito è solo a scopo informativo e non deve essere considerato un sostituto della diagnosi o del trattamento medico da parte di un professionista. Si sconsiglia l’autodiagnosi o il trattamento.
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Fonti e bibliografia
- Vestibolodinia e sindrome vulvovestibolare (2020, VulvodiniaOnline)
- Vestibolite vulvare: che cos’è? (2005, Fondazione Alessandra Graziottin)
- Disturbo da dolore genito-pelvico/della penetrazione (2021, Manuale MSD)
- Vestibulitis: a medic’s struggle with vulval pain from the other side of the curtain (2015, British Journal of General Practice)
- Vulvodynia -Diagnosis & Treatment (2022, Mayo Clinic)
- Swab test (2020, VulvodiniaOnline)
- L’importanza di uno stile di vita sano nella vulvodinia (2020, VulvodiniaOnline)