Cervicale e mal di testa: relazione, sintomi, trattamenti

03/12/2024

12 min

Sintomi

Revisione scientifica dei contenuti a cura del dottor Luca Manganiello.

Cervicale e mal di testa: relazione, sintomi, trattamenti
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01. La relazione tra cervicale e mal di testa: un legame complesso

Il mal di testa, o cefalea in termini medici, è un dolore di intensità variabile che può irradiarsi alla parte superiore del collo [4]. 

Si distinguono due categorie principali: le cefalee primarie, dove il mal di testa è la patologia stessa, e le cefalee secondarie, che sono sintomo di altre condizioni patologiche. Il mal di testa cervicogenico appartiene a questa seconda categoria [1].

Incidenza del mal di testa: dati epidemiologici

Si stima che il 12% della popolazione mondiale soffra di mal di testa [3], con particolare incidenza nei Paesi più sviluppati (fino a 9 milioni di pazienti annui in Italia): la maggior parte delle persone sperimenta almeno un episodio di mal di testa all’anno, con una maggiore incidenza nelle donne in età riproduttiva (spesso associato alla sintomatologia da sindrome premestruale) [4]. La comprensione di questo disturbo è fondamentale per una corretta diagnosi e un trattamento efficace.

Il dolore cervicale può essere sia causa sia conseguenza del mal di testa, creando un circolo vizioso che necessita di un’attenta valutazione clinica. Il mal di testa da cervicale, o cervicogenico, rappresenta una forma specifica di cefalea secondaria, dove il dolore origina dalle strutture anatomiche del collo per poi irradiarsi alla testa [1]. Questa condizione può essere scatenata da diversi fattori, tra cui la compressione di nervi o vasi sanguigni, traumi cervicali o processi artritici che interessano il rachide cervicale [6].

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Il ruolo delle strutture anatomiche

La complessità del sistema muscolo-scheletrico del collo coinvolge non solo vertebre cervicali, dischi intervertebrali e legamenti, ma anche un’intricata rete di vasi sanguigni e strutture nervose. Quando queste strutture subiscono stress o infiammazione, possono innescare meccanismi dolorosi con caratteristiche ben definite [2]. La sintomatologia tipicamente include un dolore che si irradia dal collo alla testa, spesso accompagnato da torcicollo, un peggioramento significativo con i movimenti del collo, e il possibile coinvolgimento di spalle, braccia, viso e regione periorbitale [8].

Meccanismi neurofisiologici del dolore cervicogenico

La comprensione dei meccanismi neurofisiologici alla base del dolore cervicogenico è fondamentale per apprezzare la complessità di questa condizione. Il sistema nervoso cervicale superiore, in particolare il complesso trigeminocervicale, gioca un ruolo cruciale nella trasmissione del dolore. Questo sistema integra le informazioni sensoriali provenienti dai primi tre nervi cervicali (C1-C3) con quelle del nervo trigemino, creando una convergenza di segnali che spiega perché il dolore cervicale può essere percepito in aree del viso e della testa [6].

Le strutture anatomiche del collo sono innervate da fibre nervose specializzate nel rilevare il dolore (dette nocicettive) che, quando stimolate da infiammazione o stress meccanico, attivano una reazione a catena di eventi neurofisiologici. Questa attivazione può portare a una sensibilizzazione centrale, dove il sistema nervoso diventa iper reattivo agli stimoli, abbassando la soglia del dolore e contribuendo alla cronicizzazione dei sintomi [11].

02. Tipi di cefalea associati alla cervicale

Le cefalee associate alla cervicale possono manifestarsi in diverse forme, ciascuna con caratteristiche distintive che ne permettono l’identificazione e il trattamento appropriato. Per una corretta gestione del dolore, è essenziale distinguere tra le diverse forme di cefalea. 

La cefalea tensiva si caratterizza per un dolore bilaterale, non pulsante, di intensità lieve o moderata, senza peggioramento con l’attività fisica. L’emicrania, invece, presenta tipicamente dolore pulsante unilaterale, intenso, solitamente con fotofobia e fonofobia, spesso peggiorato dall’attività fisica [12]. La cefalea cervicogenica si distingue per la sua chiara origine dal collo, con dolore unilaterale che peggiora con specifici movimenti cervicali [13].

Cefalea tensiva

La cefalea tensiva rappresenta una delle forme più comuni di mal di testa associato a problemi cervicali. Si caratterizza per un dolore costante, non pulsante, spesso descritto come una sensazione di pressione o costrizione attorno alla testa. Gli episodi possono durare da mezz’ora a una settimana intera e, a differenza di altre forme di cefalea, il dolore tende a migliorare con il movimento [4]. La tensione muscolare prolungata del collo e delle spalle è uno dei principali fattori scatenanti, e il dolore può persistere per ore o giorni, influenzando la qualità della vita del paziente [9].

Cefalea cervicogenica

La cefalea cervicogenica si distingue per la sua origine specifica dalle strutture cervicali. Il dolore inizia nella regione posteriore del collo e si irradia verso la testa, manifestandosi prevalentemente su un lato [3] e peggiorando con specifici movimenti del collo o posture mantenute. Un elemento distintivo rispetto ad altre forme, come l’emicrania, è la rarità di sintomi come fotofobia, fonofobia, osmofobia, nausea e vomito [4] Questa forma di cefalea è comune in persone che trascorrono molte ore al computer o mantengono posture scorrette per lunghi periodi [7].

03. Sintomatologia e caratteristiche distintive

Individuare e comprendere i sintomi specifici è determinante per una corretta diagnosi e un trattamento mirato.

Sintomi principali del mal di testa cervicogenico

Nel quadro sintomatologico del mal di testa cervicogenico, i pazienti riferiscono un dolore unilaterale che si estende dal collo alla regione occipitale e temporale, accompagnato da rigidità cervicale con limitazione dei movimenti [1]. Un aspetto caratteristico è il peggioramento con specifiche posizioni del collo e la presenza di punti trigger dolorosi alla palpazione. Questi sintomi spesso si intensificano durante la giornata e possono essere esacerbati da stress emotivo o fisico [5].

Zone interessate e pattern del dolore

Il pattern del dolore nella cefalea cervicogenica segue un andamento ascendente [3], con caratteristiche ben definite. Il dolore inizia nella regione cervicale posteriore per poi irradiarsi verso l’alto, coinvolgendo la regione occipitale, l’area temporale e, in alcuni casi, estendendosi fino alla zona frontale e periorbitale. Questa distribuzione del dolore riflette il percorso dei nervi cervicali e delle loro connessioni con i nuclei del trigemino [8].

04. Diagnosi differenziale e valutazione clinica

La diagnosi differenziale si basa sulla valutazione di diversi elementi chiave, tra cui la presenza di trigger point cervicali, la risposta ai test di provocazione cervicale e la limitazione del range di movimento del collo [2]. È fondamentale escludere altre forme di cefalea primaria, come l’emicrania, attraverso un’attenta analisi dei sintomi e della loro evoluzione nel tempo [9].

Il ruolo degli esami strumentali

Gli esami strumentali giocano un ruolo importante nel processo diagnostico, sebbene non sempre siano necessari. La valutazione può includere radiografie della colonna cervicale [4] per valutare alterazioni strutturali, risonanza magnetica per escludere patologie specifiche e, in casi selezionati, test neurofisiologici. Questi esami permettono di confermare la diagnosi ed escludere condizioni più gravi [7].

05. Cause e fattori scatenanti

La relazione tra cervicale e mal di testa può essere attribuita a diverse cause, che spesso si sovrappongono e si influenzano reciprocamente. La natura complessa di questa condizione richiede un’analisi approfondita dei fattori scatenanti, che possono essere suddivisi in due categorie principali: fattori meccanici, legati alla postura e ai movimenti del corpo, e fattori muscolari-tensivi, associati allo stato di tensione della muscolatura e alle influenze psicofisiche.

Fattori posturali e meccanici

Le cause più comuni includono posture scorrette prolungate, specialmente durante il lavoro al computer, la sindrome da text neck dovuta all’uso prolungato di dispositivi mobili e traumi cervicali pregressi, come il colpo di frusta [5]. Anche problematiche come la malocclusione dentale possono contribuire, creando tensioni a livello della mandibola che si riflettono sul collo [4]. Lo stile di vita sedentario e le posture lavorative inadeguate contribuiscono significativamente allo sviluppo di questa condizione [10].

Fattori muscolari-tensivi

I fattori legati alla tensione muscolare rappresentano un aspetto cruciale nella genesi del dolore. Lo stress emotivo e psicologico, le attività lavorative ripetitive e i disturbi del sonno possono contribuire all’insorgenza e al mantenimento della sintomatologia dolorosa [6].

06. Approccio terapeutico integrato

Il trattamento della cefalea cervicogenica richiede un approccio olistico che consideri tutti gli aspetti della condizione.

Trattamenti conservativi

Gli interventi conservativi rappresentano la prima linea di trattamento e includono [1][8]:

  • fisioterapia mirata;
  • tecniche di stretching;
  • rinforzo muscolare personalizzate;
  • programmi di rieducazione posturale;
  • tecniche di rilassamento e gestione dello stress.

Nuove tecniche di intervento di approccio conservativo includono la neuromodulazione, attraverso la stimolazione elettrica transcutanea (TENS) o la stimolazione nervosa occipitale [14], offre prospettive promettenti per il controllo del dolore cronico. Il biofeedback avanzato [15], integrato con tecnologie di realtà virtuale, permette ai pazienti di visualizzare e modificare attivamente i propri pattern di tensione muscolare [16].

Terapia farmacologica

Il trattamento farmacologico rappresenta spesso un supporto importante nella gestione del dolore acuto e cronico [4]. Gli antinfiammatori non steroidei, i miorilassanti in caso di contratture significative e le terapie topiche locali possono fornire sollievo dai sintomi, permettendo al paziente di partecipare più efficacemente ai programmi di riabilitazione [7].

07. Prevenzione e gestione a lungo termine

La prevenzione del mal di testa cervicogenico richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi aspetti della vita quotidiana, con particolare attenzione alla postura e all’ergonomia: dalle attività diurne al riposo.

La scelta di un materasso e di un cuscino adeguati, per esempio, è di primaria importanza: non devono essere né troppo duri né troppo morbidi, per garantire il corretto supporto della curva naturale del collo durante il riposo [4]. 

La fisioterapia rappresenta un pilastro fondamentale, con tecniche di mobilizzazione articolare, release miofasciale e rieducazione posturale globale (RPG) [9]. Gli esercizi specifici quotidiani, l’ergonomia sul posto di lavoro e le tecniche di gestione dello stress sono elementi cruciali per prevenire le recidive [2].

L’organizzazione ergonomica della postazione di lavoro è fondamentale.

Secondo le linee guida INAIL [20], il monitor deve essere posizionato all’altezza degli occhi, a 50-70 centimetri di distanza, con gli avambracci paralleli al piano di lavoro e i piedi ben appoggiati. Per le professioni con movimenti ripetitivi del collo, sono essenziali pause regolari ogni 45-60 minuti con esercizi di mobilizzazione [5][8].

Gli esercizi specifici per la prevenzione del dolore cervicale includono lo stretching controllato dei muscoli cervicali. Un esercizio base efficace consiste nella retrazione cervicale: partendo dalla posizione seduta, mantenere lo sguardo dritto e retrarre delicatamente il mento, creando un “doppio mento”. Mantenere la posizione per 5-10 secondi e ripetere 10 volte. È fondamentale eseguire questi esercizi con movimenti lenti e controllati, evitando movimenti bruschi o forzati [17].

Modifiche dello stile di vita

L’adozione di uno stile di vita sano è fondamentale per la gestione a lungo termine della condizione [3][10]:

  • l’ambiente di lavoro deve essere adeguatamente illuminato, evitando l’esposizione a correnti d’aria;
  • l’attività fisica regolare, inclusi esercizi di rinforzo per core e spalle, contribuisce a migliorare la postura globale e ridurre il rischio di tensioni cervicali;
  • la qualità del sonno gioca un ruolo cruciale nella gestione del dolore cervicale. Un sonno inadeguato può aumentare la sensibilità al dolore e compromettere i meccanismi di guarigione naturali del corpo [18]. È fondamentale mantenere una corretta igiene del sonno, utilizzando un cuscino che supporti adeguatamente la curva naturale del collo e mantenendo una temperatura confortevole nella camera da letto. La privazione del sonno può anche abbassare la soglia del dolore, creando un ciclo vizioso di dolore e insonnia [19].

08. Complicazioni e cronicizzazione

Il mal di testa da cervicale, se non adeguatamente trattato, può evolvere in una condizione cronica con significative ripercussioni sulla qualità di vita del paziente. Si tratta di una delle complicazioni più comuni, caratterizzata da una persistenza dei sintomi per periodi superiori ai tre mesi [1].

La persistenza del dolore cervicale può portare a modifiche comportamentali significative, con limitazione progressiva dei movimenti del collo e conseguente irrigidimento muscolare. L’impatto sulla qualità della vita si manifesta nell’ambito lavorativo, sociale e del sonno, con possibile sviluppo di comorbidità psicologiche, come ansia e depressione [4][7].

09. Il parere degli esperti

La comunità medico-scientifica ha sviluppato un approccio sempre più strutturato al trattamento del mal di testa da cervicale. Le linee guida cliniche [5] più recenti enfatizzano l’importanza di un approccio ad personam, combinando terapie fisiche, interventi comportamentali e supporto farmacologico quando necessario [10].

Particolare attenzione viene posta sulla neuroscienza del dolore e sull’educazione del paziente. Le prospettive future includono lo sviluppo di approcci terapeutici più mirati, con interesse verso le nuove tecnologie di biofeedback [9] e le terapie basate sulla realtà virtuale. L’approccio interdisciplinare, con la collaborazione tra diversi specialisti, viene considerato fondamentale per ottimizzare i risultati terapeutici.

In sintesi

Il mal di testa da cervicale rappresenta una condizione complessa che richiede un approccio diagnostico e terapeutico integrato.

La sua corretta identificazione si basa sulla presenza di segni e sintomi caratteristici, come il dolore unilaterale che si irradia dal collo alla testa e il peggioramento con specifici movimenti cervicali.

Il trattamento efficace combina terapie conservative, come la fisioterapia e gli esercizi di stretching, con modifiche dello stile di vita e strategie preventive. La gestione ottimale richiede un impegno attivo del paziente nella correzione posturale e nell’adozione di abitudini ergonomiche corrette.

La prevenzione e il trattamento tempestivo sono fondamentali per evitare la cronicizzazione e mantenere una buona qualità della vita.

Il contenuto fornito è solo a scopo informativo e non deve essere considerato un sostituto della diagnosi o del trattamento medico da parte di un professionista. Si sconsiglia l’autodiagnosi o il trattamento.

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Sull'autore

Giorgia Sbardellati

Giorgia Sbardellati, copywriter, dal 2020 è redattrice di articoli e contenuti per siti aziendali e testate online. Scrive di medicina e salute dal 2023. Laureata in Lettere presso l'Università di Verona, ha conseguito la specializzazione magistrale in Editoria e Giornalismo. Come editor e correttrice di bozze, affianca autori di narrativa e saggistica dal 2019.

Fonti e bibliografia

  1. Emicrania (2023, MSD Manuals)
  2. Valutazione del dolore al collo e alla schiena (2022, MSD Manuals)
  3. Emicrania e rigidità cervicale (Postura Facile)
  4. Mal di testa (Flector)
  5. Cervicale e mal di testa (Aspirina)
  6. Headache (National Institute of Neurological Disorders and Stroke)
  7. Migraine (National Institute of Neurological Disorders and Stroke)
  8. Headache (MedPark Hospital)
  9. Headache (Johns Hopkins Medicine)
  10. Migraines & Headaches Basics (2024, WebMD)
  11. Headache Types and Symptoms (2023, Mayo Clinic)
  12. Tension Headaches (2023, MedlinePlus)
  13. Neck Stretching Exercises for Pain Relief (2023, Cleveland Clinic)
  14. Non-traditional Headache Treatments (2023, WebMD)
  15. New Treatments for Migraines (2023, WebMD)
  16. Preventive Migraine Medicine (2023, WebMD)
  17. Sleep and Headache (2023, National Sleep Foundation)
  18. Sleep’s Impact on Pain (2023, American Academy of Sleep Medicine)
  19. Innovative Headache Therapies (2023, WebMD)
  20. Normativa sicurezza (2023, INAIL)