Catarro in gola: cos’è, cause e trattamenti

Sommario
01.
Che cos’è il catarro in gola e quali funzioni ha?
02.
Quali sono le cause comuni del catarro persistente in gola?
03.
Quali sintomi possono accompagnare il catarro retronasale?
04.
Come si può alleviare il catarro in gola?
05.
Quando è necessario consultare il medico per il catarro in gola?
06.
Quali esami possono aiutare a diagnosticare la causa del catarro in gola?
07.
Quali trattamenti medici sono disponibili per il catarro in gola?
08.
Come si può prevenire la formazione del catarro in gola?
09.
Cosa dicono i medici sul catarro retronasale?
01. Che cos’è il catarro in gola e quali funzioni ha?
Con il termine catarro si intende un accumulo di muco derivato dalla secrezione di una mucosa congesta o infiammata [1] e concentrato all’interno dei polmoni o delle vie aeree superiori.
Quando la secrezione si concentra nella gola, si parla anche di catarro retronasale, un accumulo che il corpo tenta di espellere attraverso colpi di tosse (espettorazione). Proprio per questo motivo il catarro è noto anche come “espettorato”.
Differenza tra muco e catarro
Le vie aeree superiori (faringe, laringe, cavità nasali e paranasali) sono caratterizzate da ghiandole che secernono muco. Questa sostanza, viscosa e densa, ha lo scopo di lubrificare, idratare e proteggere le mucose e di intrappolare le sostanze inquinanti e i microrganismi presenti nell’aria, così che non raggiungano i polmoni e non entrino in circolo nell’organismo [2].
Il muco viene naturalmente espulso attraverso scolo nasale o la commistione con la saliva ma, in caso di infiammazioni, allergie, particolari stili di vita o condizioni ambientali, la sua produzione può aumentare creando accumuli più difficili da espellere.
In queste condizioni, il muco si trasforma quindi in catarro: una sostanza più abbondante, densa e appiccicosa e composta anche da cellule immunitarie e globuli bianchi.
02. Quali sono le cause comuni del catarro persistente in gola?
Le cause riconducibili al catarro in gola sono molteplici, tra le principali figurano:
- infezioni delle vie respiratorie, di natura batterica (come la sinusite o la bronchite) o di natura virale (come il raffreddore e l’influenza);
- allergie, stagionali e non;
- reflusso gastroesofageo, che causa bruciore di stomaco e irritazione delle vie respiratorie superiori, con conseguente aumento della produzione di muco;
- irritazioni dovute a condizioni ambientali, come un’eccessiva esposizione a sostanze quali fumo, inquinamento, vapori chimici o polvere, o a condizioni meteorologiche, come l’esposizione ad aria fredda e secca;
- patologie polmonari croniche, come la bronchite cronica o l’asma;
- stili di vita non sani, come l’abitudine di fumare o una carente idratazione (in condizioni di carenza di fluidi è più complesso espellere il muco);
- patologie e condizioni che interessano il naso, come il setto nasale deviato, i polipi nasali o l’ipertrofia dei turbinati, che provoca l’aumento delle dimensioni della mucosa nasale;
- assunzione di farmaci che tra le controindicazioni presentano tosse e catarro, come alcune terapie per l’ipertensione;
- patologie autoimmuni o immunitarie, come la fibrosi cistica o la malattia di Wegener, che provocano un aumento della produzione di catarro;
- alimenti, come i latticini o i cibi piccanti, che stimolano la produzione di muco.
03. Quali sintomi possono accompagnare il catarro retronasale?
Il catarro in gola può presentarsi insieme ad altri sintomi che interessano non solo le vie aeree, ma l’intero organismo, come:
- fastidio alla gola, accompagnato da una sensazione di ingombro o da un’irritazione;
- mutamenti nella voce, come raucedine o abbassamento del tono di voce;
- tosse o bisogno frequente di tossire e deglutire per liberare la gola;
- difficoltà respiratorie o respiro sibilante, spesso accompagnati da congestione nasale, frequenti starnuti o prurito al naso;
- nausea o mancanza di appetito;
- alitosi;
- fastidi e dolori alle orecchie;
- bruciore agli occhi e aumento della lacrimazione, spesso in caso di cause di natura allergica;
- malessere generalizzato e stanchezza;
- mal di testa;
- febbre.
04. Come si può alleviare il catarro in gola?
Il catarro retronasale viene espulso naturalmente dal corpo attraverso la tosse, ma esistono anche dei trattamenti che permettono di sciogliere la secrezione, favorendo così l’espulsione, e di alleviare la sensazione di fastidio. Tra questi figurano:
- mantenere una corretta idratazione, per favorire la fluidificazione del catarro, attraverso acqua e tisane calde;
- seguire un’alimentazione sana ed equilibrata e priva di alimenti che possono contribuire all’infiammazione o alla produzione di muco, come i latticini;
- evitare agenti e sostanze irritanti, come l’inquinamento e il fumo;
- umidificare gli ambienti domestici, per evitare aria troppo secca, in particolare in camera da letto;
- fare suffumigi con vapore caldo, anche combinato con oli essenziali come quelli di eucalipto o di mentolo, che aiutano a liberare le vie aeree;
- dormire in posizione leggermente rialzata, per favorire il deflusso del muco e del catarro e respirare meglio durante il riposo notturno;
- praticare lavaggi nasali a base di soluzioni saline o attraverso spray nasali specifici, come quelli con soluzione ipertonica;
- idratare le mucose della gola con caramelle orosolubili o tisane o soluzioni a base di limone e miele, per esempio [3].
05. Quando è necessario consultare il medico per il catarro in gola?
Il catarro in gola, in molti casi, non è motivo di preoccupazione e potrebbe risolversi naturalmente. Nel caso di un fastidio persistente o in presenza di altri sintomi, però, può essere necessario rivolgersi al proprio Medico di Medicina Generale o a uno specialista in otorinolaringoiatria. In particolare, un consulto può essere necessario in presenza di:
- catarro in gola persistente (più di 10 giorni) e senza cause apparenti;
- sintomi debilitanti, come difficoltà respiratorie o malessere generalizzato;
- presenza di sangue nell’espettorato (emoftoe), che può essere dovuto a uno sforzo eccessivo in caso di tosse forte o prolungata o ad altre patologie respiratorie.
Un consulto medico è fondamentale per individuare possibili cause e per ricorrere ai trattamenti più adatti alla risoluzione del problema.
06. Quali esami possono aiutare a diagnosticare la causa del catarro in gola?
Per arrivare a una diagnosi, il medico curante procede da principio con l’anamnesi del paziente, indagando possibili cause legate alla presenza del catarro in gola (come per esempio esposizione ad allergeni o sostanze irritanti) o l’insorgenza di altri sintomi.
Seguono poi gli esami visivi, come l’ispezione delle cavità nasali o l’analisi della consistenza e del colore del catarro. A questi possono essere affiancate prove allergometriche (per individuare eventuali allergie) ed esami del sangue, che permettono di valutare le condizioni generali di salute del paziente e gli indici di infiammazione (collegati ai livelli VES).
Il catarro può essere analizzato anche attraverso analisi microbiologiche, per risalire alla causa (batterica o virale), o citologiche, mirate a individuare la presenza o meno di un carcinoma.
Infine, può essere eseguita una valutazione fibroscopica di naso e gola. L’esame, effettuato in endoscopia, permette di analizzare dall’interno le vie respiratorie superiori e individuare eventuali ostruzioni o anomalie.
Esame visivo dell’espettorato
Nel corso dell’esame visivo, il medico può individuare o ipotizzare la causa del disturbo attraverso l’analisi del colore e della consistenza del catarro [4], che si può presentare:
- giallognolo, denso e, talvolta, maleodorante, in caso di infezioni di natura batterica;
- verdastro, in caso di infezioni prolungate e di ristagno del muco nei bronchi;
- biancastro in caso di reazioni allergiche, di infezioni virali (come raffreddore o influenza) o di assunzione di farmaci che provocano un aumento nella produzione di muco;
- grigiastro, in caso di esposizione a sostanze irritanti come il fumo o l’inquinamento;
- rosso o rosa, in caso di presenza di sangue, un sintomo che può essere ricollegato a patologie polmonari come la polmonite o la tubercolosi.
07. Quali trattamenti medici sono disponibili per il catarro in gola?
Per eliminare il catarro in gola è fondamentale innanzitutto aver individuato la causa, così da seguire poi la terapia più adeguata al singolo caso.
- Se la causa è di natura virale: il medico può prescrivere trattamenti farmaceutici volti ad alleviare il sintomo, a facilitare l’espulsione dell’espettorato e la respirazione, come fluidificanti (per esempio sciroppi mucolitici), decongestionanti ed espettoranti (come quelli a base di guaifenesina); in alcuni casi possono essere associati a farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
- Se la causa è di natura batterica: è possibile ricorrere ad antibiotici specifici a seconda del ceppo batterico individuato; in presenza di infiammazioni, possono essere associati a farmaci antinfiammatori.
- Se il catarro in gola è di natura allergica: è fondamentale ridurre al minimo l’esposizione all’allergene e, nei casi più gravi, è possibile ricorrere a farmaci antistaminici e cortisonici.
- Se la causa è legata alla presenza di polipi o malformazioni (come la deviazione del setto nasale): potrebbe essere necessario intervenire chirurgicamente con un intervento volto a risolvere anatomicamente il problema.
- Se il catarro in gola è dovuto al reflusso laringofaringeo: il medico prescrive un trattamento farmaceutico volto a risolvere la causa, da affiancare ad accorgimenti relativi all’alimentazione e allo stile di vita del singolo paziente.
08. Come si può prevenire la formazione del catarro in gola?
Non esiste un modo del tutto efficace per evitare la comparsa del catarro in gola, ma esistono alcuni accorgimenti in grado di ridurre i fattori di rischio.
Tra questi figurano:
- corretta igiene delle mani: in particolare per evitare le forme di natura virale o batterica;
- idratazione: per fluidificare il muco ed evitare accumuli nelle vie aeree;
- evitare agenti irritanti: come il fumo e lo smog;
- evitare il contatto con gli allergeni;
- mantenere umidificate le stanze, in particolare quelle in cui si trascorre la maggior parte della propria giornata;
- arieggiare spesso gli ambienti;
- fare regolarmente suffumigi o lavaggi nasali con soluzioni idonee, soprattutto se si è soggetti a catarro;
- seguire un’alimentazione sana ed equilibrata, evitando di eccedere con latticini, alimenti grassi o irritanti (come i cibi piccanti e il caffè), soprattutto se si è soggetti a reflusso.
09. Cosa dicono i medici sul catarro retronasale?
Il catarro retronasale è un disturbo che, solitamente, non desta preoccupazioni e che si risolve naturalmente. In alcuni casi, però, è fondamentale il consulto medico, soprattutto in presenza di un sintomo persistente o di un espettorato di colore rossastro o grigiastro.
Il corretto trattamento, inoltre, riduce il rischio di contrarre ulteriori infezioni: nel caso in cui la secrezione dovesse ristagnare per un periodo eccessivo, infatti, potrebbe esporre il paziente a patologie di natura infettiva e cronica, è il caso della faringite cronica.
In sintesi
Il catarro in gola, o catarro retronasale, è un accumulo di muco dovuto a un’infiammazione delle mucose e può essere sintomo di infezioni di natura batterica o virale, di allergie, di reflusso gastroesofageo, di irritazioni dovute a condizioni ambientali o meteorologiche, di stili di vita non sani e di patologie autoimmuni o immunitarie. In alcuni casi può essere causato da alimenti irritanti o che favoriscono la produzione di muco o da alcuni farmaci.
Il catarro retronasale, che può essere accompagnato da altri sintomi quali difficoltà respiratorie, fastidio alla gola, tosse, nausea e malessere generalizzato, viene eliminato naturalmente dall’organismo, ma è possibile intervenire per favorire l’espulsione e lo scioglimento della secrezione attraverso uno stile di vita sano, una corretta idratazione o suffumigi con vapore caldo e lavaggi nasali, per esempio.
Se il disturbo è persistente o accompagnato da sintomi debilitanti, può essere necessario il consulto di un medico, che, attraverso l’anamnesi ed esami specifici (come l’esame visivo dell’espettorato), può portare a una diagnosi e, se necessario, al trattamento farmaceutico più adatto per risolvere il disturbo.
Il contenuto fornito è solo a scopo informativo e non deve essere considerato un sostituto della diagnosi o del trattamento medico da parte di un professionista. Si sconsiglia l’autodiagnosi o il trattamento.
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Fonti e bibliografia
- Catarro in Vocabolario – Treccani
- Muco in Vocabolario – Treccani
- Catarrh (2022) – NHS
- Sputum colour for diagnosis of a bacterial infection in patients with acute cough (2009) – National Library of Medicine